Lo abbiamo conosciuto come Luke Skywalker e, senza fare troppo rumore, lo abbiamo ritrovato nei suoi panni. No, non stiamo parlando di Nino D’Angelo, ma del suo celebre sosia Mark Hamill. Chi è costui? Avrà fatto qualcos’altro oltre ad interpretare uno dei cavalieri Jedi più celebri della saga di Star Wars (se non il più celebre in assoluto)?
Luke Hamill a.k.a. Mark Skywalker
Sappiamo che da un grande potere derivano grandi responsabilità, sappiamo che la Forza è ben più che un grande potere, perciò ne è derivata anche una grande celebrità. Quando un film (o una saga, come in questo caso) si impone come una pietra miliare di genere, i suoi protagonisti rimangono immortalati nella storia del cinema. Con la stessa incidenza, agli attori che ne interpretano i protagonisti il costume di scena rimane cucito addosso per sempre. Questa è stata anche la fortuna (e la sfortuna) di Mark, che nel ‘77 ottenne la parte nella prima pellicola di Lucas grazie alla sua amicizia con l’attore e regista Robert Englund (celebre interprete di Nightmare e di tutta la trafila di film dell’orrore sul simpatico Freddy Krueger). Guerre Stellari, difatti, rappresenta l’esordio di Mark sul grande schermo (nonostante l’incidente automobilistico nel gennaio dello stesso anno, che costrinse la troupe a girare alcune delle scene finali del film con un sostituto, ndr).
Possibile che sia comparso dal nulla, pronto per la parte da protagonista di un film epocale? No. In realtà Hamill ha esordito sul piccolo schermo, con qualche particina in serie tv non particolarmente brillanti, come Streets of San Francisco e Night Gallery, con prestazioni senza infamia né lode.
Nonostante l’inaspettata svolta nella sua carriera di attore, nel periodo compreso fra Episodio IV ed l’uscita de “Il ritorno dello Jedi”, nel 1983, l’unica apparizione memorabile che fa al cinema è quella in “The Big Red One” (storico war movie, presentato durante il 33° Festival di Cannes), dove indossa una meno pratica uniforme militare, ed è costretto a usare armi convenzionali, senza laser di sorta. Fra le tante interpretazioni, un’altra prestazione nell’ambito del cinema di fantascienza è quella in “Ritorno dal Futuro”, ambigua e ammiccante traduzione italica di “Time Runner”, pellicola mediocre quanto la sua prestazione, accolto molto tiepidamente dalla critica e decisamente meno lodevole della sua fatica più celebre. Più recentemente ha recitato anche in “Kingsman – Secret Service”, ottimo adattamento cinematografico della miniserie a fumetti “The Secret Service”, nel ruolo del microchippato professor James Arnold (ed anche in questo caso si potrebbe parlare più di comparsa che non di vera e propria parte nella pellicola).
“Usa la voce, Mark!”
Se il suo volto non può che essere associato a Luke, ascoltando la sua voce non si può non pensare subito all’acerrimo nemico di Batman. Gli anglofoni e gli amanti delle produzioni in lingua originale non avranno sicuramente potuto fare a meno di notarlo: Mark Hamill è praticamente da sempre la voce ufficiale di Joker in Batman (dalla serie tv animata del 1992 fino ai recenti videogames della serie Arkham), inconfondibile tanto quanto il doppiatore nostrano Riccardo Peroni, che ne fa le veci nelle versioni italiane. Ironia della sorte, il fu padawan si è cimentato nel doppiaggio di Darth Bane nella serie animata “Star Wars: The Clone Wars”, una delle collaborazioni che sottolinea quanto la carriera di quest’uomo ed il destino stesso di tutta la produzione di starwarsiana memoria siano imprescindibilmente legati, in un modo o nell’altro. Un’artista, insomma, molto più celebre alla scena statunitense che non a quella italiana, e quasi più pratico nell’ambito del doppiaggio che in quello della recitazione.
Il ritorno del ritorno dello Jedi
Molti di noi hanno atteso Episodio VII con trepidazione, e già quando si vociferava della sua presenza, in cuor nostro sapevamo che avrebbe rappresentato la chiave di volta non solo per la pellicola, ma per l’intera storyline della nuova trilogia. Tutti lo vogliono, tutti lo cercano, ma l’unica apparizione di Mark Hamill nel film è nel memorabile finale, in cima a quel promontorio. Una scena da colossal cinematografico che inevitabilmente apre ad un nuovo spunto, che risveglia in noi la Forza e la speranza. Per quanto in principio possa sembrare forzata, quella scena e quel silenzioso sguardo di Mark segnano l’evoluzione e la crescita di un personaggio determinante tanto in passato, quanto in futuro. Che sia l’inizio di una nuova avventura o il punto più alto della sua carriera, sta di fatto che il suo percorso professionale sembra quasi ricalcare il plot del film: dopo essere scomparso a lungo dal grande schermo (o apparentemente dalla scena intergalattica come nel caso di Luke), Mark Hamill è pronto a tornare in grande stile. Il suo intervento sarà sufficiente a risollevare le sorti dell’Universo ancora una volta? O ci troviamo di fronte ad un altro dei suoi numerosi cammeo?
– Antonio Sansone –