Finalmente il gelo ha ammantato anche i torridi e assolati lidi di Isola Illyon! Non se ne poteva più del caldo, davvero. So che molti di voi lo rimpiangono già, e gridano vendetta con guantato pugno rivolto al cielo, inveendo contro questo vento sferzante, che taglia fin dentro le ossa. Ma che volete farci, il fenomeno di ascelle pezzate è andato fin troppo oltre quest’anno: guardateli, i nostri indefessi bagnini gnomici (poveri disgraziati sottopagati) che ritirano i lettini dai lidi dell’Isola, i pedalò portati in secca, i chioschi di birre gelate che lasciano posto a quelli di caldarroste e cioccolate calde. Perché, cosa c’è di meglio, con l’Era Glaciale alla porte, che rifugiarsi al calduccio di un caminazzo scoppiettante, con una buona lettura fumettosa? È lui, è tornato, è Dragonero, con una tripletta di numeri che manco i bomber di razza sanno fare: andiamo a scoprire i numeri 12, 13 e 14! A proposito, avete già letto la nostra recensione del neonato romanzo, La Maledizione di Thule?
12 – Minaccia dal Profondo: una tranquilla gita domenicale nelle viscere della terra.
Sembra uno di quei titoli del ciclo “Alta Tensione” di Canale 5, o di un filmaccio horror-thrilleroso di serie Z, vero? Ebbene, qui di orrorifico troveremo soltanto un gruppo di nani nudi, intenti nel disgustoso rito del battipanni. No, tranquilli, niente bondage estremo…
Veniamo al dunque: la vita in puro stile locus amoenus dei nostri protagonisti, a casa del Romevarlo, nell’assolata città libera di Solian, viene bruscamente interrotta (dai rutti di Gmor e) da una serie di esplosioni sotterranee, che generano voragini grandi quanto quella che si aprì a Guatemala City, qualche anno fa. Il principio, più o meno, è lo stesso. Se non fosse che, ovviamente, l’estroso trio composto da Ian, Gmor e dalla piccola elfa Sera ci si lancia a capofitto per indagare: guidati da Rada’el Krematar, svalvolato mappatore sotterraneo che odia i cartografi dell’Impero, avranno a che fare, dapprima, con il tonante SIndacato dei Minatori Naneschi, guidati dal burbero ma corretto Limadiferro; successivamente, vinte le resistenze dei barilotti barbuti, arriveranno a scoprire una scintillante città sotterranea, conservata immacolata come la mitologica Atlantide. E quando riusciranno a decifrare il mistero delle pietre degli Ubiqui… scopritelo da soli, mica posso raccontarvi tutto il volumetto!
2X COMBO: 13 – Nato dalle Fiamme + 14 – Lo Sguardo della Bestia: al Dragone Rosso nun glie devi cacà…
Holy crap, la razza draconica si è estinta in toto dal continente e non sappiamo più dove trovare una di quelle bestie, che ormai sono leggendarie! No. Proprio no. La doppia storia raccontata in queste due uscite prende decisamente una piega più avventurosa rispetto al precedente che, tuttavia, diventa pretesto narrativo per il dipanarsi dell’attuale, “scottante” scenario.
Gmor e Ian sono in viaggio verso il Margondàr Occidentale, per completare la deposizione sull’avventura nanesca da poco conclusa. Pochi cazzi, ragazzi, quando uno è scout imperiale, si combatte, si tromba, ma ci si martella l’animo anche con le scartoffie burocratiche. Sennò, sai che bella la vita! Tornando a noi, per la serie “liscio come l’olio”, si troveranno invischiati nel misterioso rinvenimento di un uovo, trasportato via aerea da un ormai congelato cavalcatore del vento, costretto ad un atterraggio di fortuna dopo aver attraversato l’Orlo del Mondo e la letale Cintura delle Tempeste. Tutti lo vogliono, tutti lo cercano, fino a quando l’ovetto si schiude, e alla creatura che ne esce cominciano a girare i cosiddetti per tutto questo volerlo centralizzare. Manco fossero le foto dell’ultimo Fappening: fuoco, e a volontà, e tanti saluti agli inseguitori.
La combriccola di cacciatori bestiarii, guidati dal guercio Reykart (che ritroveremo in seguito, nella ministoria autoconclusiva illustrata da Walter Trono), non mollerà la presa, senza sapere che l’alato cucciolo dalla fiatella mefitica condivide uno speciale legame psichico con il biondo sterminatore di draghi, capitan Ian, che non lascerà che lo si trucidi in quattro e quattr’otto, come il capretto di Pasqua, da fare al forno con le patate. Bono. Semmai il contrario, visto che il piccolo, incazzato come un’ape, sputa fiamme che manco il Vesuvio quando distrusse Pompei nel 79 d.C.. Voglio vedere voi, appena nati, se cercassero di farvi lo scalpo!
Tirando le somme, ho sempre la sensazione che quanto offrano i fumetti di Dragonero sia solo uno scorcio del quadro più ampio che la serie ha da offrirci. Le vicende si risolvono rapidamente e in maniera troppo semplificata (sarà colpa mia, che leggo sempre un volumetto tutto d’un fiato), tanto da darmi la sensazione che ci sia ancora molto da approfondire del mondo, delle razze e della magia della creatura fantasy di Vietti-Enoch. Ben venga. Che gli autori centellino queste cose, goccia per goccia, è ormai palese, fa parte del DNA delle serie targate Bonelli. Ma piano piano, piano piano la trama si espande e si fortifica. Tanta carne al fuoco, per ora, vedremo cosa ci riserverà Dragonero nelle prossime recensioni.
A proposito, isolani, mancano due giorni al Lucca C&G di quest’anno: restate sintonizzati su Isola Illyon web partner ufficiale, fan di Ian e Gmor, sono in arrivo succose novità, live, direttamente dalla fiera! Magari potessimo rimanere a poltrire davanti a un caminetto scoppiettante…