C’è poco da fare: il papà di tutti i giochi di ruolo ha da sempre un rapporto a dir poco conflittuale con la settima arte. Non vogliamo in questa sede girare il coltello nella piaga, ma è giusto il caso di ricordare l’osceno “Dungeons & Dragons”, pellicola del 2000, diretta da Courtney Solomon e prodotta dalla Sweetpea Entertainment, di proprietà dello stesso regista. Un maldestro tentativo, mal diretto e mal concepito, di girare un blockbuster fantasy sfruttando un brand famosissimo nonché l’hype per il fantasy causato dall’allora lavorazione del primo capitolo della trilogia di Peter Jackson. Il cast, niente male sulla carta (Marlon Wayans, Thora Birch ed addirittura Jeremy Irons), fu travolto dalla generale mediocrità del film, con un Jeremy Irons più spaesato che mai nei panni del dittatoriale capo della magocrazia di Izmir. Il film fu un flop clamoroso al botteghino, fece infuriare i fan di D&D a causa del poco rispetto mostrato per l’ambientazione, e non si fece nemmeno mancare accuse di razzismo. Insomma una maledizione, e due film successivi, sviluppati per la tv e per il mercato dei dvd, non ebbero sorte migliore.
La TSR aveva ceduto a Solomon nel 1994 i diritti cinematografici di D&D, con una decisione poco lungimirante, dettata da necessità finanziarie che sarebbe troppo lungo ricordare in questa sede. Nel 1997 la TSR fu acquistata dalla Wizards of the Coast, a sua volta entrata a far parte della scuderia Hasbro nel 1999. Mentre nientemeno che la Warner Bros ha acquistato, nel 2012 e per la ragguardevole cifra di 4 milioni di dollari, i diritti cinematografici stessi da Solomon e dalla Sweetpea.
Cosa è successo nel frattempo? E’ successo, ed ecco la novità, che D&D è di nuovo sulla bocca di tutti più o meno dallo stesso 2012 a causa dapprima del playtest globale e poi dell’uscita della nuova edizione. Ed ecco che, si apprende da diverse autorevoli testate online specializzate in cinema quali Deadline ed Examiner, nel settembre scorso la Hasbro ha trascinato in tribunale la Warner Bros contestando i suoi diritti di produrre dei sequel a marchio D&D, dopo aver inutilmente cercato un accordo privato con la major americana. Probabilmente la multinazionale del giocattolo ha capito, sulla scia del successo dei blockbuster della Marvel, che i suoi brand più famosi possono essere monetizzati pesantemente anche in ambito cinematografico e costituire un ancor più allettante ritorno pubblicitario sui prodotti cartacei (specie, aggiungiamo noi, se il/i film dovessero essere fatti come Tyr comanda). Vi risparmio particolari giuridici che davvero esulano da quanto compete a questo articolo. A noi interessa ciò che si sono fatte sfuggire le avvocatesse d’assalto che rappresentano i rispettivi interessi durante il dibattimento. Maura Wogan, capodipartimento legale della Hasbro, ha dichiarato che “Hasbro intende conseguire una dichiarazione affinchè i diritti sui sequel di D&D ritornino a casa.” e che “la Sweetpea ha scialacquato i diritti sui sequel producendo materiale per la tv e l’home video, e quando ha ceduto quei diritti alla Warner Bros non ne era più legalmente in possesso.”, non facendo segreto del fatto che la multinazionale in questo modo intenda giocare un ruolo di primo piano nel riportare uno dei suoi marchi più famosi sul grande schermo. Intenzione corroborata dal fatto che ormai è un altro segreto di Pulcinella che dietro la Hasbro si stagli ancora più ingombrante la sagoma della Universal, cui verrebbero girati i diritti ed affidata fattivamente la realizzazione della pellicola. Molti media (anche italiani) riportano che la Universal avrebbe in piedi almeno da un anno e mezzo un progetto finalizzato ad un film di D&D, affidato alla regia di Chris Morgan ( Fast & Furious, 47 Ronin).
La Warner e la Sweetpea dal canto loro, per bocca della legale Patricia Glaser, sostengono che “sia tutta una disperata manovra dell’ultimo minuto per riavere i diritti” da parte della Hasbro “e poterli girare ai loro compari della Universal.” : il fatto che si parli di “ultimo minuto” significa che anche la Warner avrebbe uno script bello e pronto nel cassetto, basato su un vecchio progetto off-rights chiamato “Chainmail” (in onore del regolamento wargame da cui Gygax trasse l’Original D&D), pronto ad essere adattato ad una licenza ufficiale qualora la major avesse la certezza di possedere i diritti.
Il dibattimento pare sia stato sanguinoso e senza esclusione di colpi, tanto da far dire al giudice Dolly Gee che “I diritti attorno al caso sono decisamente complicati da definire. Sarebbe meglio che le parti coinvolte trovassero un accordo anziché attendere la mia decisione”. Ma così pare non sia andata. Il dibattimento ha avuto fine agli inizi dello scorso ottobre e non si ha ad oggi ancora notizia né di un accordo né della sentenza finale. Da voci di corridoio riportate a novembre in un trafiletto del NY Times online pare che la causa stia volgendo a favore della Hasbro, e che sia attualmente in corso un agreement tra il colosso del Rhode Island e la Warner, che starebbe cercando di monetizzare il monetizzabile prima di mollare l’osso.
In definitiva, sullo sfondo di uno scontro frontale tra colossi cinematografici, ciò che interessa a noi è che, con ogni evidenza ed indifferentemente da chiunque la spunti, sembra proprio che avremo presto a che fare con un nuovo film a marchio D&D. Le varie parti coinvolte starebbero solo aspettando la conclusione di un accordo o una sentenza definitiva, insomma la certezza della proprietà dei diritti, per dare l’annuncio ufficiale della preproduzione di un reboot che, stavolta, è interesse di tutti che sia di qualità. Iniziamo il lungo respiro prima del salto anche qui sull’Isola, vi promettiamo di rimanere sul pezzo e informarvi più che tempestivamente non appena ci saranno sviluppi.
Del resto potrebbero sempre risolvere la questione, in assenza di altre soluzioni, sedendosi attorno ad un tavolo e tirando un paio di dadi da 20!
– Luca Tersigni –