Purtroppo non tutti gli appassionati sono rimasti soddisfatti da quanto visto durante la conferenza Nintendo in occasione dello scorso E3, soprattutto per via dei vari spin-off presentati all’evento, quasi a voler compensare la mancanza di veri e propri episodi regolari delle serie tanto attese, come appunto The Legend of Zelda o Metroid. Tra la guerra di annunci altisonanti sbandierati da Microsoft e Sony, alcune novità della grande N sono passate un po’ in sordina, ricevendo una tiepida accoglienza anche dallo zoccolo duro dei fan. Ma come dice il famoso detto, l’apparenza il più delle volte inganna, e se molti hanno giudicato a priori solo dopo aver visto presentazioni di pochi minuti di gioco, per coloro che hanno saputo guardare oltre le texture ultra definite e i filmati cinematografici, alcuni di questi titoli “minori” potrebbero rivelare delle sorprese davvero piacevoli, grazie alla capacità di catapultarci in un mondo pieno di tipica magia Nintendo, che di certo non manca in gran quantità in The Legend of Zelda: Tri Force Heroes, in uscita su 3DS proprio oggi 23 ottobre.
ORECCHIE A PUNTA, BASETTE E RIGA DI LATO!
Non sto parlando, per l’appunto, di un main title, ma di uno spin-off, ispirato sia a The Legend of Zelda: Four Swords (per l’aspetto multiplayer) sia a The Legend of Zelda: A Link Between Worlds (per quanto riguarda la grafica). La trama non propone niente di complesso: nei panni della canonica donzella da salvare questa volta non c’è Zelda, ma una nuova principessa, Fronzolina, caduta sotto l’effetto di un terribile sortilegio. Una strega malvagia proveniente dalla Terra dei Mostri l’ha infatti maledetta, costringendola a girare in calzamaglia per tutto il resto della sua vita. E il fattaccio è accaduto proprio nel paese di Hytopia, dove la moda è sempre stata fondamentale, e dove ora regna il caos tra i suoi abitanti, terrorizzati all’idea di cadere a loro volta vittima dell’incantesimo della strega. Re Boccolone, padre di Fronzolina, inizia quindi a cercare degli eroi che abbiano i requisiti giusti per salvare la povera fanciulla da questa orribile destino, istituendo la brigata antistrega, che ha il compito di radunare, come la leggenda degli eroi totem vuole, i tre ragazzi dalle orecchie a punta, basette, e riga di lato che salveranno il regno dalla terribile minaccia. Tra questi ci siete ovviamente voi, e una volta dato il nome al vostro personaggio e aver ascoltato un po’ di informazioni in giro, sarete pronti per partire.
TRE (PLAYERS) IS MEGLIO CHE ONE…
Alla base di questo gioco c’è una componente fondamentale: la cooperatività. A prescindere dalla trama basilare, usata come pretesto per addentrarsi nel cuore dell’avventura nella Terra dei Mostri, c’è l’aspetto principale che regge il gioco, rappresentato dalla possibilità di poter svolgere tutta l’avventura in multiplayer, avvalendosi dell’aiuto di altri due eroi che insieme a voi formeranno il famoso trio totem di cui parla la leggenda. Dopo aver esplorato la città di Hytopia e aver parlato con tutti gli abitanti che ci sono, tra cui il Baron Barbuto che vi darà qualche consiglio e informazione in più, si può iniziare, scegliendo in quale delle due anticamere disponibili entrare: la più grande, dedicata al multiplayer, o quella più piccola, dedicata al gioco in solitaria. Gli eroi devono formare una squadra di tre persone sia nella modalità co-op che in singolo, e quindi non c’è mai la possibilità di addentrarsi all’interno della Terra dei Mostri da soli, neppure in single player: la modalità multigiocatore è pensata per condividere l’avventura con altre due persone (bisogna essere per forza in tre, l’avventura non è pensata per due) che, vestendo i panni (è proprio il caso di dirlo) degli altri due “Link”, devono collaborare con voi per risolvere gli enigmi necessari a proseguire nei vari dungeon presenti. Le aree sono in tutto 8, e ognuna di esse è a sua volta suddivisa in scenari e livelli che condividono la stessa ambientazione. Come in Four Swords, dopo tre livelli si giunge ad un quarto nel quale risiede il boss, che per essere sconfitto richiede un sapiente e attento utilizzo delle meccaniche apprese nei livelli appena affrontati. La fiducia nei compagni è importante, soprattutto perché il proprio singolo personaggio non può compiere azioni da solo, come ad esempio arrampicarsi sui muri, attivare interruttori, o anche solo abbattere certi nemici. La componente totem è fondamentale e bisogna usarla senza remore, perché in determinate situazioni può davvero salvare la vita o essere la chiave per completare i puzzle: quando si gioca in questa formazione a torre, l’utente alla base è quello che gestisce i movimenti, mentre quello che dei tre si trova in cima si può occupare di scoccare frecce, sparare fuoco o dare martellate.
Lo scopo è raggiungere, in quei minuti di gioco, una certa coordinazione che permetta di superare i vari scenari, ma anche le incomprensioni e la confusione che si può venire a creare possono essere premiate con risate e divertimento, soprattutto se si gioca con amici seduti l’uno di fianco all’altro. Eh sì, Tri Force Heroes sembra essere pensato per dare il meglio proprio in quest’ultima situazione. E se non si hanno a disposizione altri amici che possiedono la cartuccia del gioco? Non temete, Nintendo ha pensato anche a questa eventualità, e con incredibile (e forse un po’ inaspettata) generosità ha inserito una modalità download tramite la quale è possibile godere di gran parte dei contenuti multigiocatore anche possedendo una sola copia del gioco.
L’altro lato del multiplayer, se così posso definirlo, è quello che prevede di giocare sfruttando la modalità online e cercando quindi gli altri due utenti in rete. È qui che il gioco cambia in quanto, nonostante scenari, aree e modalità rimangano inalterati, ci si ritrova nella situazione di doversi organizzare con due sconosciuti, adattandosi al loro modo di fare. La chat vocale non è stata inserita, ma al contrario c’è un sistema di emoticon con il quale si possono attivare dei disegni sullo schermo ed esprimere il proprio stato d’animo, o semplicemente dare delle indicazioni: una scelta saggia, a mio modesto parere, e un buon sistema per evitare insulti e perdite di tempo. La modalità Deathmatch, invece, consiste in una sorta di arena dove i tre eroi si possono prendere a spadate, e dove magari si può sfogare la propria frustrazione dopo aver trovato, giocando online, delle persone poco affini al concetto di “enigma” e “cooperazione”.
MA QUALCHE VOLTA CHI FA DA SE FA PER TRE…
“Ah no, un gioco co-op! Non mi piace dover dipendere dagli altri per andare avanti”: c’è anche chi potrebbe pensare una cosa del genere, non digerendo le modalità multiplayer. Nintendo non si è fatta cogliere impreparata, facendo in modo che anche l’avventuriero solitario potesse accedere alla Terra dei Mostri grazie all’escamotage dei doppioni, che sostituiscono fondamentalmente gli altri due giocatori assenti. Grazie al Saggio dei Doppioni vengono creati due cloni vestiti di colore diverso, uno rosso e uno blu, raggiungibili dallo schermo inferiore semplicemente cambiando le caselle dedicate ai tre piccoli eroi, di fianco alle quali sono presenti anche il tipo di oggetto che le copie hanno equipaggiato. Toccando una delle tre caselle si può spostare l’anima del personaggio principale nella copia selezionata, prendendone così il controllo. È chiaro che gestire tre personaggi diventa più complicato e prevede una riflessione maggiore. Ciò che porta a riuscire a proseguire nel gioco è l’uso degli oggetti giusti da utilizzare per risolvere i vari enigmi, con momenti in cui tutti e tre gli eroi equipaggiano lo stesso oggetto (es.: tutti con i guanti di fuoco) o altri in cui solo uno di loro ha uno strumento diverso rispetto agli altri (es.: due con i guanti di fuoco e uno con il boomerang). La difficoltà nel creare il totem con la giusta successione degli eroi in base all’esigenza, soprattutto quando hanno oggetti diversi, si fa di certo sentire, ma per qualcuno risolvere gli enigmi con le proprie sole forze, raggiungendo ad un certo punto anche una buona velocità e coordinazione nel cambiare le caselle, può essere più appagante. Per quanto mi riguarda, questa modalità è stata una vera sorpresa, dimostrandosi una valida alternativa al gioco in compagnia.
VIVA LA MODA AMMODO!
Come già detto, la moda a Hytopia è fondamentale e, proprio per questo, oltre agli oggetti che si trovano all’inizio di ogni scenario, che nel più classico stile di The Legend of Zelda aiutano ad avanzare nei livelli, si deve anche dare un piccolo sguardo al tipo di outfit che si può far indossare al proprio alter ego. All’interno della Boutique Constille, nella città, viene data la possibilità di ordinare diversi costumi che modificano specifiche abilità: la Tuta Zora, ad esempio, permette di nuotare con più forza, mentre l’Abito Leggendario (di Zelda) aumenta la possibilità che i nemici sconfitti e i cespugli tagliati lascino dei cuori. Si tratta di veri e propri power up, insomma, che permettono di affrontare i livelli in maniera sempre creativa. Ogni costume è confezionato grazie a degli oggetti che si devono recuperare, inserendo così nel titolo il concetto di loot. Questi oggetti sono casuali, e bisogna recuperarli aprendo uno dei tre scrigni che si trovano alla fine di ogni livello. È ovvio che più si rigioca un determinato scenario, e più si ha la possibilità di ottenere quei materiali che servono (e mi raccomando, occhio al pegno d’amicizia, che è presente nella lista oggetti e che si può trovare solo giocando in compagnia!) per craftare, come si dice in gergo, il vestito che più può servire ad avvantaggiare il proprio eroe. È presente, inoltre, un minigioco che consiste nel tentare la fortuna, una volta al giorno, aprendo uno scrigno, all’interno del quale si possono trovare ricompense rare..
Insomma, Tri Force Heroes è probabilmente uno dei titoli portatili più divertenti dell’anno, merito anche della sua grande rigiocabilità, e farà sicuramente ricredere tutti quelli che lo avevano sottovalutato.
– Davide Carnevale –
The Legend of Zelda: Tri Force Heroes – Recensione
Isola Illyon
- ottimo comparto tecnico, con una grande attenzione ad ogni minimo dettaglio;
- enigmi e puzzle ben bilanciati e con un buon grado di difficoltà;
- multiplayer ben organizzato, con una modalità single player altrettanto divertente;
- colonna sonora gradevolissima e perfettamente consona ai vari scenari;
- la rigiocabilità è davvero elevata, soprattutto se siete in compagnia;
- comandi comodi e intuitivi;
- alcuni livelli potrebbero essere particolarmente ostici per i neofiti;
- la modalità single player richiede più tempo per essere padroneggiata;