Elen sila lumenn omentielvo, avventurieri! Attualmente viviamo in un’epoca in cui si attinge a piene mani dai videogiochi e dai libri per trasposizioni cinematografiche, ma cosa succede quando dai primi vengono ricavati anche dei boardgames? A questa domanda Isola Illyon ha trovato una risposta concreta al Vigamus, il museo del videogioco di Roma, che domenica scorsa ha dedicato un’intera giornata proprio a questi titoli: da “Pac-Man” al più recente “The Witcher: Adventure Game” (qui la nostra recensione), sono state molte le proposte, con il supporto de Il Mago dei Giochi.
Ma bando ai convenevoli: è il momento di vedere attraverso questi lavori quanta storia c’è dagli albori ad oggi, passando per (quasi) ogni genere videoludico. Senza dover tornare proprio alle origini dell’Ars Ludica vera e propria, vi faccio iniziare dal più famoso e riconoscibile titolo di sempre, “Pac Man“. Dopo il boom del cabinato negli anni ’80, è arrivata anche la versione gioco da tavolo, che riprende fedelmente le dinamiche del videogame, nonostante sia poco conosciuto (anche se in questo ultimo periodo sta scoprendo una nuova rinascita).
Ma se sfere gialle, fantasmini e musiche psichedeliche non fanno per voi, non temete. Senz’altro se preferite spappolare orde di mostri demoniaci, “Doom: The Boardgame” potrebbe essere quello che fa per voi. La punta di diamante che rende molto particolare (e da provare assolutamente almeno una volta) questo prodotto è lo scenario, che di volta in volta è impostato in maniera specifica e che dispone di regole proprie, in aggiunta a quelle base.
Con atmosfere altrettanto cupe e frenetiche, “Blood Bowl Team Manager” sfrutta un sistema di regole molto interessante che permette di gestire una squadra di rugby con le razze di “Warhammer“. Decisamente più gestionale rispetto ai giochi presentati finora, questo titolo non ispira soltanto competizione, ma spinge al limite ogni giocatore per arrivare a conquistare più tifosi possibili, che garantiranno la vittoria. Ma anche quando il suo soave profumo si arriva a percepirlo, c’è sempre qualcosa che può strappare questa soddisfazione in extremis… quindi non dite gatto se non ce l’avete nel sacco!
Passando al settore picchiaduro, “Street Fighter” è il boardgame che mai mi sarei aspettato di trovare. Un titolo che può considerarsi “next-gen” (la sua prima versione risale al 1994), e che si propone molto avvincente a livello di coinvolgimento emotivo, e interessante da giocare.
“Age of Empires III” si presenta come un gioco un po’ più “riflessivo”, dove c’è la possibilità di poter portare avanti la propria strategia con arguzia. Anche qui si è cercato di mantenere la stessa atmosfera ludica, non discostandosi molto dal videogioco.
Abbiamo poi “The Witcher“, che da nostri fedeli lettori dovreste ormai conoscere bene, e che sta riscuotendo a buon diritto un grande successo di critica sia in versione digitale che da tavolo. “The Witcher: Adventure Game” dà la possibilità di interpretare quattro protagonisti: Geralt di Rivia, Triss Merigold, Yarpen Zigrin e Dandelion, che si possono far interagire con l’ambientazione grazie a determinate abilità particolari, specifiche per ogni personaggio. Riuscirete a portare a termine la quest o morirete prima?
In ultimo ho tenuto una vera chicca per gli amanti di Star Wars: abbiamo tutti sognato almeno una volta di pilotare un’astronave come in quella dei film di Lucas, e con quel piccolo capolavoro di “Star Wars X-Wing” è possibile farlo, in quanto il titolo riproduce in maniera interessante i combattimenti spaziali. Un gioco imperdibile per i viaggiatori della galassia lontana lontana.
Signori, questo articolo finisce qui. Vi rimando al sito del Vigamus, che potrete visitare per rimanere aggiornati su tutti i prossimi eventi a tema previsti. E ditemi, avete mai giocato ad uno di questi boardgames? Lasciate un tiro di dado qui sotto con un commento! Buona fortuna, avventurieri!
–Michele Giuliani–