La passione per “Dragon Ball” pare non essere mai passata di moda, se contiamo che le cose non sembrano poi essere di molto cambiate da quando eravamo noi, all’epoca poco più che pargoli, a emozionarci nel seguire le storie di Goku, Vegeta e compagni. La nuova generazione ha avuto sicuramente molte più possibilità di scelta, con la ribalta di tantissime serie di animazione giapponese che hanno preso, in modo più o meno palese, ispirazione dal capolavoro di Akira Toriyama, copiandone spesso tematiche, stile e tecniche narrative. Sto parlando ovviamente dei vari “Naruto“, “Bleach“, e “One Piece“, solo per citare gli esponenti di questo genere “shonen” più di successo, che hanno seguito un po’ il lungo sentiero tracciato da Dragon Ball, senza però riuscirne a cancellarne mai la memoria, accrescendone anzi il valore fondamentale e la sua imprescindibilità.
In ogni caso le nuove leve non sono rimaste certo a bocca asciutta per quanto riguarda le storie dei nostri Saiyan preferiti, e proprio recentemente “Dragon Ball“ è stato riproposto, vuoi per i motivi di cui abbiamo appena detto, vuoi per ragioni puramente commerciali, in tutte le salse possibili e immaginabili, come per esempio con un remake della serie Z più concentrata e ripulita nei disegni, “Dragon Ball Kai” (non ancora sbarcata, però, in Italia), serie del 2009 che ha riproposto gli episodi classici restaurati in alta definizione (Kai vuole dire appunto “modificato”), seguendo questa volta più fedelmente il manga. La storia è stata poi proseguita, prima con due nuovi film al cinema, “Dragon Ball Z: La battaglia degli dei“ e il recentissimo “Dragon Ball Z: La resurrezione di F” (di cui potete trovare la recensione qui), e poi addirittura con una nuova serie, “Dragon Ball Super”, che continua la Z esattamente da dove era terminata, con la sconfitta di Majin Bu.
Non sono mancati neppure i videogiochi basati sul brand, confermando “Dragon Ball” come un evergreen anche in campo videoludico. Tra i vari picchiaduro piuttosto ripetitivi nelle meccaniche e nei contenuti spicca fortunatamente “Dragon Ball Xenoverse” (anche in questo caso non mancate di dare un’occhiata alla nostra recensione), pubblicato su console di nuova e vecchia generazione e su PC, un buon tentativo che ha portato una boccata d’aria fresca in questo tipo di giochi.
Ma a quanto pare a “Dragon Ball” non si riesce mai a dire di no, e più se ne ha, più se ne vuole, visto i tantissimi progetti amatoriali e non ufficiali che si trovano in giro. Tra questi uno dei più interessanti è sicuramente DBZ Tribute, portato avanti da un gruppo di artisti professionisti che hanno pensato di ricreare in computer grafica i personaggi partoriti dalla penna Toriyama, e il risultato è davvero interessante. Sia perché non si era ancora mai vista una reincarnazione in computer grafica di Goku e amici, sia perché gli artisti sono tutti americani o europei, ed è quindi interessante scoprire come lo stile occidentale si sia dovuto adattare al tratto giapponese del mangaka. Il risultato che appare dai pochi frammenti video che sono stati rilasciati per far conoscere lo stato dei lavori è sicuramente impressionante, e lascia ben sperare per la conclusione del progetto. I personaggi di “Dragon Ball” sembrano aver incrociato lo stile della Pixar e, pur lasciando in un primo momento destabilizzati, non possono non incuriosire almeno un po’ l’utente, in attesa di scoprire quale sarà il risultato una volta che tutto sarà terminato. Insomma, un progetto da seguire con molta attenzione, un’operazione interessante e nello stesso tempo rischiosa, proprio a causa dell’amore che nutrono gli appassionati per l’opera di Toriyama-san. Potete dare un’occhiata allo stato dei lavori sul sito del progetto, nell’attesa di scoprire se le aspettative di vedere un “Dragon Ball” occidentalizzato e tutto realizzato al computer saranno ben ripagate!
– Davide Carnevale –