Bentrovati su Isola Illyon, amici appassionati de ‘Il Trono di Spade’! Eccoci puntualissimi all’appuntamento con la recensione del sesto e ultimo episodio di ‘Game of Thrones – A Telltale Games Series’, il gioco di avventura punta-e-clicca che ci conduce nel mondo immaginato da George Martin, basato nello specifico sulla serie tv. Come certamente saprete, la storia racconta le vicende della Casa Forrester, dinastia di alfieri degli Stark, forse persino più sfigati della famiglia di cui sono vassalli, che cerca di resistere alle sorti avverse mentre infuria la Guerra dei Cinque Re. ‘The Ice Dragon’, episodio conclusivo dell’intera avventura iniziata a dicembre 2014, è disponibile per tutte le piattaforme dal 17 novembre, data che segna anche la disponibilità dell’edizione retail del gioco.
Il quinto episodio, ‘Nest of Vipers’, si era concluso con una svolta crudele e inaspettata, ma perfettamente in linea con il materiale originale su cui si basa la serie: gli sviluppatori ci avevano costretto a scegliere chi sacrificare fra due importantissimi personaggi. ‘The Ice Dragon’, arrivato quasi quattro mesi dopo il precedente capitolo, aveva quindi il difficile compito di ripartire da quel climax per portarci verso un finale più esplosivo che scoppiettante. Aver testato con mano il prodotto ha spazzato via ogni dubbio: Telltale è riuscita a confezionare un ottimo capitolo, probabilmente il migliore di questa intera serie, superando anche il problema – abbastanza annoso e già messo più volte in evidenza dal nostro Mario Ferrentino nei precedenti episodi – delle scelte soltanto apparenti.
Ebbe sì, ‘The Ice Dragon’ non soltanto ci impone di fare scelte gravide di conseguenze per il destino dei nostri eroi – questione di vita o di morte, è il caso di dirlo –, ma ci ferisce a tradimento con i colpi di coda delle decisioni assunte nei capitoli precedenti: dal furto di un timbro alla scelta di picchiare a sangue un nemico, Telltale ci presenta il conto di tutte le nostre azioni. E il risultato è davvero stupefacente, soprattutto perché difficilmente potremo essere soddisfatti, raccogliendo ciò che abbiamo seminato. Questo è evidente fin dalla ripercussione della scelta effettuata nel capitolo immediatamente precedente, che dà vita a due esperienze di gioco radicalmente diverse. I nodi stanno venendo al pettine, le trame si concentrano in appena tre filoni, e il protagonista di uno di questi (nonché il suo approccio alle problematiche che gli si presentano) cambia dal giorno alla notte in base al finale prescelto nello scorso episodio. Al di là di ciò – pane per i denti degli appassionati dell’esplorazione di ogni ramificazione narrativa –, il gioco offre complessivamente una dozzina di scelte di una certa importanza, un paio delle quali capaci di alterare completamente l’esito della storia.
Dialoghi (sempre ben scritti) e azione si alternano con maggiore dinamismo rispetto al passato, con una certa propensione al combattimento e ai correlati Quick Time Events. La vicenda narrata attraverso le scelte del giocatore raggiunge il proprio picco non solo dal punto di vista dell’azione, ma anche e soprattutto sotto il profilo emotivo: la morte, come ben sa chi segue la serie, è dietro l’angolo anche per i personaggi apparentemente intoccabili e, a guardare a ritroso, il suo arrivo è scritto nel sentiero intrapreso da ogni giocatore del Gioco del Trono. Scegliere di non spezzare il cuore dell’amata, tenendola vicino alla prima linea, può significare mettere a repentaglio la sua vita; scegliere onestà e amicizia può voler dire immolare la nostra a fronte della conservazione della dignità di essere umano, come ci fa capire una scena piuttosto simbolica in conclusione. Ha spazio anche l’elemento truculento del “gore”, con una scena che non può non colpire con violenza il giocatore: lo choc, il dolore, il dispiacere, le stesse morti che andremo ad accumulare nel corso di questa puntata pesano davvero sulla nostra coscienza, perché sono il frutto avvelenato della nostra ostinazione, delle nostre incoerenze, dell’eccessiva fedeltà o del tradimento dei nostri princìpi.
Restano, come sempre, i limiti tecnici: la grafica è quella che è, e a maggior ragione stupiscono le difficoltà e i cali di frame rate riscontrati nella versione per iPad, talmente fastidiosi – soprattutto nelle scene più concitate – da minare l’esperienza di gioco. Per restare alle (poche) cose negative, merita di essere segnalata l’introduzione, un po’ campata per aria, di una “magia del sangue” (peraltro diversissima da quella vista finora nella serie principale) sfruttata da alcune new entry di questo episodio. Questa impennata high fantasy non solo sembra stridere con il lore della saga ma, data la sua repentinità, mette a dura prova la sospensione di incredulità del giocatore, minandone l’immedesimazione. Lo stesso dicasi per alcuni passaggi che ricalcano le situazioni, o persino le battute, della serie TV: sono certamente omaggi, ma il risultato sul coinvolgimento rischia di essere nefasto.
Al di là di questi aspetti, il giudizio su ‘The Ice Dragon’ non può che essere positivo: scelte “pesanti” e tensione morale, trama mozzafiato e spesso commovente, personaggi sfaccettati e conseguenze per ogni azione sono il piatto forte di questo episodio. Le scene finali lasciano presagire una seconda stagione, anche se viene da chiedersi se Telltale possa ragionevolmente, con un nuovo gioco, gestire le tantissime ramificazioni ormai assunte della trama. Quel che è certo è che un nuovo gioco di questo tipo non ce lo perderemmo per tutto l’oro dei Lannister.
– Stefano Marras –
- Trama da attacco cardiaco;
- Personaggi sfaccettati ai quali è facile affezionarsi;
- Finalmente conseguenze tangibili, anche per scelte che parevano trascurabili alla luce dei capitoli precedenti;
- A seconda della scelta fatta alla fine dell'episodio precedente, il nuovo capitolo cambia completamente fisionomia;
- Un finale emozionante che sfrutta bene il climax creato da 'Nest of Vipers';
- Grafica spesso dolorosa per gli occhi;
- L'impennata high fantasy in uno dei filoni narrativi sembra stridere con l'intero lore della saga;
- Alcuni passaggi ricalcati in maniera piuttosto insistita su quelli della serie TV;