Elen sila lumenn omentielvo, avventurieri! Le solite storie di fantasmi vi scocciano? Con questo articolo vedremo un fumetto in uscita oggi, edito da Dentiblù che sembra avere tutte le carte in tavola per essere un prodotto di un buon spessore: Hadez, il Paese dei Malocchi. Con a carico il premio “Self Area” vinto al Lucca Comics & Games 2014, le firme dietro quest’opera (che rispondono ai nomi di Ilaria Catalani ai disegni e Silvia Tidei ai colori) si preparano al loro primo impatto col mirabolante mondo del fumetto cartaceo. Diamo quindi voce alle nuove (e promettenti) leve del disegno e bando alle ciance, vediamo come si presenta questo fumetto!
Hadez, il Paese dei Malocchi: brevi annotazioni, impressioni, citazioni varie
Cominciamo subito con introdurre la trama: la vicenda si incentra su Ike e Kurt, due compagni di scuola. Un giorno una zia di Ike viene a mancare, e i due si recano alla veglia funebre. Bighellonando in giro per il maniero, Ike si lamenta con l’amico della grande pressione che la madre fa su di lui, con continui rimbrottamenti e prediche, e progetta uno scherzo da farle.
La questione comincia a prendere una brutta piega quando, rovistando in soffitta in cerca di qualche cimelio utile per la birbata, appare loro uno spirito. Scopriranno a loro spese che curiosare troppo molto spesso porta a grossi guai! Ma in loro aiuto arriverà una ragazza di nome Meredith, che sembra saperla lunga su tutta questa vicenda…
Hadez, con il suo primo volume, offre una storia molto interessante. Lo fa proponendoci un mondo in cui, tra citazioni nerd e tipici problemi adolescenziali, si mescolano dimensioni occulte e situazioni tragicomiche. L’impaginazione, poi, è sviluppata in maniera interessante, a tratti fondendosi con la storia in maniera decisamente impattante a livello visivo.
Le origini di Hadez: altre note, conclusioni finali
Dietro le autrici c’è una storia che le rende persone di grande talento: Ilaria Catalani, ad esempio, ha studiato alla Scuola Internazionale di Comics di Roma e tutt’ora collabora con alcuni artisti internazionali; per quanto riguarda Silvia Tidei, ha collaborato con Ferrero prima di impegnarsi in questa serie (tra le altre cose consiglio di dare un’occhiata al suo portfolio qui, tanta roba davvero).
Questo fumetto nasce come un web comic, con grandi ispirazioni alla base (Hadez è nato ispirandosi a Nightmare Before Christmas): tenendo conto dello stile piacevole e accattivante ho potuto notare anche una certa quantità di “tributi”, se così vogliamo definirli, su questa serie (ne potete osservare uno qui a lato). Il punto di forza di questo fumetto che ne ha portato la stampa su supporto cartaceo è stato proprio il contatto con il pubblico attraverso i social network.
A livello narrativo non è affatto male, non ha momenti eccessivamente incalzanti, ma nemmeno troppo lenti. Può facilmente considerarsi come una morbida carrellata in cui la vita dei personaggi principali si intreccia armonicamente con le storie che si celano sottopelle.
Nel complesso aspetteremo gli altri albi per vedere come si dipanerà la storia: se le aspettative si manterranno all’altezza della realizzazione sono più che sicuro che sarà qualcosa che varrà la pena avere a disposizione nella propria collezione di albi.
Ebbene, eccoci arrivati ai titoli di coda: in soldoni mi sembra un’opera più che valida per delle esordienti. Ho apprezzato lo stile dei disegni, che ricorda a più riprese quelli delle W.I.T.C.H. di Disney (che ne sia un velato riferimento? O un’ispirazione?).
Noi della redazione facciamo un caloroso augurio alle autrici per un meritato successo. Per maggiori informazioni rimandiamo al sito della Dentiblù qui, alla fanpage su Facebook qui e al sito ufficiale di Hadez qui. Fantasmi incredibili e situazioni oniriche fanno al caso vostro? Lasciate una Ouija board qui sotto con un commento! Buona fortuna avventurieri!
–Michele Giuliani–
Hadez: il Paese dei Malocchi, la recensione
Isola Illyon
- una buona caratterizzazione dei personaggi;
- buona narrazione, piuttosto scorrevole;
- il tratto dei disegni potrebbe scoraggiare chi cerca prodotti esteticamente più "maturi";