“I maestri dell’orrore” è la nuova collana Star Comics curata da Roberto Recchioni, nata con lo scopo di trasporre in formato fumettistico, e nel modo più federe possibile, alcuni dei più grandi romanzi dell’orrore di sempre, ovvero Dracula di Bram Stoker, Frankenstein di Mary Shelley (la recensione la trovate qua), Lo strano caso del Dottor Jekyll e del Signor Hyde di Stevenson e Le montagne della follia di Lovecraft. Un’impresa difficile, resa ancora più complicata dal fatto che più o meno sappiamo tutti di cosa parlino la maggior parte di questi libri.
Per esempio, anche senza aver mai letto Lo strano caso del Dottor Jekyll e del Signor Hyde, tutti quanti sappiamo che i due sono la stessa persona, che si parla della dualità dell’anima dell’uomo, e del suo conflitto interno tra santo e mostro. Ambientato nell’Inghilterra vittoriana – l’anno non è mai specificato –, è uno dei romanzi più famosi di Stevenson, e narra gli eventi in prima persona dal punto di vista di un amico del Dottor Jekyll, l’avvocato Utterson, che ha assistito a tutta la vicenda, indagando sul misterioso Signor Hyde, fino ad arrivare a scoprire la sua vera identità in un misto tra horror e noir. È, come ha detto lo sceneggiatore dell’albo di cui andremo a parlare, Stefano Marsiglia, il racconto di un uomo che racconta.
Questo ha reso, senza ombra di dubbio, molto complesso trasporre l’opera in forma di fumetto, missione resa ancora più ardua dalla volontà di riscrivere la storia senza adattarla e modificarla. “La più grande difficoltà è stata approcciarsi a un romanzo scritto quasi centocinquant’anni fa e tradurlo nel linguaggio fumetto di adesso” scrive Stefano Marsiglia alla fine dell’albo e, purtroppo, questa difficoltà si nota. Trattandosi di un libro raccontato al passato, dove molti eventi vengono descritti e non mostrati direttamente, l’opera presenta uno stile opposto a quello moderno, dove invece si spinge per mostrare gli avvenimenti invece che raccontarli e basta, così da essere il meno didascalici possibile. Un altro problema che sorge in questa trasposizione è che se è comprensibile la scelta di voler evitare di inserire una spiegazione ad ogni vignetta, bisogna anche ricordarsi che si sta facendo un lavoro che dovrà abbracciare un pubblico quanto più ampio possibile: questo significa riuscire a dar vita a tutta la storia in modo sufficientemente semplice perché ogni tipo di lettore riesca a seguirla, anche chi magari un fumetto non lo ha mai neanche toccato. Tenendo conto di queste considerazioni, è facile capire perché a leggere questo fumetto si abbia la sensazione di trovarsi davanti ad un esperimento non riuscito a pieno. Un po’ come quelli del Dottor Jekyll.
Il racconto è troppo distaccato e si fa fatica a percepire sia la preoccupazione dell’avvocato Utterson, sia il tormento di Jekyll, rendendo quindi la storia fredda e lontana agli occhi del lettore, almeno per quel che riguarda la sceneggiatura. È una questione complicata, perché il voler trasporre fedelmente Lo strano caso del Dottor Jekyll e del Signor Hyde sotto forma di fumetto è un’idea grandiosa, ma più complessa di quanto ci si possa aspettare. Lo stile è troppo diverso: si tratta di un racconto lento, con molte parole e poche azioni, che rendono complesso riuscire a realizzarne una trasposizione “visiva”, dove l’intenzione dello sceneggiatore è proprio quella di raccontare più attraverso le immagini che con le parole.
E il racconto per immagini, d’altro canto, devo ammettere che funziona a meraviglia, anche se non basta per trascinare il lettore all’interno della storia. Francesco Francini e Riccardo Frezza hanno fatto sicuramente un lavoro encomiabile, riuscendo a rendere molto bene le ambientazioni londinesi pur tenendo conto delle difficoltà dovute alla ricerca di materiale che rappresenti l’epoca non solo attraverso dipinti. Lo stesso Francini parla delle sue ricerche definendole quasi un’avventura, ed è effettivamente una cosa che si può notare nelle varie tavole. Molto efficace è anche la trasformazione di Jekyll in Hyde, e i due diversi aspetti dell’uomo, che passa da rispettabile londinese a creatura informe e orrenda. Lo stesso vale per l’avvocato Utterson, personaggio perfettamente distinguibile dai secondari che, purtroppo, finiscono per somigliarsi un po’ tutti.
In pratica, invece di riuscire a dare qualcosa di più alla storia attraverso il fumetto, ci si trova davanti a un lavoro che ha tolto parte dell’anima del racconto di Stevenson, non riuscendo a mettere tra le tavole i sentimenti dei personaggi e il terribile conflitto che li lacera. Davvero un peccato.
– Caterina Gastaldi –
I Maestri dell’Orrore: Dottor Jekyll e Mr. Hyde – Recensione
Caterina Gastaldi
- Fedelissimo al testo originale;
- Molte belle le tavole dedicate alla violenza di Jekyll;
- Non riesce ad esprimere i sentimenti dei personaggi, che rimangono troppo poco caratterizzati;
- Didascalico malgrado i pochi dialoghi, ripetitivo in alcune parti e troppo veloce in altre;