Giocare di ruolo è una questione di immedesimazione: a farla da padrone è la capacità di travalicare i limiti della nostra piccola e banale realtà, e riuscire a vedere lo straordinario a partire dall’ordinario. Solo in questo modo le stanzette dove i nostri gruppi consumano le proprie avventure possono di volta in volta trasformarsi in oscure catacombe, templi abbandonati, e torreggianti manieri fortificati.
Certo, ci sono anche delle occasioni in cui il mondo reale ci viene incontro, offrendoci la possibilità di abbandonarci al nostro hobby preferito in location alle quali manca veramente poco per qualificarsi come dungeon a pieno titolo. Un ottimo esempio in tal senso si è rivelata la seconda edizione di Rocca Implacabile, manifestazione dedicata al Gioco di Ruolo e da Tavolo organizzata dal club dei Vendemmiatori Implacabili e la Stanza dei Sogni, che nel primo weekend di Settembre hanno allestito, con la collaborazione di uno sponsor d’eccezione del calibro di Wyrd Edizioni, abbastanza attività da placare gli appetiti ruolistici di qualsiasi giocatore degno di questo nome per l’intero mese, tra tornei, esposizioni, aste, e una sessione di GdR live nella notte di sabato 5 settembre.
Raggiungere la sede dell’evento, la Rocca di Verrua Savoia, è una mezza impresa nel suo piccolo (il che è comprensibile, trattandosi di un castello), che trova immediata ricompensa nel momento esatto in cui si conquista la sommità della collinetta sulla quale svetta il corpo della fortezza: la stessa domina, indiscussa e incontrastata, sul Po, il paese di Crescentino, e la sconfinata pianura che si stende oltre allo stesso.
Appena entrato, mi imbatto in una corposa catasta di manuali, libri, e ammennicoli vari, lì raccolti in attesa dell’Asta Implacabile: lotti messi a disposizione in una sorta di mercatino dell’usato al rialzo, tra i quali non mancavano alcune gemme rare, attorno alle quali nel tardo pomeriggio della domenica si sono accese intense contrattazioni.
Non mi soffermo e passo alla corte bassa: qui ho trovato una miscellanea di stand delle realtà più varie, tra illustratori, artigiani, negozi del settore e associazioni di appassionati dagli interessi più disparati. Questa prima area, prodromica all’esperienza di gioco vera e propria, offre un’ampia varietà di distrazioni per i partecipanti non esclusivamente interessati ai GdR: tra illustrazioni, oggettistica, e stand librari, ce n’è per tutti i gusti. Parlando con gli espositori, scopro però che l’offerta, in tal senso, è meno ampia rispetto all’anno scorso quando, complice forse anche l’accentramento delle attività in un’unica giornata anziché due, si è notato anche un flusso di persone più sostenuto.
Senza attendere oltre, mi sposto alla corte superiore, fulcro delle attività della Rocca. Mi ritrovo su uno spiazzo erboso invaso da gazebi, panche e tavoli da gioco assediati da gruppetti entusiasti, intenti a sondare chissà quali profondità ludiche e avventurose. C’è solo l’imbarazzo della scelta: da “Savage Worlds” a “Cyberpunk 2020”, da “Il Richiamo di Cthulhu” a “Hogwarts Millennium”, le demo messe a disposizione, gestite e masterate dai vari club di gioco della zona, non si contano, superate in numero solamente dai party pronti a raccogliere la sfida, al punto che, in effetti, non riesco a provare niente!
Delusione piccola, in realtà, perché mi dà l’occasione di gironzolare tra gli stand anziché abbandonarmi al degenero che solo una sessione di GdR può regalare, e mi permette di scambiare due parole con Nicola Degobbis, di Wyrd Edizioni. Quest’ultimo mi racconta in particolare del torneo di Numènera, terminato poco prima del mio arrivo, e testimone di una partecipazione a dir poco entusiasta: il titolo di Monte Cook ha riscosso un certo successo tra gli appassionati, che si sono sfidati nell’esplorazione della città-piramide di Anadhora, cercando di conquistare l’onore della vittoria (nonché i premi in palio). Altro grande successo, mi dice sempre il Degobbis, lo ha ottenuto l’anteprima de “La Guardia dei Topi“, gioco di ruolo di Luke Crane ispirato ai fumetti di David Petersen, curato nell’edizione italiana dalla Wyrd e in arrivo per Lucca Comics 2015. Lo stile unico e le meccaniche di gioco, incentrate anche e soprattutto sulla collaborazione e il role-playing in senso lato piuttosto che su meccaniche matematiche e il massiccio dice rolling, hanno catturato favorevolmente l’attenzione del pubblico, lasciando ben sperare per la presentazione prossima ventura alla più grande manifestazione del settore in Italia, a cui ovviamente Isola Illyon non mancherà.
Salutando Nicola, do una scorsa agli altri titoli: tra i vari “Warhammer Fantasy”, “D&D 5.0”, e “Apocalypse Slayer”, salta subito all’occhio per l’originalità (e i natali italiani), “Girelli da Guerra“ di Filippo Franco, prodotto incentrato su un party di personaggi ultraottantenni costretti a confrontarsi con gli epici imprevisti del vivere in una casa di riposo.
Non manco, infine, di una doverosa sosta alla nutrita ludoteca sui bastioni nord, dove i partecipanti hanno la possibilità di selezionare tra i numerosi titoli a disposizione, contando sul supporto del personale organizzatore per ridurre al minimo la noiosa fase di lettura delle regole. I miei favori ricadono su “Dungeon Fighter”, ma è una decisione veramente ardua, vista la quantità (e qualità) dell’offerta.
Tra le menzioni d’onore, poi, è doveroso citare il doppio torneo di “Magic: The Gathering” (formati modern e sealed), dei quali riesco a cogliere le battute finali dopo due giorni, mi confermano gli organizzatori, di sostenuta e partecipata competizione. Un ultimo, originale contributo è dato dall’esposizione di action figures dalla collezione privata di Andrea Turino, che ha messo a disposizione degli occhi del pubblico i suoi modellini, da Terminator al Corvo, in modo da completare una manifestazione che, nella mia personale esperienza, ha dimostrato di poter reggere facilmente il confronto con eventi ben più grandi e blasonati.
Con un po’ di rammarico per il poco tempo a disposizione, quindi, lascio la Rocca Implacabile 2015, sicuro che sia solo un arrivederci al 2016.
– Federico Brajda –