Versione testata: PC
Telltale Games è lo studio che ha lavorato, fra gli altri, agli adattamenti videoludici – nello stile dell’avventura grafica – di ‘Fables’ (con il riuscito ‘The Wolf Among Us’) e della serie TV ‘Game of Thrones’, raccontandoci le vicissitudini della famiglia Forrester. Adesso la software house si è finalmente decisa a riportarci nel mondo cupo e senza speranza raccontato nei fumetti di ‘The Walking Dead’, al quale aveva già dedicato due “stagioni” grandemente apprezzate da pubblico e critica (alzi la mano chi non ha ancora gli incubi quando si sveglia nel cuore della notte e non trova Clementine nei paraggi…). Questa terza incursione nell’universo dei morti vaganti avviene attraverso una miniserie composta da tre episodi (in luogo delle cinque o sei puntate alle quali siamo ormai abituati per le altre produzioni del team), dei quali il 23 febbraio scorso è uscito appunto il primo, intitolato – con un gioco di parole azzeccato su più livelli – ‘In Too Deep’. Già l’idea stessa di “miniserie” appartiene ad un linguaggio che non è quello tipico dei videogiochi, ma quello – ed è tutt’altro che una coincidenza – dei fumetti e delle serie televisive, a testimonianza dell’impronta smaccatamente cross-mediale con cui Telltale approccia le avventure grafiche, divenuta ormai un marchio inconfondibile.
Come le precedenti serie di videogame ambientate nel mondo creato da Robert Kirkman, anche questa è ispirata al fumetto, più che alla trasposizione della AMC: lo capiamo subito dall’apparenza di Michonne, più vicina a quella della carta stampata che a quella televisiva, così come dal fatto che, diversamente da quanto avvenuto con alcune celebri guest star dell’avventura grafica di ‘Game of Thrones’, la doppiatrice che presta la voce alla spadaccina (Samira Wiley) sia una persona diversa dall’interprete nello show TV. Sempre nell’ottica della mescolanza fra generi e media, poi, bisogna notare che questa miniserie va a colmare la lacuna tra i numeri #126 e #139 del fumetto di ‘The Walking Dead’, promettendo di svelare cosa abbia spinto Michonne ad allontanarsi dal gruppo di superstiti guidato da Rick Grimes, per poi farvi ritorno.
La realizzazione grafica dei personaggi rimane sospesa, come nelle serie già giocate in passato (con l’eccezione di ‘Game of Thrones’), fra il fotorealismo e lo stile – dalle linee grosse, scure, pervasive – dei fumetti di Kirkman, senza riuscire a indirizzarsi specificamente né verso una tendenza né verso l’altra. La soluzione è un po’ “furba”, in quanto consente agli sviluppatori di tenere relativamente bassi i requisiti tecnici, permettendo al gioco di girare al meglio anche su PC poco performanti. Rispetto ai prodotti precedenti c’è da notare un discreto miglioramento nelle texture degli ambienti, anche se non c’è da aspettarsi evoluzioni astronomiche in materia. Sempre sul versante tecnico, ma in negativo, ho rilevato diversi episodi di sfasamento tra audio e video, piuttosto fastidiosi in certe circostanze (sentire il raschiare del machete contro il fodero prima ancora che Michonne lo impugni farebbe rizzare i peli sul collo a chiunque).
DISCLAIMER: Il seguente paragrafo contiene alcuni SPOILER sugli eventi del gioco. Se non volete nessun tipo di anticipazione, saltatelo e proseguite con la lettura.
Veniamo dunque alla storia. All’inizio della narrazione troviamo Michonne sola, circondata da zombie, perseguitata dai fantasmi del proprio passato, spinta quasi al suicidio e salvata dall’intervento di Pete, personaggio inedito, che la porta sulla propria barca. Qui la nostra eroina si trattiene per circa tre settimane, ma uno strano incidente di navigazione e il desiderio di Pete di rintracciare degli amici, persi da quasi un anno, spingono i due verso l’esplorazione e, inevitabilmente, verso i guai. Ben presto la ragazza si trova – di nuovo – circondata da zombie, in una scena dalla quale sembrano trasparire voluti richiami all’Inferno dantesco, con una imbarcazione rovesciata e i non-morti che emergono dalle acque. Dante, però, non aveva un fottuto machete.
FINE SPOILER
L’avventura prosegue secondo la formula collaudata: il singolo episodio dura poco meno di un paio d’ore, alternando sessioni (per la verità pochine) in cui il giocatore può esplorare l’ambiente circostante con i classici comandi WASD e il puntatore del mouse, parti dialogate (in cui c’è un tempo limite per rispondere a tono a quello che ci viene detto), e scene di combattimento – o comunque di azione – gestite con il sistema dei Quick Time Event. I ragazzi di Telltale sono bravi a metterci spesso e volentieri con le spalle al muro, calandoci in un angosciante survival horror nel formato dell’avventura grafica, in cui ogni uccisione è davvero “sentita”, poiché richiede sforzi immensi, e ogni errore può essere fatale. Non sono da meno, però, i dialoghi, con una feature che consente ai personaggi con cui interagiamo di ricordare quale sia stato il nostro approccio in passato, e di comportarsi di conseguenza. La barra che indica il poco tempo a nostra disposizione per scegliere una risposta costringe a seguire il cuore, impedendo (almeno alla prima run) di effettuare ragionamenti troppo complicati. Se una persona ci sta antipatica, difficilmente sentiremo il bisogno di compiacerla, anche se questo potrebbe (?) portare vantaggi più in là. Oppure se soffriamo della sindrome da crocerossina, sicuramente non riusciremo a stare zitti assistendo a ingiustizie compiute su un ragazzino.
Purtroppo in questo primo episodio non si sente tantissimo il peso delle scelte morali, elemento cardine dei giochi Telltale, il che però non esclude che queste possano effettivamente rispecchiarsi con maggiore decisione nei prossimi due episodi: anche il gioco di ‘Game of Thrones’, partito in sordina su questo versante, negli ultimi due capitoli ha prodotto delle conseguenze eclatanti, imprevedibili e incredibilmente ramificate. Non ci resta quindi che attendere le prossime uscite, che verranno sviluppate “in tempo reale” dal team, e saranno pubblicate rispettivamente a marzo e aprile prossimi. La curiosità è particolarmente forte, dato anche il cliffhanger che segna la fine di quest’episodio…
E voi, Isolani? Avete provato ‘The Walking Dead: Michonne’? Vi abbiamo incuriosito? V ricordo che il titolo è disponibile anche su Mac, PlayStation 3, PlayStation 4, Xbox 360, Xbox One, dispositivi iOS e dispositivi Android.
– Stefano Marras –
The Walking Dead: Michonne: Recensione Episodio I
Isola Illyon
- Avventura immersiva, coinvolgente, al cardiopalma: impostazione decisamente survival;
- Decisioni istintive: spesso il tempo per pensare è pochissimo!
- Ci sono gli zombie!
- Per la prima volta possiamo impersonare uno dei personaggi del fumetto in un videogioco Telltale;
- Finale di episodio apertissimo;
- Grafica sempre un po’ “striminzita”;
- Alcuni difetti nell’audio;
- Un calo di ritmo intorno ai tre quarti dell’episodio;
- Per ora, effetti limitati delle scelte: si vedrà nei prossimi episodi;