Star Wars Armada: le prime impressioni

Anche quest’anno il PLAY di Modena si è riconfermato come un importantissimo evento per quanto riguarda gli appassionati di boardgames e Giochi di Ruolo. Tante case editrici presenti, tanti prodotti mostrati, tante possibilità di provare titoli succulenti ed interessanti. E fra questi quello che più di tutti ero curioso di provare era proprio Star Wars: Armada, che tra catena di comando e movimento considerata l’inerzia aveva attirato le mie attenzioni non da poco. Gioia e gaudio: in fiera sono riuscito a ritagliarmi un angolino di tempo per testare questo titolo, e quindi sono qui, oggi, per darvi le mie prime impressioni su questo Boardgame di combattimenti spaziali.

Come già saprete, in Star Wars Armada 2 giocatori muoveranno grandi incrociatori imperiali e ribelli e squadriglie di astronavi. Giusto per farvi sapere per chi faccio il tifo, io mi sono piazzato direttamente dalla parte del tavolo su cui era presente la bellissima miniatura dello Star Destroyer. L’obiettivo della partita dimostrativa era un classico: il vincitore sarebbe stato chi fosse riuscito ad eliminare più navi nemiche in sei turni. Un turno è diviso in tre fasi, ognuna delle quali svolta prima dai Ribelli, i quali, bianchi come gli scacchi, beneficiano della prima mossa (questa solita discriminazione contro i neri…); scelta una delle proprie navi, il giocatore rivela il primo gettone ordine presente nella sua pila (più grande è la nave, più gli ordini verranno eseguiti in ritardo) , e ne risolve gli effetti. Gli ordini tra cui scegliere sono Riparazione, che permette di rimuovere danni allo scafo e riparare gli scudi, Fuoco concentrato, che permette di potenziare un singolo attacco, Navigare, che fa aumentare o diminuire la velocità della nave, ed Attivazione Squadroni, che permette di effettuare le azioni con gli squadroni prima della loro fase di attivazione, dando anche loro la possibilità di muoversi attraverso uno strumento di manovra differente rispetto a quello utilizzato dalle grandi navi (ecche’, è risaputo che i caccia sono molto più agili delle fregate!), oltre che attaccare, sia altri squadroni di caccia che le Fregate.

Eseguito l’ordine, la nave può quindi fare fuoco fino a due volte, sparando con uno dei propri cannoni (a seconda del lato della nave che si decide di utilizzare per attaccare) su di una nave o uno squadrone avversario. L’attacco ha potenza differente a seconda che venga lanciato a lunga, media, o corta gittata, e in base a che lato della nave si decide di utilizzare per attaccare. I colpi della nostra nave si infrangono prima sugli scudi avversari, e poi colpiscono lo scafo nemico. A seconda del risultato ottenuto dal tiro dei dadi, i danni allo scafo possono essere normali o critici: differenza tra i due sta nel fatto che ricevere un danno critico obbliga il giocatore a pescare una carta danno a faccia in su, applicando gli effetti spiacevoli descritti su di essa; considerate che con un colpo critico ho distrutto in maniera irreversibile gli scudi di una corvetta Ribelle.

A questo punto la nave è costretta a muoversi della sua velocità (tutta colpa dell’inerzia) utilizzando l’opportuno strumento di manovra, il quale può essere piegato per permettere alla nave di virare, come indicato nella carta relativa. Ciò può provocare lo scontro con altre navi o squadroni di caccia, cosa che si risolve con danni ad entrambi i modelli (oltre alla stesura di un modulo di constatazione amichevole). Terminata la fase di attivazione delle navi, è la volta di quella degli Squadroni, che possono però o muoversi o attaccare, sia altri squadroni che le Fregate. Si noti, però, che l’effetto degli Squadroni di caccia sulle Fregate è paragonabile a quello di qualche zanzara su di un uomo: se tutto va bene, infliggono un punto di danno.

Più navi! ANCORA!

Devo dire che Star Wars: Armada è riuscito a superare le aspettative che avevo su questo titolo: regole semplicissime (almeno per ora..), meccaniche inedite ed interessanti, e tempi di gioco abbordabili (a differenza di giochi di questo tipo, vedi Dreadfleet). Mi è piaciuto molto notare fin da questa prima partita come le due fazioni si differenzino sia come caratteristiche delle navi che come punti di forza. Lo Star Destroyer Imperiale, per esempio, è una nave lenta, poco manovrabile, e con una lunga catena di comando (3 gettoni azione: ciò vuol dire che l’azione selezionata verrà eseguita solo dopo 3 turni), ma molto resistente (a parte il retro, che è stato fatto in cartapesta a causa di problemi economici) e dalla potenza di fuoco allucinante: un singolo attacco sparato a media gittata con il cannone frontale sul lato di una delle fregate ribelli l’ha fondamentalmente ridotta ad un rifiuto spaziale. Le fregate ribelli, invece, sono navi poco resistenti e mal armate rispetto allo Star Destroyer, ma molto più veloci, facili da manovrare e con una catena di comando fondamentalmente inesistente. Nel complesso, quindi, lo Starter Set è ben bilanciato, a patto di sfruttare i punti di forza delle due fazioni in modo opportuno (leggasi, i ribelli devono andare il più velocemente possibile dietro lo Star Destroyer e, letteralmente, buttarglielo al c***). La presenza degli squadroni di caccia aumenta di molto le possibilità strategiche, e sono rimasto anche piacevolmente colpito dal fatto che le interazioni tra squadroni e navi si risolvano, in entrambi i sensi, con danni quasi ininfluenti: per le navi è difficile riuscire a mirare i veloci caccia con le armi più potenti, quindi conviene attaccarli solo con armi più deboli, ma dalla più rapida capacità di fuoco, ed al tempo stesso i piccoli razzi lanciati dagli squadroni di caccia intaccano poco i grossi scafi delle fregate. Molto bella la scelta di dividere i danni tra critici, che incapacitano permanentemente una nave donandole dei malus, e normali, che invece non hanno effetti particolarmente controproducenti. Insomma, il prodotto è sicuramente interessante, e non mi resta che darvi appuntamento alla recensione sulla versione completa.

Voi siete riusciti a provare questo titolo? Come vi è sembrato? Diteci la vostra!

– Luca Mugnaini –

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Info sull'autore

Luca Mugnaini

Giocatore prima per passione e poi per dipendenza fisica causata dalle sessioni di gioco della domenica sera.

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