Lo sapevamo, era solo questione di tempo. Presto o tardi, un videogioco che sfruttasse appieno le nuove meccaniche dell’edizione di D&D 5.0 doveva pur vedere la luce. Negli anni passati, quasi tutte le edizioni hanno contribuito a proiettare nell’empireo videoludico titoli celeberrimi come i vari Baldur’s Gate I e II (che si avvalevano delle regole Advanced D&D) e Neverwinter Nights più relative espansioni (3.0 e 3.5) che, dietro alla sfavillante facciata fatta di pixel, sprite, poligoni e antialiasing, erano sorretti dalle robuste fondamenta fatte di THAC0, d20, Iniziativa, Talenti, e via dicendo.
Non abbiamo dovuto aspettare molto, per la verità. Il progetto, passato inizialmente (e volutamente?) sotto silenzio, vede coinvolte le software house n-Space e Digital Extreme (autori di sciocchezzuole del calibro di Unreal e Bioshock), sotto la guida di Dan Tudge, director nientemeno che dell’acclamatissimo e pluripremiato Dragon Age: Origins. Come vi abbiamo dato notizia in una recente notizia flash, il gioco sarà ambientato nei Forgotten Realms, per la precisione nella zona della Costa della Spada, e si chiamerà appunto Sword Coast Legends. Andiamo allora a dare un’occhiata insieme a cosa promette questo che, nelle intenzioni, vorrebbe essere il gioco che definirà gli standard per gli RPG a schermo nei tempi a venire.
LA STRADA DELLA COSTA
La strada intrapresa da questo team di veterani degli RPG pare essere di quelle che farebbero tremare le gambe a più di uno sviluppatore. Eh sì, perché a quanto pare l’intenzione sarebbe quella non solo di fornire una memorabile campagna single player, ma anche quella di trasformare questo titolo in uno straordinario strumento per un’esperienza narrativa condivisa tra giocatori e master umani. Sì, avete capito bene. Master umani. Ma andiamo con ordine.
La prima colonna sulla quale si reggerà il gioco sarà sicuramente la campagna per il giocatore singolo, scritta da persone che furono parte della creazione di DA: O. In un ritorno alla formula vincente, questa modalità sarà basata su un classico combattimento tattico centrato sulla gestione del party, con tanto di pausa tattica e situazioni RPG che si sperano più coinvolgenti possibile. Non so voi, ma da queste parti una campagna single player vecchia maniera, messa su carta da chi ha partecipato al periodo d’oro degli GdR, ed ambientata nella Costa della Spada, fa già salire l’hype a livelli di guardia. Nonostante sia concettualmente vecchio stampo, il gioco pare attingere a piene mani dalla tecnologia più recente. Lungi dal rituffarsi nell’isometrico, il party (composto da un massimo di quattro personaggi) si muoverà in un mondo tridimensionale dettagliatissimo, la visuale sarà ruotabile e zoomabile a piacimento, e non mancheranno gli imprescindibili effetti di luce dinamica, almeno a quanto è dato vedere dalle prime immagini e dai primi filmati. Gli scenari sono di un fascino raramente riscontrato, e tutto trasuda Forgotten Realms come se piovesse: vedere il trailer al fondo dell’articolo per credere.
Inoltre, in ossequio al furore iconoclasta e semplificatorio proprio della 5.0, anche le possibilità di caratterizzazione dei personaggi subiranno una decisa sforbiciata: il nostro avventuriero tipo sarà componibile scegliendo tra cinque razze e sei classi differenti. Suona un po’ misero rispetto a ciò cui eravamo abituati, ma questo non è detto sia necessariamente un male.
E MO’ IL VIDEOGIOCO ME LO SCRIVO IO
Inutile nascondersi, la vera scommessa di questo Sword Coast Legend sarà il Dungeon Master Mode, ovvero una misteriosa modalità nella quale i giocatori potranno muoversi su avventure create appositamente da DM umani. Bella forza, direte voi, già era possibile coi mod e l’Aurora Toolset di Neverwinter Nights. Certo, ma la novità è che a quanto pare SCL darà al Master l’occasione di intervenire in tempo reale, come in una sessione tabletop, mediata dal mezzo informatico. Il master potrà intervenire in corso d’opera su quanto da lui creato, per migliorare l’esperienza dei giocatori in una versione digitale del gioco non-antagonistico ma sinergico che si sviluppa nelle migliori sessioni attorno al tavolo. Il prodotto punta apertamente a questa esperienza. Come tutto ciò sia possibile tecnicamente, è informazione ancora avvolta nel mistero, ma una cosa è certa: se dovessero centrare un proposito del genere, per di più dentro un’ambientazione che possa contare sul set di regole 5.0 e sul lore dei Reami Dimenticati, questo gioco ridefinirà gli standard degli RPG planetari per gli anni a venire. Come è giusto che sia.
Il gioco si trova già in preordine, declinato nelle varie edition (dalla base alla superminchiapower) come si usa adesso, e la data di uscita ad oggi è un vaghissimo 2015 (domani? Tra un mese? Tra sei mesi?). La configurazione minima per godere di tutto questo ben di Dio consta di un PC con XP SP3 (meglio Windows 7 o 8), un processore Intel CoreDuo E7500 o equivalente (meglio un Intel i5 2400), 2 giga di RAM (meglio 8), una GeForce 9800 GTX o una Radeon HD4850 o equivalente (meglio una GTX 750 o una HD 6970), DirectX 9.0, 15 GB di spazio su ardisco e, ovviamente, un account Steam che ormai hanno anche i miei gatti. Ad oggi non sono previste versioni per console.
Sul sito del gioco potete effettuare il preordine ed iscrivervi, ricevendo così in anteprima tutte le novità riguardanti questo progetto. Prima di lasciarvi al trailer, con relative sbavate, vi do appuntamento alle prossime anteprime di questo succosissimo titolo, come sempre, su Isola Illyon!
– Luca Tersigni –