“Han Solo: Cosa? Come? Non hai mai sentito nominare il Millennium Falcon?
Obi-Wan Kenobi: Veramente no.
Han Solo: È la nave che ha fatto la rotta di Kessel in meno di dodici parsec! Ho lasciato indietro le navi stellari dell’Impero! Non le navi mercantili, quelle è uno scherzo. Parlo delle più veloci navi da guerra imperiali! È abbastanza veloce per te, vecchio?” – ‘Star Wars – Episodio IV: Una nuova speranza’
Chi non ricorda questo scambio di battute, tenutosi nella più malfamata taverna dello spazioporto di Mos Eisley, su quel mondo dimenticato dagli dèi di nome Tatooine? Ovviamente il riferimento è a quello che, nell’attuale numerazione, è conosciuto come Episodio IV, ‘Una nuova speranza’. Obi-Wan e Luke Skywalker, in fuga dalle truppe imperiali che hanno massacrato gli zii del ragazzo – e i Jawa colpevoli di aver venduto due droidi “scottanti” –, arrivano a Mos Eisley in cerca di un contrabbandiere che possa aiutarli a lasciare il pianeta e raggiungere Alderaan, sfuggendo alla flotta nemica che incrocia nelle vicinanze. La sorte e le indicazioni di BoShek, un cacciatore di taglie corelliano, fanno cadere la scelta su Han Solo e sul suo minaccioso partner Wookie, Chewbacca.
La rotta di Kessel è una delle principali rotte iperspaziali utilizzate per i traffici illegali all’interno della Galassia lontana lontana, costeggia le Fauci – un agglomerato di buchi neri – ed è lunga circa 18 parsec. Sì, avete letto bene: “lunga circa 18 parsec”. Il parsec, per chi non ricordasse perfettamente le nozioni di geografia astronomica accumulate alle superiori, è infatti un’unità di misura della lunghezza utilizzata in astronomia: il nome deriva dalla contrazione di parallasse di un secondo d’arco, poiché equivale alla distanza tra la Terra o il Sole e una stella che ha una parallasse annua di un secondo d’arco. Non mi addentro in ulteriori dettagli (gli astrofisici annidati tra i nostri lettori stanno già cercando la targa della mia macchina e l’indirizzo di casa mia), ma mi limito a dire che un parsec equivale a poco più di 3,26 anni-luce.
Se però il parsec è un’unità di misura della distanza – e la rotta di Kessel è lunga 18 parsec – come fa Han Solo a sostenere di averla percorsa in meno di 12 parsec? Vediamo le diverse ipotesi.
GEORGE LUCAS HA TOPPATO
Han Solo è innocente, il colpevole è George Lucas. Questa è l’ipotesi più semplice e muove dal presupposto che George Lucas, in fondo in fondo, sia un essere umano come noi. A trarlo in inganno può essere stato quel “sec” alla fine di parsec, che può averlo portato a pensare che il parsec fosse un’unità di misura del tempo, anziché dello spazio. O magari, volendo proprio salvare capra e cavoli, possiamo immaginare che Lucas abbia voluto utilizzare un’unità di misura nota nel nostro Universo, dandole una sfumatura un po’ esotica e riciclandola nell’Universo narrativo di ‘Guerre Stellari’ come unità impiegata per misurare il tempo. Questa teoria, però, è smentita dall’Universo Espanso venutosi a creare negli anni successivi, dal momento che il parsec è sempre stato utilizzato con la stessa funzione che ha per i nostri astronomi. Spiegazione debole.
HAN SOLO HA BLUFFATO
Altra ipotesi: Han Solo ha bluffato. Ha affermato di aver fatto una cosa impossibile solo per vantarsi davanti a due provincialotti, giusto per rafforzare la sua aura di contrabbandiere rotto ad ogni esperienza. In alternativa, posto che Luke si era vantato, pochi istanti prima, di essere a sua volta un buon pilota, Han potrebbe aver fatto una affermazione volutamente paradossale per verificare le competenze dei due interlocutori in materia astronomica. Come se dicesse “ho fatto l’autostrada Roma-Milano in 200 chilometri”. Il che potrebbe spiegare lo sguardo perlesso che Luke gli rivolge, ma – al tempo stesso – avrebbe giustificato almeno qualche battuta scettica. Invece, a parte l’occhiataccia, né Luke né Obi-Wan fanno una piega. Questa è la spiegazione preferita da George Lucas, che – a posteriori – ha sostenuto che il senso della scena fosse proprio questo. Occhiata scettica anche da parte nostra.
HAN SOLO HA SEMPLICEMENTE DETTO LA VERITÀ
Arriviamo all’ultima spiegazione possibile, quella che salva la dignità della nostra canaglia preferita e la veridicità del suo racconto. Han ha detto la verità: è vero che la rotta di Kessel richiede normalmente 18 parsec di percorso, ma Han e il fido Millennium Falcon hanno usato una scorciatoia, tagliando più di 6 parsec. Come sappiamo anche dall’Universo Espanso, le rotte iperspaziali sono poche e ben identificate: volare al di fuori di una di esse è cosa incredibilmente pericolosa. Una nave potrebbe finire dentro a un nucleo stellare e… addio equipaggio. Eppure, Han avrebbe fatto proprio questo: magari passando pericolosamente vicino al cluster di buchi neri che costeggia la rotta di Kessel, a distanza nettamente inferiore a quella di sicurezza, e – perché no? – sfuggendo all’attrazione gravitazionale delle Fauci grazie alla potenza dei motori del Falcon.
Questa ipotesi è suffragata da un episodio narrato in ‘At the Crossroads: The Spacer’s Tale’ di Jerry Oltion (1995), racconto che ha per protagonista il già citato cacciatore di taglie BoShek, compatriota di Han e causa dell’incontro tra questi e Luke. Nel racconto, ambientato poco tempo prima della battaglia di Yavin, il cacciatore di taglie riesce a battere il record di Han Solo con la sua nave, l’Infinity, senza però la zavorra del carico – handicap del quale, invece, soffriva il nostro contrabbandiere. Non temete, però: a distanza di qualche mese, Han riuscirà a battere entrambi i record previgenti con un’altra folle corsa. Inutile dirlo, tutti questi episodi sono ormai confinati nell’Universo Legends. Scavezzacollo.
E voi, Illyoners? Vi siete mai interrogati sul mistero della rotta di Kessel? Che spiegazioni vi siete dati?
– Stefano Marras –