A ben pensarci, uno dei prossimi sport olimpici, valevole per le medaglie d’oro, d’argento e di mirr bronzo potrebbe essere quello che consiste nel seguire più serie televisive possibile: no, sul serio, avete mai provato a tenere il conto di tutte quelle che, specie ultimamente, si affacciano nel panorama nostrano oppure, anche non ancora doppiate in italiano, sono comunque godibili in lingua madre?
Bene, quella di cui andiamo a parlare oggi si è ritagliata una bella fetta di pubblico anche da noi: trasmessa dal 20 aprile 2014 in America, e dall’ottobre dello stesso anno da noi in Italia, Salem, questo il nome della serie, ha concluso la sua prima stagione con tredici episodi (un numero casuale?), ciascuno della durata di tre quarti d’ora, andati in onda su Fox, facendo registrare ottimi ascolti grazie al famoso e sempreverde trinomio “Sesso-violenza-sangue”. Al che, potreste pure replicare “Sì, ma trattandosi di una serie con un titolo del genere, è facile supporre che anche la componente horror abbia il suo peso.” Certo, ovvio che sia così!
Ma per il vecchio adagio “tira più un capello di strega che un carro di predicatori”, l’elemento “sesso” vince su tutto, pur non essendo certo una serie che si attesti sugli estremi di roba Game of Thrones (chissà come mai citiamo sempre lui…).
Ma di che cosa parla una serie che prende il nome dalla arcinota cittadina dove si tenne un importante ed iconico processo per stregoneria alla fine del XVII secolo?
LA STORIA
La trama prende spunto da eventi storici che magari sanno di “già sentito” anche al pubblico medio: il tutto ruota attorno al villaggio di Salem, che si palesa essere una sorta di spaccato di una perfetta America profondamente puritana. Nonostante questo (anzi, forse proprio a causa di ciò), ben presto divampa la paura per gli eventi soprannaturali riconducibili nelle credenze locali di una congrega di streghe, che sfocerà in una vera e propria ossessione. Dato il clima da caccia alle streghe – nel vero senso del termine, è probabile che questa espressione risalga proprio agli eventi di cui stiamo occupandoci – nessuno può dirsi un insospettabile, e anzi, il rischio di un’accusa di stregoneria può abbattersi su chiunque che, nel paese, agisca in modo inatteso, soffra di alcuni disturbi oppure, in nome di vecchie faide, possa essere semplicemente un po’ strano. Ma, a dispetto di quanto si creda, la verità è che per davvero le strege sono giunte a Salem, che diventa così il campo di battaglia di uno scontro senza quartiere, fatto di inganni e mosse giudiziare tra i “puritani” (ma sono davvero tutti senza macchia?) e le fattucchiere, sia quelle reali ed acclarate che quelle solo sospettate di esserlo, il che porterà alla condanna a morte di 19 donne e alla tortura di altre 55 sospettate.
Le vicende prendono il via dall’arrivo di John Alden (interpretato da Shane West), un reduce di guerra che torna nella sua città natale per riabbracciare l’amata Mary (Janet Montgomery). Ma quest’ultima non è più una donna comune, ammesso lo sia mai stata, dato che è oramai una potentissima strega in grado di manipolare le menti dei suoi concittadini. Nel mentre, una congrega di “vere” streghe cerca di nascondersi e sopravvivere alla follia e all’orrore che inizia a dilagare nella piccola comunità.
LA REALTA’
Il codiddetto “processo alle Streghe di Salem” fu una pagina abbastanza vergognosa della storia americana, che già ne ha parecchi di episodi brutti da rammentare: in sintesi, in quello che divenne ben presto un clima di isteria generale, in meno di un anno una ventina di persone vennero accusate di stregoneria e successivamente giustiziate, a fronte di un altro paio di centinaia di individui solo accusati ma non passati per il capestro; ad essi sono da aggiungere le decine di persone torturate, e altre centocinquanta sospettate di pratiche blasfeme. Nonostante si possa pensare che ci sia un diretto nesso con la città di Salem in Massachussets – ancora oggi esistente –, c’è da ricordare che i magistrati che scatenarono il procedimento appartenevano, in effetti, a Salem Town, mentre fu a Salem Village (l’odierna Denver) che si scatenò la furia del fuoco purificatore. Il procedimento fu relativamente breve se si pensa alla giustizia odierna, ma c’è da dire che, considerando la visceralità delle tematiche e le sensazioni che provocava sul popolino – oltre alla quantità di persone coinvolte –, esso fu anzi abbastanza lungo, dato che i processi iniziarono ad aprile del 1692 e terminarono grossomodo a novembre dello stesso anno. Le persone giustiziate furono indistintamente uomini, donne e bambini, e fu solo dopo un anno, nell’autunno del 1693, che venne istituita un’alta corte per esaminare i procedimenti ancora pendenti: di 52 casi ancora in essere, 49 si conclusero con l’assoluzione ed i restanti 3 con pene commutate da quella di morte a carcere a vita.
IL CAST
Dopo questa parentesi, torniamo a parlare dello show televisivo: nel cast troviamo i due protagonisti, Mary Sibley e John Alden (due nomi che richiamano abbastanza le atmosfere lovecraftiane e qualche personaggio appartenente all’immaginario dello scrittore di “Providence”) interpretati rispettivamente da Janet Montgomery (una bella filmografia, da “Le Colline Sanguinano” a “Il Cigno Nero” e il relativamente recente “The Repubblic of Two”, passando anche per numerosissime produzioni televisive come “Human Target”, “The League”, “Merlin” e “Downton Abbey”) e da Shane West (anche lui un attore di buona caratura, “A Time for Dancing”, “Dracula’s Legacy”, “Ocean’s Eleven”, “La Leggenda degli uomini straordinari”, “The Elder Son” e “The Presence”, per quanto siano quasi cinque anni che è sparito dal grande schermo a favore del piccolo, con produzioni arcinote tra cui “El Dorado”, “Nikita”, e “E.R. Medici In Prima Linea” – a proposito di quest’ultimo, il Dr. Manhattan mi ha fatto scoprire che la serie è frutto di un romanzo del 1970 di Michael Chricton in cui egli raccontava la sua esperienza come medico di pronto soccorso, lo sapevate?).
Il resto del cast è composto da uomini tra cui Seth Gabel (meritevole principalmente per aver sposato Bryce Dallas Howard, la figlia del regista Ron Howard), che ha recitato in alcuni film tra cui “Il Codice Da Vinci” (dello stesso Ron Howard – tu vedi il caso alle volte!) e in numerose produzioni televisive tra cui “The Closer”, “Beyond”, “CSI”, “Fringe”, “Arrow”, il meno noto Michael Mulheren (una decina di film all’attivo ed un sacco di serie TV) ed il ben più conosciuto Xander Berkeley (“Terminator 2” – era il padre adottivo di John Connor – poi “Apollo 13″, “The Rock”, il sottovalutatissimo “Gattaca”, “Io vi troverò/Taken”, e “Kick-Ass”, giusto per citare i film più noti cui aggiungere la solita sequela di serie per la televisione come “CSI”, “Nikita” e “The Mentalist”, oltre a “Being Human”), nonché dalla giusta e prevedibile sfilza di donne di aspetto piacevole che si presuppone compongano la compagine femminile in una serie sulle streghe, ossia Tamzin Merchant (che, nonostante il nome, è un’attrice inglese regolarmente nata nel Sussex e che avrebbe dovuto interpretare Daenerys Targaryen in GoT), Ashley Madekwe (anche lei, nonostante il nome, è britannica, essendo suo padre nigeriano) che ha recitato in un sacco di serie TV ma è principalmente legata a “Teachers”, “Diario di una squillo perbene” ed “I fantasmi di Bedlam”, ed Elise Eberle che… onestamente non interessa granché in cosa abbia recitato perché una con il suo aspetto può fare un po’ quello che le pare.
Nella seconda stagione, che consterà sempre di tredici episodi (e dunque non può essere un caso…), saranno presenti anche Lucy Lawless (meglio nota al grande pubblico come Xena), che interpreterà un personaggio sui generis, la contessa Marburg (una strega antica), e Joe Doyle, che nonostante il nome da pornostar è un bravo attore chiamato invece a rivestire i panni del barone Marburg, figlio della Contessa interpretata dalla Lawless.
Senza voler spoilerare nulla, sappiamo che questa nuova ed ultima serie dovrebbe portare i livelli a nuovi eccessi (in senso buono): la guerra tra le varie componenti è inevitabile, e l’Inferno stesso sembrerà scatenarsi sulla Terra… anche se diversi personaggi si riveleranno diversi o con motivazioni inaspettate, tali per cui i rovesciamenti di fazione dovrebbero essere frequenti. L’unica cosa certa è che gli sceneggiatori promettono grandi cose, in modo da offrire la giusta varietà di tematiche rispetto ad un evento storico comunque discretamente noto. La serie ha debuttato il 5 aprile negli USA, e non dovrebbe mancare molto alla messa in onda anche da noi: preparatevi!
– Leo d’Amato-