Quante volte nella nostra (tormentata) carriera di Dungeon Master di D&D, tra giocatori convinti che il powerplay fosse la vera essenza del GdR e l’inevitabile quanto del tutto consequenziale comparsa del Tarrasque riparatore pochi minuti dopo, abbiamo avuto quei bellissimi momenti al tavolo da gioco nei quali tutto pareva filare per il verso giusto, la storia si snodava agile come scritta da uno sceneggiatore hollywoodiano dei tempi d’oro e una nostra creazione – qualunque cosa fosse: un’avventura, uno snodo di trama, una modifica, un mostro, un’aggiunta regolamentare – funzionava e riusciva a creare intorno al tavolo quell’esperienza mistica nella quale tutti si divertivano e si esaltavano ai massimi livelli? Spero per voi molte, perché il naturale step successivo, da parte del creatore di siffatta meraviglia, sarebbe stato quello di condividerla ufficialmente con più adepti GdR possibili, e qui di solito ci si trovava impantanati con copyright, review, diritti di pubblicazione e altre simpatiche amenità, con la prospettiva concreta di lasciar perdere tutto oppure rischiare una bella lettera di diffida da parte dei detentori dei diritti. Da gennaio 2016, però, Wizards of The Coast, da brava mamma che pensa al benessere di ognuno dei suoi figliuoli, ha discretamente terremotato il mondo del GdR con la messa online di quello che possiamo considerare, molto grossolanamente, una piattaforma di self-publishing per D&D 5.0, senza problemi legali e con la prospettiva per gli autori di guadagnare pure qualche soldo: la Dungeon Masters Guild. A quasi due mesi dall’esordio, andiamo ad analizzare che cos’è, a chi può servire, chi ci guadagna e cosa è possibile pubblicare.
IN PRINCIPIO….
…era l’OGL (Open Gaming License), una licenza open source nella quale la Wizards definiva l’open content (sostanzialmente legato alle meccaniche di gioco del d20 e utilizzabile liberamente) e il closed content (cioè il materiale coperto da copyright, legato al concetto di Product Identity, ovvero personaggi, ambientazioni, nomi, luoghi, e tutto quello che caratterizza a livello di lore D&D). E l’azienda vide che era cosa buona. Poi, per quanto riguarda la nuova edizione, fece un ulteriore passo e separò l’OGL dalla nuova Dungon Masters Guild.
Al di là di toni cosmogonici, come già detto sostanzialmente questa è una colossale piattaforma di self-publishing che, in cambio della firma di un accordo tra utente e detentore dei diritti all’atto dell’iscrizione al sito, consente al singolo autore amatoriale la pubblicazione e la vendita di materiale proprio riguardante D&D 5.0 e relativo lore, senza timore di incorrere in pesanti rappresaglie legali. Avreste sempre voluto pubblicare la vostra fantastica avventura nei Forgotten Realms senza dovervi inventare un’ambientazione apposita, oppure mettere a disposizione ufficialmente il vostro terribile mostro, ma avevate timore di utilizzare il nome della data capacità magica? Ora potete farlo tranquillamente sulla Dungeon Masters Guild, e farvi pure pagare per la vostra creatività. La piattaforma, nata dalla collaborazione tra WotC e OneBookShelf, è infatti altresì un digital download marketplace, dove chiunque può mettere legittimamente le mani sul vostro pdf: sta a voi decidere se metterlo a disposizione gratuitamente, lasciare l’eventuale obolo alla generosità di chi scaricherà (una sorta di “donazione”), oppure stabilire un prezzo. Negli ultimi due casi metà del pagamento andrà a voi in quanto autori, e metà se lo spartiranno Wizards e OneBookShelf come lupacchiotti affamati.
Il tutto, ovviamente, prevede dei vincoli e delle limitazioni abbastanza stringenti: ad oggi, sulla DMG è possibile pubblicare esclusivamente contenuti generici sviluppati a partire dal regolamento 5.0, oppure riguardanti solo Forgotten Realms e Ravenloft (lo sviluppo di proprie ambientazioni 5.0 ex novo o la pubblicazione cartacea di prodotti D&D 5.0 rimane in capo alle norme della OGL, come spiegato nel System Reference Document della 5a ed.). Non è un caso che le ambientazioni ad oggi consentite siano quelle per le quali la WotC ha già rilasciato (o sia nell’imminenza di rilasciare) campagne ufficiali: la casa di Seattle vuole mantenere la possibilità di indirizzare il setting con il proprio materiale prima di dare il via alla massa degli autori autoprodotti. È quindi abbastanza automatico supporre che il parco di ambientazioni per le quali sarà possibile pubblicare materiale sulla DMG sia destinato ad espandersi, man mano che Wizards affronterà quelle storiche col suo materiale ufficiale.
Discorso a parte va fatto in merito alla questione della lingua: sebbene la DMG, seguendo la politica fin qui adottata dall’azienda per la 5.0, sia progettata per ospitare principalmente materiale in inglese, Mike Mearls ha risposto alla specifica domanda di un utente quanto segue: “You can publish in other languages, though at this point we’re not actively promoting it outside English markets.”. Cioè, il buon Mike ci informa che (bontà sua) possiamo tranquillamente pubblicare in italiano, ma che il materiale per ora verrà promosso esclusivamente sui mercati anglofoni, ragion per cui difficilmente avremo un riscontro commerciale decente per pubblicazioni al di fuori dell’inglese. Bisognerà sperare nella formazione di una robusta community italiana, favorita magari dall’intenzione (espressa nelle faq) dei gestori del sito di creare categorie per lingua all’interno di dmsguild.com.
Ad un’analisi più approfondita, la DMG sembra mancare di strumenti di feedback editoriale e di marketing, come notifiche, report dettagliati di vendita o strumenti per ricontattare gli acquirenti per eventuali modifiche ai file, nonché copie recensioni e promo per clienti fidelizzati: dentro la piattaforma siamo solo autori. Insomma, ad oggi questa pare un’opportunità commerciale soprattutto per chi vuole proporre materiale per FR e Ravenloft in lingua inglese, ferma restando in ogni caso la notevole possibilità di avere, dal punto di vista ruolistico, un feedback immediato da una community esperta e appassionata su tutto il materiale pubblicabile.
E voi illyoners, avete già avuto esperienza con la DMG? Come utenti, o magari come autori? Fateci sapere!
– Luca Tersigni –