Vi svegliate nel cuore della notte, col cuore a mille e la fronte imperlata di sudore, chiedendovi se mai vedrà la luce il fantomatico ‘Fallout 4’? Mentre vi fate la doccia cadete in catalessi, contando le mattonelle del bagno e domandandovi quando mai potrete vedere il nuovo capitolo di ‘The Elder Scrolls’? Tranquilli, sono sintomi comuni e molto diffusi tra gli appassionati dei videogame RPG targati Bethesda. L’origine del male, se mi passate l’espressione un po’ forte, è da rinvenirsi nelle frasi del produttore esecutivo Todd Howard, che qualche anno fa aveva confermato che la software house stesse lavorando su “due grossi progetti”. Non è difficile immaginare quali: uno era ‘Skyrim’, l’altro – si presumeva all’epoca – il sempre attesisimo quarto capitolo di ‘Fallout’, il cui predecessore risale al 2008 (se non contiamo lo spin-off curato dalla Obsidian Entertainment, ‘Fallout: New Vegas’). A distanza di qualche tempo si può dire che sia stato male interpretato: parlando del secondo progetto Howard si riferiva, probabilmente, a ‘The evil within’, non al quarto capitolo della saga post apocalittica. Da allora i fan di ‘Fallout’ si sono torturati inutilmente, dando credito alle “gole profonde” che parlavano di un’ambientazione nel Massachusetts, in quel di Boston; ascoltando alle 3 di notte ogni conferenza in cui prendesse la parola anche un cugino dell’ultimo sceneggiatore Bethesda; illudendosi davanti alla bufala di qualche mese fa, in cui un utente burlone aveva costruito un sito internet con il logo del Vault e un timer alla cui scadenza… non è successo niente (l’autore spiegò poi di averlo fatto per attirare l’attenzione sui silenzi della Bethesda… mah).
Purtroppo, si sa, quello dello sviluppo dei videogiochi è un terreno minato: molti progetti si perdono per strada, altri cambiano così radicalmente da risultare poi irriconoscibili. Di sicuro l’avvento della nuova generazione di console ha avuto un peso decisivo nel determinare ritardi, rinvii, false partenze. Le sofferenze degli adepti di ‘Fallout’ non sono certo finite – e c’è da chiedersi: le avranno patite invano? Ma adesso sono iniziate anche quelle dei fan del franchising gemello (sin da subito la nostra solidarietà va a coloro che assommano entrambe le fedeltà), la celeberrima saga fantasy intitolata ‘The Elder Scrolls’. Che probabilmente, forte del successo di critica e di pubblico raccolto – a torto o a ragione – dal quinto capitolo, ha una marcia in più anche nei piani della Bethesda. I tempi sono maturi per un annuncio, l’intero fandom è in fermento, alimentato da voci di corridoio. “Lo annunceranno all’E3…” “lo annunceranno al PlayStation Experience…” Dopotutto, sono passati circa quattro anni tra ‘Oblivion’ e ‘Skyrim’, e quest’ultimo, a sua volta, è uscito ormai più di tre anni fa. Stando così le cose, ogni grande evento internazionale può essere l’occasione adatta per la lieta novella.

Ulfric Manto della Tempesta: nemico o alleato in TES V – ‘Skyrim’. L’ambientazione nordica vi ha stancato, avventurieri?
Ma qual è davvero la situazione? Cerchiamo di fare il punto.
In merito a un ipotetico TES VI non risulta alcuna conferma ufficiale. Il che non significa che il progetto non esista: la creazione dell’hype è un po’ un mestiere e la Bethesda di sicuro vi eccelle (no, non piangete, fan di ‘Fallout’…). Accade così che il sito americano NuzCo abbia dato la notizia, risalente al 30 dicembre, dell’apertura di un casting per doppiatori di un gioco “Tripla A”. La cosa curiosa è che, tra gli script utilizzati per questo casting, debitamente trafugati e diffusi su internet come da prassi, spunterebbe un riferimento a “un guerriero che ha combattuto a Skyrim”. Si tratta di una dicitura assai specifica e, se la notizia fosse verificata, confermerebbe in maniera plateale l’esistenza del progetto; ma non è nemmeno l’unico elemento a supporto di una lavorazione piuttosto avanzata di ‘The Elder Scrolls VI’. Secondo ulteriori rumors raccolti dallo stesso sito, il gioco sarebbe ambientato a Black Marsh, la terra degli Argoniani – tanto che il classico sottotitolo, stavolta, potrebbe essere ‘Argonia’, – e dovrebbe vedere la luce nel 2016. Ribadiamo che si tratta di notizie di stampa non verificate, non verificabili, non confermate né smentite dalla Bethesda, che vanno dunque prese con le pinze.

L’immagine tratta dall’articolo di NuzCo sui rumors su TES VI. Sebbene sia chiaramente un fake rende l’idea di cosa potrebbe aspettarci nel prossimo titolo della serie.
Se confermate, però, queste notizie implicherebbero un ulteriore rinvio per l’uscita di un eventuale ‘Fallout 4’. Difficilmente, infatti, la Bethesda potrebbe seguire le ordinarie tempistiche tra annuncio e distribuzione, avendo anche una scadenza di questa portata a marzo 2016. Se non fosse che, a riaprire i giochi, è intervenuto Jason Schreier, giornalista di Kotaku, con alcuni criptici tweet che hanno fatto trillare i Pip-Boy di tutto il mondo: “Sento che il 2015 sarà un anno veramente radioattivo“, ha scritto in un primo tweet. Seguito da un più decifrabile “Ho sentito che avremo un annuncio nel giro di pochi mesi” (più in basso trovate lo screenshot dei due “cinguettii”). Non c’è bisogno di essere accaniti giocatori di ‘Fallout’ per cogliere il riferimento alla radioattività, no? Anche qui, una circostanza curiosa: la Bethesda non avrebbe né confermato né smentito. C’è anche da dire, però, che Schreier non è nuovo a uscite del genere, essendo proprio l’autore dei vecchi rumors sull’ambientazione bostoniana di ‘Fallout 4’. Il mistero, quindi, permane; anzi, s’infittisce.
I fan di queste due saghe troveranno pace? Dopo tante contorsioni mentali, probabilmente a tutti noi è venuta solo voglia di rilassarsi dentro a un bel dungeon, o di vagare senza meta per le Wasteland… Dell’ambientazione non ci importa poi granché, probabilmente gradiremmo anche esplorare il misterioso continente Akavir, se i ragazzi di Rockville ce lo permettessero. New York può andar bene al posto di Boston…
E voi, Illyoners? Quale di questi giochi aspettate con più trepidazione? Dove vorreste vedere ambientato il TES o il ‘Fallout’ dei vostri sogni? Fatecelo sapere nei commenti!
– Stefano Marras –