Isolani, avete già addobbato l’albero? Sento pullulare per l’aere un fatato friccicorio, di quelli che si avvertono solo in questo periodo dell’anno. La chiamano “magia del Natale”, quando le luci della tua città ti rincoglioniscono, e l’unica magia è quella delle imprecazioni taurine che ti pervadono come l’ondata di euforia data una tazza di cioccolata calda davanti al camino, mentre sei costretto a guidare nel traffico e, per ingannare il tempo, ripassi a memoria i santi del calendario, per ogni metro che fai, inesorabilmente, a passo d’uomo. A noi delle vetrine, delle luci, dell’ansia di fare i regali ai vari ectoplasmatici zii o cugini di 4° grado (alle cugine sì, se sono bone…) frega veramente poco, sull’Isola ci basta la compagnia della famiglia e degli amici veri, della persona che si ama, del proprio cane e di un buon blu-ray visto in compagnia. E, cazzarola, anche della lettura di Dragonero!
Terminate le disavventure con verminastri e cuccioli di my little dragons, il dinamico trio umano-elfa silvana-orco di protagonisti giunge, via mare, al cuore pulsante dell’Impero, Vàhlendàrt, splendida capitale dalle fattezze a metà strada tra Minas Tirith e l’Approdo del Re di ziomartiniana memoria. E infatti, come la marea di immondità, segreti e intrighi che serpeggiano tra le viuzze e le sale della città principe di Westeros, questa non fa certo differenza. Ian, convocato a corte per fare rapporto all’Imperatore in persona e alle più alte cariche militari di quanto accaduto oltre il vallo, a seguito delle ultime sortite degli Algenti, verrà coinvolto nell’immancabile complotto ai danni del Principe e dell’intera famiglia reale. Sotto la guida del saggio e fedele luresindo Alben, scortato da quell’amante fetish del latex che è sua sorella Myrva, e monitorato dall’occhio sospettoso dell‘ingessato Cancelliere Vrill Ausofer, dovrà districarsi tra una serie di imprevisti alquanto fastidiosi e incalzanti, tra i quali:
- la pesca sottomarina di un primo sicario;
- un formalissimo e pallosissimo ballo di gala in uniforme, tra chiacchiere di etichetta, pettegolezzi e strette di mano fin troppo inutili;
- la cazziata di Alben per quanto successo con Ecuba oltre il Vallo nei numeri 10 e 11, e i suoi problemi di prostata incipiente;
- l’euforia simil-tredicenne del Principe, che invece di approfittare delle sue due (DUE) giovani mogli, preferisce passare il tempo ad elogiare le gesta di Dragonero, e ad elevarlo a suo nuovo idolo. De gustibus;
- l’attentato di un secondo sicario, che prenderà di mira le due donne di cui sopra (glielo avevo detto io…), a seguito del quale si vedrà anche imprigionato;
- la gelosia di Fem, sbarazzina tecnocrate apprendista di Myrva, perché le disgrazie non vengono mai sole;
- un viaggio tra le pieghe dimensionali dell’Inframondo, nel quale rischierà, ovviamente, di lasciarci la pelle.
Che dite, riuscirà a cavarsela?

La capitale, Vahlendàrt, in tutto il suo splendore.
Che domande, è il protagonista! Questi due numeretti aiutano a far luce sui piani alti dell’universo di Dragonero, scoprendone crepe e anfratti finora lasciati solo accennati. E aprendone degli altri, ovviamente. Lo sguardo lanciato sul finale al nuovo cattivone della serie, che potrebbe andare a fare tag-team con l’Ecuba di cui sopra, apre nuovi scenari di trama: spero solo che verranno approfonditi a breve, e non lasciati vagamente accennati come sempre. Un plauso agli sceneggiatori per il personaggio di Zhabéle: finalmente la femme fatale di questa collana! Affascinante, ammaliatrice, furba e stronza quanto basta: la lupa di Vetvwadàrt, a cui è dedicato anche lo speciale a metà numero 16, cronologicamente successivo alle recenti vicende di corte, tiene in riga tutti con la sua carica erotica di strega decaduta che è riuscita, con ingegno e seduzione, a conquistarsi una posizione di rilievo nell’aristocrazia reggente. Il dualismo tra lei e Fem risulta tra le note più simpatiche e positive di questa coppia di numeri. Culi, tette e tute attillate, noi maschietti non ci lamentiamo affatto. Beh, speriamo che si continui su questi livelli. Di trama eh, che avete capito... al prossimo numero!
– Mario Venezia –