Capita, ogni tanto, di avere a che fare con menti brillanti, geni contemporanei che hanno saputo dare a qualcosa di originale e strepitoso quella “scintilla”, se così vogliamo chiamarla, capace di trasformarlo in un successo. Robert Kirkman è una di queste menti: “The Walking Dead” è sicuramente una serie di cui avrete almeno sentito parlare; d’altronde, i meme su Rick e Carl spopolano su Internet, e non apprezzare un po’ di gore zombie è peccato. Oltretutto, con l’uscita della nuova Casa ed il ritorno di Ash sul grande schermo, siamo un po’ tutti in fermento per quanto riguarda possessione e malvagità. Ma di cosa tratta questa nuova opera di Kirkman, Outcast, pronta a sbarcare anche sulle nostre tv l’anno prossimo? Grazie al recente Comic-Con di San Diego, posso fornirvi qualche interessante novità in merito.
Kyle Barnes è un uomo del West Virginia la cui esistenza è sempre stata segnata dalla presenza di creature maligne. Da bambino dovette convivere con la madre posseduta, mentre in età adulta a caderne vittime furono la moglie e la figlia. Alienatosi dal resto del mondo, partecipa per caso ad un esorcismo, durante il quale scopre che il suo sangue ha un effetto repellente per tali creature. Decide quindi di intervenire, attivamente, per dare una svolta alla sua vita. A rendere la sua esistenza più complicata ci penseranno demoni, diavoli e possessioni varie. Nel trailer, che potete vedere qua sotto, notiamo senza troppe sorprese la presenza di un bimbo indemoniato, ormai classico binomio orrore/innocenza che fa ancora tanta, tanta paura.
Sempre nel filmato, si vede come la casa di Kyle sia fatiscente, orribile, ormai lasciata a se stessa. Immani gruppi di foglie secche si alternano a strati di polvere spessi tanto quanti i suddetti mucchi, probabilmente nell’indifferenza dell’inquilino. Ne ho visti tanti – recita la voce narrante, prima di passare ad un inquadratura del paese, per l’appunto nel West Virginia, di pochissime anime. Uno di quei luoghi che probabilmente neppure esistono sulle cartine, un po’ come il Molise.
Il trailer porta poi la sua attenzione sul personaggio di Kyle, sbarbato, poco curato, gli occhi infossati. Occhi di qualcuno che ha visto tanto, forse troppo, e che si trova decisamente poco a suo agio in mezzo alla gente, come all’interno di un supermercato. Scena successiva: due persone che si amano, così a caso. Poi una donna che guida (che guarda verso il posto passeggero, cosa che, come tutti i film, indica morte immediatamente successiva). La rossa, comunque, è molto gnocca, ed in molti piangeranno la sua possibile dipartita.
Nella scena successiva vediamo il confessionale con il reverendo Anderson (di cui ancora non si sa esattamente chi sarà l’interprete), ed una porta chiusa alla bene e meglio, probabilmente riconducibile ad una cantina (la chiude un cacciavite, che belle queste nuove forme di antifurto). La musica di piano termina con un discorso “Qualunque cosa tu faccia non cambierà nulla”. Poi soundtrack da horror, così la chiamo io. Scene a scatto, la porta che viene chiusa da un tizio a caso in mutande (terrificante, di per sé), poteri soprannaturali, gente che urla, gente che non riesce ad ascoltare l’ennesima canzone della Sammontana.
Per finire, il solito bimbo indemoniato, piccolo ma malvagio, che parla direttamente al protagonista, che si rivolge al suo vicino come per dire “ma dice a me?”. Outcast, reietto, sembra dirgli il piccolo satanasso, prima di alzarsi in un perfetto ponte manco avesse fatto anni di ginnastica artistica. Terribile, già. In chiusura la scritta rossa della FOX,che si occuperà di produrre la serie.
Ad interpretare Kyle c’è Patrick Fugit (già famoso per The Hormesen e L’Amore Bugiardo). Non si sa ancora cosa verrà mostrato nella serie e, anche se il trailer sembra essere promettente, sono leggermente sul chi-va-là per quanto riguarda la trasposizione in video del celebre fumetto. Questo perché, dopo due anni di materiale raccolto, di disegno e arte (mi piace chiamarla arte perché è effettivamente frutto di una mente creativa), non vorrei che tutto venisse ridotto a due o tre jumpscare e roba così. Ho già trattato del paradosso dell’orrore nella mia recensione di “Babadook”, e ribadisco questo concetto: spesso l’orrore, per essere tale, deve lasciare inquietudine e dubbi, non limitarsi a far saltare sulla sedia. In mezzo al cast abbiamo alcune facce già note: Pete Burris (famoso per il suo ruolo in Sleepy Hollow) ed il nascente Gabriel Bateman, giovane lanciato nel mondo del cinema con questa serie.
Il personaggio di Kyle, a metà tra un John Constantine ed un Dylan Dog, saprà distinguersi da questi due senza incappare nella figura di “brutta copia”? A parte il tema della religione, su cui si fonderà tale serie, cosa ci sarà esattamente di nuovo? Ci troveremo di fronte ad una scopiazzatura di “Supernatural”, già apprezzato e disprezzato, oppure sarà soltanto una serie pseudo religiosa basata su vecchi canoni? Voi cosa ne pensate? Fatecelo sapere qua sotto!
– Yari Montorsi –