Di streghe nel bosco ne abbiamo viste molte. Badate bene, non stiamo parlando di “The Blair Witch Project“, né di nulla di simile. Non proprio. Probabilmente uno dei luoghi che più si confà alle atmosfere magiche ed esoteriche è proprio la foresta inesplorata, uno spazio che l’uomo non ha ancora nemmeno sfiorato. Prendete questi ingredienti, mettete delle cuffiette bianche a delle ragazzine innocenti, cinque figli di una famiglia puritana, immaginateli nel New-England del diciassettesimo secolo ed il gioco è fatto. “The Witch” (stando alla locandina, “The VVitch – a New England Folk-tale”) si nutre delle superstizioni, di un’ambientazione che probabilmente accresce la suggestione e, paradossalmente, la veridicità di quanto accade nella pellicola. Ed è stato proprio questo “Fattore Eggers” (è Robert Eggers, infatti, a sedere dietro la macchina da presa) a far sì che il film abbia incontrato immediatamente il favore della critica: la cura maniacale dei dettagli che ha portato il regista esordiente ad affrontare cinque anni di studio e ricerche sul posto sulle storie e sulle leggende popolari che sono la vera e propria anima di questo film, lo rendono una “folk-tale”, come ci suggerisce il sottotitolo, e non una horror story. Per questo motivo la pellicola è ha ricevuto un premio come miglior regia per la categoria “U.S. Dramatic” al Sundance Film Festival (festival internazionale del film indipendente) lo scorso 27 gennaio, oltre a ricevere una nomination per il “Grand Jury Prize: U.S. Dramatic”; prima del debutto al Sundance, i diritti per la distribuzione sono stati acquisiti dalla A24 Distribution e DirecTV (dove verrà mandata in onda una TV Premiere che ne anticiperà l’uscita nelle sale). La pellicola è stata proiettata, inoltre, al Karlovy Vary International Film Festival ed al Melbourne International Film Festival il mese scorso, oltre ad essere stato scelto per il Toronto IFF di quest’anno. Insomma, questo “The Witch” sta facendo parlare di sé un po’ ovunque. Se non vi è ancora capitato di vederlo, questo è il trailer pubblicato il 19 agosto scorso:
La trama parla di una famigliola felice di Puritani, che decide di abbandonare il proprio villaggio per andare a vivere in una fattoria, proprio sul limitare di un’ampia e inesplorata foresta del New England. Sarà proprio questa scelta a condizionare il resto della (miserabile) esistenza dei coniugi e della loro prole: dopo la misteriosa scomparsa dell’ultimo figlio della famiglia, la bionda e dolce Thomasin (interpretata da un’interessante Anya Taylor-Joy) viene accusata di stregoneria. Avranno luogo degli strani avvenimenti che porteranno inesorabilmente la famiglia ad un violento punto di rottura, dritta fra le fauci di un male che si manifesta sotto diverse forme – come lo stesso teaser poster ci conferma, “il male ha diverse forme”. Lo so, il filmato a tratti potrebbe ricordare una pellicola del maestro Bruno Liegi Bastonliegi, ma siamo sicuri che questa storia non si fermerà solo ad un confuso trailer!
Per quanto riguarda il cast, oltre alla sopracitata e giovane protagonista, avremo modo di vedere all’opera due attori che hanno fatto parte del cast de “Il Trono di Spade” – ebbene sì. La madre di questa famiglia timorata di Dio è l’attrice scozzese Kate Dickie, brutta come la fame ed interprete dell’esaltatissima Lysa Arryn, presente anche in “Prometheus“. Riuscirà a sembrare ancora più schizzata che in una delle sue interpretazioni più celebri? Staremo a vedere. Il padre di famiglia, invece, è interpretato da Ralph Ineson, l’uomo che condurrà tutto alla disgrazia e che ha interpretato niente di meno che Dagmer, il leggendario uomo delle Isole di Ferro e capitano della Bevitrice di schiuma, apparso sia nei libri di Martin che nella serie tv della HBO, e che riempie i buchi alle spalle di Theon nelle riprese. Vi dico solo che in “Harry Potter e I Doni della Morte” (dove interpreta un Mangiamorte) e ne “I Guardiani della Galassia” (dove interpreta uno scagnozzo abbastanza generico) non apre bocca più di un paio di volte. Ma va bene così, in questo film lo vedremo addirittura recitare!
Le immagini inquietanti del trailer lasciano ben sperare agli amanti del genere. Non un semplice horror ma la voglia e l’intenzione di andare oltre il banale, oltre il brivido del momento, e di lasciare qualcosa impresso nella mente della gente, di sconvolgere, disturbare lo spettatore con inquadrature cariche d’ansia ed un’atmosfera ricreata nel dettaglio, affinché per tutti i novanta minuti di durata della pellicola lo spettatore sia intrappolato da questo senso d’ansia e d’angoscia, nido ben più interiore della paura, al punto di scardinare la sicurezza e la tranquillità nell’intimo, nel modo più crudele possibile.
Stando ai pareri della critica e dei fortunati che il film lo hanno già visto, il potenziale per una buona riuscita anche al botteghino c’è tutto. Non è stata ancora annunciata una data di rilascio ufficiale, ma sappiamo che la produzione raggiungerà le sale americane nel 2016. Non c’è nessun dettaglio, invece, sull’uscita italiana, che non mi sento assolutamente di escludere, anzi: considerando l’appeal che film del genere hanno per gli spettatori della nostra penisola, non mi stupirei se lo stesso raggiungesse le nostre sale poco dopo l’uscita americana. Staremo a vedere, intanto, ci teniamo ben lontani dalle foreste. I racconti popolari, per quanto inverosimili, hanno sempre un fondo di verità.
– Antonio Sansone –