Salve a tutti, Illyoners! Non so voi, ma mi si è venuta una stretta al cuore nell’aggiungere “next-gen” al titolo: vuoi perché ultimamente questa parola è stra-utilizzata e stuprata da chiunque, vuoi perché effettivamente ancora non è chiaro cosa sia la next-gen dei videogiochi, vuoi perché molti giochi next-gen si sono rivelati effettivamente delle schifezze dal punto di vista tecnico e del gameplay (Watch Dogs tra i tanti). No Man’s Sky vanta di essere un gioco next-gen, ma riuscirà a distinguersi, o a brillare, in mezzo a tutta questa vecchiaia che porta la stessa etichetta? Andiamolo a scoprire insieme.
L’UOMO CHE GUARDA IL CIELO…
No Man’s Sky sarà un titolo open universe MMO (“massive” multiplayer online) che lancerà il giocatore in un universo enorme. L’utente sarà libero di esplorare, a bordo della sua navetta dotata di Iperguida (niente raggio traente, per ora), l’intero universo, atterrando su nuovi pianeti. Questi potranno, ovviamente, essere abitati da forme di vita più o meno intelligenti: sarà nostro compito catalogarle, come ogni bravo “pioniere” dei nuovi mondi, ed inviarle al nostro database. Essendo un MMO potremo trovare altri esploratori durante le nostre avventure (altri giocatori, ovviamente intenti come noi nell’esplorare questo nuovo universo) anche se la casa produttrice ha detto che sarà una rarità, piuttosto che un’abitudine. Il perché è presto detto: gli sviluppatori hanno creato un sistema che genera, all’infinito, un’enorme quantità di dati, pianeti e animali, creando così un universo in continua espansione, con nuove forme di vita, nuovi pianeti e galassie. In un’ambientazione così vasta, ovviamente, incontrare altri giocatori sarà un’impresa. Questo, assieme alla possibilità di esplorazione praticamente totale e alla personalizzazione della nostra navetta, potrebbe rendere No Man’s Sky un vero titolo next-gen. Giusto per farvi capire di cosa parliamo, vi basti sapere che nella galassia creata (e in continua espansione) di questo titolo vi saranno ben 5 mila milioni di pianeti diversi (questo è il massimo di personalizzazione diversificata che ha il gioco), dopodiché si potranno trovare pianeti simili ad altri, magari dislocati in punti diversi di questa enorme galassia. E se per arrivare da un pianeta all’altro vi serviranno (in gioco) all’incirca cinque minuti (più per una questione stilistica che per altro, ha rivelato il capo-sviluppatore) e per esplorare un intero pianeta 30-60 minuti, provate ad immaginare quanta longevità avrà questo gioco.
Da terra, alzando lo sguardo, si potranno intravedere altri pianeti (esattamente come noi vediamo la Luna di notte), cosa che ci porterà, inevitabilmente, a sentirci piccoli d’innanzi all’immensità dell’universo e, come sperano gli sviluppatori, a spingerci ad esplorare sempre di più. Rimane ancora un mistero il come e il perché potremo condividere le nostre scoperte.
Per essere bravi esploratori, ed evitare di perderci in questo spazio così vasto e angusto, avremo con noi una mappa che ci permetterà di capire dove ci troviamo. Anche con questo ottimo gadget sarà difficile incontrarsi con altri giocatori (amici con cui procedere nell’esplorazione), sia per le vaste distanze che ci separeranno, sia per la difficoltà di descrivere l’ambiente nel quale ci troviamo. Va da sé, ovviamente, che gli sviluppatori hanno costruito questo MMO pensandolo, però, come un gioco per il single player e, occasionalmente, condito da eventi in cooperativa e in PVP.
Battaglie tra navicelle e grandi incrociatori per la conquista di determinati settori (chissà se sarà importante) e federazioni di giocatori che si scontrano per il dominio galattico? Assolutamente no! Massimo 3-4 navi che si sparano addosso. Considerata, per ora, la quantità bassina di utenti possibili per lobby, probabilmente il risultato sarà tale per cui il Player Versus Player rimarrà lo sfondo di un gioco che strizza l’occhio a Eve Online e Minecraft.
… IO CHE GUARDO IL MIO PC.
Ovviamente la quantità di informazioni rilasciate da Hello Games (casa produttrice di No Man’s Sky) e da Murray (capo-sviluppatore) sono poche, e probabilmente nei prossimi mesi vedranno la luce nuovi approfondimenti, rumors e informazioni che lasceranno sicuramente in fibrillazione la community di videogiocatori che attendono questo titolo. Di dubbi, però, se ne possono sollevare parecchi: sappiamo che questo gioco sarà un’esclusiva temporale di PlayStation 4, dove includerà a pieno tutte le feature. Ma, considerando l’afflusso e il calcolo dei dati in continua evoluzione, sarà possibile godere dell’intera esperienza anche su PC, o le macchine più vecchie avranno una versione castrata del gioco? Pur essendo un prodotto principalmente pensato per l’online, ci saranno differenze nel caso si decidesse di restare offline? Soprattutto: avremo un obiettivo, oppure il nostro unico motivo di giocarci sarà l’esplorazione fine a se stessa (quando invece i produttori hanno annunciato di volersi protendere nell’accentuare il genere Sci-Fi?) Dovremo aspettarci grandi personalizzazioni, mercati online? Sarà Free 2 Play oppure a pagamento? Domande, domande e ancora domande.
Rimane però lodevole la capacità del ristretto team di sviluppatori (in pochi si lavora meglio, ha rivelato Murray) nel creare questo nuovo sistema che, posso affermare, probabilmente verrà integrato in altri giochi. Magari un giorno potremmo vestire i panni di un guerriero, un mago o un ladro ed esplorare infinite steppe, catene montuose, fiumi, laghi e coste imbattendoci nei mostri più disparati. Per ora, però, rimane solo un sogno.
E voi, cosa ne pensate di No Man’S Sky? Vorreste qualche informazione in particolare, oppure vorreste dirci cosa ne pensate? Scrivetecelo qui sotto!
– Yari Montorsi –