Premessa 1: tenterò di trattenermi il più possibile, ma per raccontare la trama di ogni libro finirò sicuramente col fare qualche piccolo spoiler: non odiatemi troppo!
Premessa 2: all’interno della recensione potrei citare anche le edizioni americane dei libri. Quando leggerete il nome in inglese, tenete a mente che sto parlando del volume “unico” originale, mentre i nomi tradotti si riferiscono alle suddivisioni fatte da Mondadori con l’uscita italiana.
Ci siamo ragazzi: con la recensione che vi apprestate a leggere si conclude l’analisi di A Storm of Swords, terzo volume americano che compone Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, la saga fantasy di zio Martin che ormai, soprattutto se siete affezionati visitatori di questo sito, conoscerete fin troppo bene. Preparatevi, perché questo è fin ora senza alcun dubbio il punto più alto raggiunto dell’autore; ma prima dell’analisi cerchiamo di capire fino a che punto si sono spinti gli eventi.
Partiamo dalla situazione sulla Barriera: Bran ha raggiunto il gigantesco muro di ghiaccio e, insieme ai fratelli Reed e Hodor, decide di accamparsi nel Forte della Notte dopo aver cercato, senza successo, un misterioso passaggio attraverso la Barriera che ha visto durante un sogno. Pochi chilometri più lontano Jon si ritrova ad affrontare un nuovo attacco dei bruti al Castello Nero. Dopo un primo scontro, il capitano della guarnigione viene ucciso, dunque il ragazzo prende il comando e, conquistata la fiducia dei suoi confratelli, riesce col loro aiuto a respingere gli avversari. Janos Slynt, giunto sulla Barriera dalla Capitale, non si fida però del ragazzo, e lo invia a contrattare con Mance Rayder e i superstiti, nella speranza che questi lo uccidano. Ad Approdo del Re, nel frattempo, si celebra il matrimonio tra Joffrey e Margaery, che si trasforma rapidamente in tragedia quando il ragazzo muore soffocato. Cersei, disperata, accusa Tyrion dell’assassinio e lo fa imprigionare. In città sono tornati anche Brienne e Jaime, con quest’ultimo che non vuole credere che il fratello possa essere arrivato a compiere un gesto così crudele. Il Folletto viene comunque processato, e tutti i testimoni, essendo stati in gran parte corrotti, depongono a suo sfavore, compresa Shae. Condannato a morte, a Tyrion non resta che richiedere un verdetto per singolar tenzone. In tutto ciò Sansa, approfittando della confusione creatasi con la morte di Joffrey, riesce a fuggire, aiutata da Petyr Baelish, che la porta in salvo presso alcuni suoi possedimenti. Dopo qualche giorno vengono raggiunti da Lysa Arryn, sorella di Catelyn, che sposa Ditocorto e spiega alla ragazza i suoi progetti: farla unire in matrimonio con Robert, suo figlio, una volta che il piccolo abbia raggiunto l’età necessaria per farlo; si dirigono così a Nido dell’Aquila. Nelle Terre dei Fiumi, intanto, Arya è ancora con Sandor Clegane: i due si fermano in una locanda e si imbattono in un gruppo di mercenari agli ordini di Gregor, odiato fratello del Mastino. Scoppia quindi una lite nella quale i mercenari perdono la vita e Clegane viene ferito a morte. La ragazza lo abbandona e si dirige a Padelle Salate, città portuale vicina, dove spera di trovare un modo per tornare a Nord. Daenerys, nel frattempo, ha raggiunto la città di Mereen, e qui scopre la vera identità di Arstan Barbabianca, ovvero Barristan Selmy, ex guardia reale di Approdo del Re scacciata dopo la morte di Robert Baratheon. La ragazza viene anche a conoscenza del passato da spia di Jorah Mormont e, nonostante l’uomo le giuri di non essere più in contatto con la Capitale già da molto tempo, la ragazza sente di non potersi fidare più di lui e lo esilia.
Volevate una degna conclusione (almeno di A Storm of Swords, visto siamo a meno della metà dei libri totali previsti!)? Direi che di meglio non ci si poteva aspettare da Martin: “Il portale delle tenebre” è quanto di meglio un fan de Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco possa chiedere, tanti eventi concitati e concentratissimi che porteranno il lettore fino all’ancora più incredibile e inatteso finale, una serie di cartucce sparate in rapidissima successione, roba da lasciare a bocca aperta e con la testa piena di domande, anche per diversi minuti dopo le ultime righe. Il libro è quindi impeccabile sotto il profilo della narrazione, e i difetti sono i soliti che si porta dietro la saga, quindi una presenza forse troppo massiccia di personaggi secondari solo vagamente accennati (e che non fanno altro che creare confusione nel lettore), qualche problema di editing (come degli errori di battitura che, tra l’altro, dopo tante edizioni ancora non sono stati sistemati del tutto) e la grafica delle mappe, che almeno sull’edizione Oscar Mondadori risulta molto confusionaria per via del font utilizzato (soprattutto considerando che man mano che si va avanti con la storia le città segnalate iniziano a diventare sempre di più). Per quanto riguarda le edizioni disponibili in libreria, troverete “Il Portale delle Tenebre” nella succitata collana Oscar Mondadori in versione singola, oppure nell’edizione classica o speciale che include tutti e tre i libri raccolti come in originale (quindi anche “Tempesta di Spade” e “I Fiumi della Guerra”).
– Mario Ferrentino –
Cronache del Ghiaccio e del Fuoco – Recensione ”Il Portale delle Tenebre”
Mario Ferrentino