Il 27 e il 28 giugno scorsi si è tenuta l’abituale fiera di fumetti, videogiochi e giochi di ruolo denominata B-Geek, altrimenti detta Bari Geek: associazioni ludico-culturali come la Finibus Terrae hanno organizzato dimostrativi e si sono adoperate per vivacizzare l’evento mentre numerosi espositori si sono riuniti anche quest’anno per presentare le novità del genere, beneficiando anche della presenza di youtubers famosi come l’amato/odiato Favij e, soprattutto, di grandi nomi nell’ambito del fumetto, come Milo Manara, Zerocalcare (qui trovate l’intervista che ha realizzato il nostro Andrea) e, non certo ultimo, Giorgio Cavazzano, il maestro che vede il suo nome legato principalmente al marchio Disney, da quasi cinquant’anni per essere precisi (la sua prima storia con la casa di Topolino risale al 1967), ma che ha avuto incursioni anche in altri “mondi”, come l’universo Marvel (il celebre Il segreto del vetro, con Peter Parker/L’uomo Ragno alle prese con un misterioso alchimista a Venezia, sotto il placet di quel peso piuma di Joe Quesada) e quello Bonelli (Martin Mystere e Dylan Dog).
Giorgio Cavazzano, in buona sostanza, ha cavalcato le grandi epoche della sperimentazione e del rilancio dei personaggi, passando da un’idea di disegno statico, che doveva “immortalare”, al pari di un dipinto, un certo momento rappresentativo, a quello più vicino all’attuale concezione, in cui una singola vignetta deve comunque esprimere il movimento, il dinamismo: il tutto, avendo sempre nel cuore la propria città, Venezia, che l’artista tende ad omaggiare ogni volta che ne ha la possibilità. L’autore, come ha ricordato, si è dovuto evolvere applicando una concezione quasi cinematografica alle vignette, superando alcuni elementi che all’epoca andavano per la maggiore: rispetto alla norma, in cui la vignetta, per esempio, rappresentava una panoramica ampia della scena, egli ha anche puntato su primi piani, che richiedevano una mole di dettagli maggiore e su un adattamento di quello che oggi nel cinema si chiama genericamente “piano-sequenza”.
Un grande disegnatore, dunque, eclettico come pochi e che ama il proprio lavoro quanto e, forse, anche più del giorno in cui ebbe il suo primo contatto con il mondo del fumetto, quando a soli 12 anni ebbe modo di aiutare il proprio cugino, Luciano Capitanio, ad inchiostrare le sue vignette umoristich (il quale, scomparso precocemente a soli 35 anni, in questo modo vogliamo ricordare e ringraziare per le numerose collaborazioni nella sua fin troppo breve vita, come Pepito, Joe Bretella ed altri anche sotto il marchio Disney).
Ma, più di tutto, Giorgio Cavazzano è un grande uomo. E, possiamo dirlo? È una persona di un’umiltà e umanità straordinarie: non capita spesso che, al termine dell’incontro tenutosi con i fan, un autore di tale caratura si alzi in piedi ad applaudire i presenti, visibilmente commosso dall’affetto dimostratogli in quella sede, così come durante le immancabili sessioni dedicate alle foto ed agli autografi.
L’arte dell’autore si è comprensibilmente evoluta, ed è maturata non solo grazie alle collaborazioni che egli ha stretto nel corso degli anni, che hanno visto anche la nascita di storie di puro stampo fantasy come Topolino e la Spada Invincibile, Topolino e la Spada di Ghiaccio oppure Topolino e La Spada del Tempo, ma anche opere decisamente impegnate nel sociale. Difatti, al di là di quelle che sono le iniziative di uno sceneggiatore, l’artista veneziano ha serbato un occhio particolarmente attento alle tematiche più sensibili, come quelle che coinvolgono l’ambiente ed i minori: sono note le collaborazioni volte a promuovere e dar giusto rilievo all’operato del Telefono Azzurro, culminate in autentiche pietre miliari del genere, quali Topolino ed il Segreto di un bambino (una delle più belle, probabilmente) o chiamate a valorizzare le campagne promosse dal WWF (Zio Paperone e l’Operazione Foglia).
Tra le preferite dal grande pubblico, per lo splendido lavoro di adattamento della materia originale, non posso non citare le topo-trasposizioni di Casablanca (con Topolino e Minnie quali protagonisti) e de La Leggenda del Pianista sull’Oceano (intitolata Novecento, con un Pippo in gran lustro nei panni del pianista omonimo): in quest’ultima, soprattutto, sono emerse la visionarietà e la capacità di tradurre in disegno persino la musica grazie ad alcune geniali scelte compiute mentre trasformava in disegno la sceneggiatura affidatagli.
Nel corso della conferenza che ha tenuto al B-Geek assieme ai suoi ammiratori, in cui il Maestro è intervenuto con diversi aneddoti sulla propria vita lavorativa e non, avvalendosi anche della presenza di Laura Scarpa (stesso cognome del grande Romano Scarpa, ma nessuna parentela), sono emerse le numerose qualità che contraddistinguono la persona di Giorgio Cavazzano, al punto che, essendosi accorti che una simile persona non è proprio comune nell’Italia d’oggigiorno, si è deciso di avviare un progetto sulle prime ambizioso ma che, a quanto pare, dovrebbe oramai essere completato.
Stiamo parlando, difatti, di un film autobiografico che racconti la vita del Maestro, finanziato attraverso una campagna di crowdfunding terminata lo scorso 4 febbraio, nel quale il disegnatore veneziano sarà presente in quanto voce narrante, lasciando ad altre persone (colleghi, personaggi del mondo dello spettacolo e così via) il compito di raccontare gli aneddoti, le vicende e tutto ciò che ha caratterizzato e ancora oggi caratterizza la vita di un grande uomo e italiano qual’è Giorgio Cavazzano: il titolo sarà “Giorgio Cavazzano: la memoria dei segni“, senza dubbio evocativo se si considera il percorso formativo e storico che l’autore ha compiuto fino a raggiungere la sua attuale, piena, maturità artistica (che, a detta di molti, coinciderebbe con Topolino ed il Dominatore delle Nuvole, anche perché si tratta di una storia scritta dal grande Casty, al secolo Andrea Castellan). Il film, voluto fortemente dall’Associazione Culturale “L’officina delle Idee” (cliccando qui trovate alcune informazioni sul progetto), in collaborazione con la FilmArt Studio e la Goldwing Film, dovrebbe venir presentato in anteprima al prossimo Lucca Comics & Games 2015.
Un grande uomo, Cavazzano, che ha attraversato alterne vicende, sempre al vertice sotto il profilo artistico ed alla costante ricerca di miglioramento, ma chiamato ad affrontare il mondo reale di chi pratica questo mestiere in Italia, con tutte le difficoltà (specie economiche) del caso, almeno fino a quando il Maestro non è approdato sul mercato francese a cui deve, a quanto raccontava, le sue prime, vere, fortune.
Tutto questo e molto altro verrà senza dubbio narrato nel film: ma, come si dice, “questa è un’altra storia”.
– Leo d’Amato –