Avete presente Biancaneve? Ora immaginate una trasposizione cinematografica senza i sette nani, senza mela e senza… Biancaneve. Ecco, questo è “Il Cacciatore e la regina di ghiaccio“, sequel di “Biancaneve e il Cacciatore“. Anzi no, è un prequel, che in verità è quasi un reboot nonché uno spin-off. Vi ho confuso abbastanza? Andiamo per ordine.
Riprendere le fiabe in chiave moderna è un trend del cinema che va avanti da diversi anni. Da Alice in Wonderland a Pan, abbiamo visto parecchi di questi polpettoni, alcuni piacevoli, altri meno. L’idea di fondo di “Biancaneve e il Cacciatore” poteva essere interessante, ma di certo abbondava di “hollywoodismo” gratuito, e di una discutibile scelta del casting, affiancando a Charlize Theron, nel ruolo di Ravenna (no, non la provincia romagnola), una Biancaneve interpretata da una Kristen Stewart da bocciatura.
I produttori però non si sono fatti abbattere dal risultato scarsino del primo film, e hanno subito iniziato a discutere di un sequel. Le indiscrezioni sono state diverse, tra cui un ritorno di Ravenna e una Biancaneve corrotta dal potere. Poi tutto è sfumato. Un po’ per colpa di Kristen Stewart e Rupert Sanders (il regista), che con la loro relazione nata proprio sul set hanno creato parecchio scandalo; un po’ perché i produttori si saranno resi conto delle scarse doti recitative della Bella di Twilight, l’idea di base è stata radicalmente modificata. Ma di brutto.
Si tratta dunque di un prequel, ambientato anni prima della vicenda di “Biancaneve e il Cacciatore“, quando la ragazza ancora non appare. Così è stata cacciata la Stewart, e con lei anche Sanders. Inoltre, in questo modo si dà un ruolo principale al cacciatore, Eric, interpretato ancora una volta da Chris Hemsworth.
Che senso ha un film di Biancaneve senza Biancaneve, direte voi? Questa domanda me la sono posta anche io, ma la vera questione è: abbiamo davvero bisogno di lei? Certo, il richiamo mediatico dato dal nome di una fiaba per bambini è immenso, ma questa strategia è già stata utilizzata per la pellicola precedente senza particolare successo. L’impressione è quella che i produttori siano interessati a ricominciare da capo: quindi, come già detto, siamo di fronte ad una sorta di reboot, e forse persino uno spin-off, perché non si esclude che in futuro si possa portare avanti la storyline della protagonista, Biancaneve.
Con un solo colpo di spugna ci siamo (quasi) liberati anche dei nani: la loro rappresentazione nel film precedente voleva forse distaccarsi dalla concezione Disneyana, finendo però con lo scadere decisamente nel ridicolo. Anche ne “Il cacciatore e la regina di ghiaccio” si vedranno dei nani, ma dal trailer sembrano essere meno oltraggiosi che in passato. Rimane invece la regina cattiva, Ravenna, nel ruolo di villain. La trama introduce la sorella, Freya (Emily Blunt), che mette al mondo una bambina in grado di spodestare la zia dal suo ruolo di regina cattivissima – nonché di più topa del reame.
Ravenna uccide quindi la nipote, ma non senza conseguenze: questo trasforma Freya nella regina di ghiaccio. Come ogni algida sovrana che si rispetti, Freya crea un esercito, e qui entra in scena il nostro cacciatore biondo. C’è, infatti, una sola regola per questi super-guerrieri: non provare sentimenti. Tuttavia, Eric e la guerriera Sara (Jessica Chastain)… insomma, ci siamo capiti: vengono cacciati dall’esercito. Ma poco male: i due, insieme agli altri cacciatori rinnegati, saranno l’armata Brancaleone del bene contro le regine oscure.
Non è ovviamente possibile giudicare un film prima di averlo visto, ma in questo caso ci sono i presupposti per sperare meglio che in passato. Mi auguro che la pellicola sappia vivere bene il suo rapporto travagliato con quella precedente, un film che a sua volta viveva una difficile relazione con la fiaba da cui avrebbe dovuto prendere spunto, che invece, come in molti casi di riadattamento, fungeva più da specchietto per le allodole che altro. E poi ci sono delle cose che proprio non mi vanno giù, come il fatto che Eric indossi un farsetto di cuoio – indumento che da vent’anni distingue il protagonista fantasy – o l’abuso di nomi derivati dalla mitologia nordica, specialmente quando c’è già Thor nel cast.
Voi che ne pensate? Avete qualche aspettativa per questo film? L’appuntamento al cinema è per il 6 aprile.
– Daniele Gabrielli –