L’ambientazione scelta per Richard I, il nuovo boardgame di Andrea Chiarvesio,è stata l’Inghilterra della fine del 1100, in cui il gioco del trono regale si consumava tra l’assente Riccardo I (detto Cuor di Leone) partito per le crociate in Oriente, e suo fratello Giovanni (detto Senzaterra) che cercava in sua assenza di favorire la propria ascesa al trono.
Tassello molto importante sarà il contesto del gioco, che accompagnerà i gamers in tutte le dinamiche della sfida di questo titolo firmato District Games, casa editrice che conoscerete già per il noto gioco di carte Warage.
Lo scopo del gioco
Richard I è un titolo da 3 ad 8 giocatori, che si divideranno in due fazioni appoggiando le forze ed il destino di Riccardo cuor di leone o di suo fratello Giovanni senzaterra. Schierarsi con uno o con l’altra darà vita a tutta una serie di conseguenze che influiranno sul destino della crociata, sul tesoro reale, e sulla vita di Riccardo stesso. Le fazioni di lealtà ai due protagonisti saranno più o meno omogenee (esistono 4 carte fedeltà Riccardo e 4 carte fedeltà Giovanni, che vengono distribuite tutte nella partita ad 8, o sono scelte con pescaggio se a giocare si è di meno) e cercheranno in ogni modo di far andare al meglio le cose per il regnante scelto.
Le azioni da compiere, seppure influenzino il bene del re che si è scelto di seguire, dovranno essere comunque votate al proprio tornaconto personale, in quanto non è lo schieramento politico a vincere ma il giocatore che totalizza il maggior numero di PP (Punti Prestigio). Sarete nobili che sguazzano tra politica e soldi per mettere sul trono il loro re prediletto, attenti a curare i vostri interessi e trasformarli in Punti Prestigio per vincere la partita.
Come funziona
Mentre Riccardo cerca di non farsi tagliare la gola da una sciabola degli uomini di Saladino, in Inghilterra mercanti, inquisitori, gabellieri, spie, maestri d’armi, cancellieri, banditi e reggenti faranno gli interessi del prode re guerriero o del suo avido fratello, a seconda della scelta dei nobili interpretati dai giocatori. Infatti in ogni turno i players decideranno a quale di questi 8 ruoli chiedere servigi, ottenendo i benefici e le risorse più utili al loro scopo politico, costituiti da carte influenza con effetti diversi o Punti Prestigio.
Le carte influenza sono di sei tipi diversi e sono divise in due macro-gruppi: le carte che favoriscono Riccardo e quelle che fanno il bene di Giovanni. Queste sono coppie ossimoriche, la carte rosse favoriscono la crociata, e quelle opposte, che sono verdi, il successo di Saladino, le gialle aumentano il tesoro del re, e quelle bianche lo fanno diminuire, le blu accelerano il ritorno di Riccardo in patria e quelle viola dilungano i tempi per il ritorno del legittimo re. Non hanno testi o particolari caratteristiche, soltanto colori diversi ed un foglio di gioco dove vengono divise per colori, che ci mostra con facilità che una si oppone all’altra.
Una volta ottenute le carte influenza dagli 8 ruoli a cui ogni giocatore ha richiesto servigi, ogni giocatore pone in un mazzo comune detto “Mazzo Crociata” due carte a sua scelta tra quelle nelle sue mani (nel Mazzo Crociata ci sono inizialmente 12 carte di ogni colore), scegliendo i colori che favoriscano la propria casata. Da questo grande mazzo si pescano a caso 6 carte che vengono mostrate a tutti e costituiscono “L’esito della Crociata”.
Comincia così la fase più divertente ed adrenalinica del gioco perché il futuro della crociata in ogni turno sarà deciso da queste 6 carte, e la percentuale di influenza per Riccardo o Giovanni cambierà continuamente in funzione delle due carte che i gamers inseriranno nel mazzo, e che rende difficile, almeno ai primi turni, capire cosa accadrà nella crociata. Dopo questo svelamento il gioco si evolve nel seguente modo:
-Se tra le sei carte ci sono più carte verdi che rosse, il quadrante delle forze di Richard I si riduce del numero di caselle pari alla differenza, viceversa è il quadrante riguardante i soldati di di Saladino ad aumentare.
-Se tra le sei carte ci sono più carte viola che blu, il quadrante del tempo che riguarda il ritorno di Richard aumenta di un numero di caselle pari alla differenza, viceversa il tempo si accelera e si sposta la pedina su caselle inferiori del quadrante tempo di un numero sempre pari alla differenza.
-Se tra le sei carte ci sono più carte bianche che gialle, il quadrante tesoro di Richard I si riduce del numero di caselle pari alla differenza, viceversa si ha un incremento nelle casse reali adoperando la stessa ratio.
Si conclude così la crociata e si passa ai turni successivi seguendo sempre queste due fasi principali: influenzare i personaggi e determinare l’esito della crociata.
La partita si conclude se:
–Il quadrante delle forze Richard I si azzera, indicando che il re muore in battaglia.
–Il quadrante delle forze di Saladino si azzera, indicando la vittoria del re Riccardo.
–Il quadrante contatore del tempo si azzera, indicando che Richard è tornato in Inghilterra.
–Il quadrante tesoro del re si azzera, indicando che il re viene deposto.
Aver appoggiato il regnante o il suo usurpatore darà dei bonus in termini di Punti Prestigio a seconda del finale della partita, due di essi sono positivi per Riccardo, e due per Giovanni. L’elemento interessante è però che nonostante si giochi in squadre, in quanto in più persone si ritrovano a sostenere la stessa causa, il vincitore è uno solo, ed è colui che riesce a fare il bene della sua squadra ma a pensare nel momento giusto al suo tornaconto, scavalcando tutti con le molteplici strategie presenti nel gioco, grazie alle carte e alle combinazioni che avvengono durante l’influenza dei personaggi e nell’esito della crociata.
Perché ci piace
Richard I è uno dei pochi boardgame aperto a così tanto giocatori che non sia un party game. Niente lupi mannari del cazzo da improvvisare e veggenti che aprono gli occhi nel momento sbagliato, è un gioco serio ed intelligente, e molto divertente, con logiche impreviste e strategie molto sottili, cosa non facile da ottenerecon così tanti giocatori. Il regolamento inoltre è abbastanza semplice e anche gamers di medio livello riusciranno in poco a padroneggiarlo e ad entrare nelle meccaniche.
La componentistica non è male, la plancia è di buona fattura e le pedine in plastica sono chiare ed utili. Carino sarebbe stato l’utilizzo del legno per le pedine. Il prezzo è di 25,00 euro attualmente sul sito del distributore Magic Store, e non è di certo alto per quello che contiene la scatola e per la longeva esperienza di gioco che assicura.
Gli otto personaggi presenti sul tabellone hanno delle grafiche che decodificano i loro due poteri, che sono intuitive solo dopo aver capito la legenda, ma c’è bisogno di pochi minuti per leggerli e comprenderli tutti. Le carte invece sono immediatamente comprensibili, in quanto divise per colori senza testi o altri elementi che richiedano ulteriore attenzione. I simboli sulle carte sono estremamente semplici, anche se sarebbe stato interessante un lavoro grafico di ulteriore accortezza nei dettagli, mantenendo la semplicità del sistema dei colori che funziona in maniera ottimale.
Il gioco scala meglio da 5 giocatori in su, ci sono molte variabili che si incontrano e scontrano, e diviene sempre più complicato capire cosa accadrà in questa crociata dati gli interessi, le carte ed il numero non basso di gamers. Con 4 giocatori il gioco gira in maniera discreta, mentre in tre diviene più difficile per la fazione composta da un solo membro, spuntarla, quindi vi consiglio di giocarlo in numeri superiori.
Il tempo medio del gioco non è lungo di per sé, il gioco scorre veloce ma non mancano situazioni di stallo e strategie che saltano. Il fatto che il quadrante Punti Prestigio arrivi solo a 28, vuol dire che la partita finirà molto prima, o che comunque tra situazioni sempre diverse ed inaspettate ottenere tanti Punti Prestigio sarà un lavoro complesso.
Un gioco originale, diverso da tanti altri, per tante persone, con un ambientazione molto piacevole. E voi, chi sosterrete? Richard o John?
– Luca Scelza –
Il gioco da tavolo “Richard I” – Recensione
Luca Scelza
+Fino ad 8 giocatori (e non è un party game!)
+Rigiocabilità e longevità
+Molteplici strategie
+Confezione elegante
-In 3 giocatori non è il massimo
-Grafica carte troppo semplice