Dopo Il Grande e Potente Oz e il recente Maleficent, la Disney invade ancora il mondo della fantasia, con attori importanti e storie cupe e dark!
Abbiamo già parlato di recente a queste coordinate del film uscito nelle sale italiane a maggio 2014, che ha incassato uno sproposito a livello economico e che ha convinto molto, molto di meno (poi, de gustibus… ) la critica in generale ed una ragguardevole fetta di pubblico, ossia Maleficent, con l’Angelina Jolie che interpretava la “fata-cattiva-ma-in-fondo-non-così-tanto”.
Ora, come scritto molteplici volte su questi lidi assolati di Illyon, “il problema è che[…] Hollywood è alla canna del gas e respira copiosamente, cercando il proprio suicidio“, quindi con queste premesse si potrebbe pensare che il film di cui adesso andiamo ad occuparci, il cui trailer con sottotitoli italiani è stato diffuso da pochi giorni, possa appartenere alla categoria di quelli “belli senz’anima”.
In realtà, per una volta, almeno, si spera non sarà così: ed è quindi con cauta aspettativa che ci attendiamo a dare qualche breve accenno di Into The Woods, la pellicola Disney che si presenterà nelle sale americane a Natale del 2014, mentre in Italia dovremo effettivamente aspettare il 19 febbraio del 2015. Notare come in America per “cinepanettone” possano far passare un film della Disney, in quanto di solito esce a Natale, mentre noi in Italia dobbiamo sorbirci quegli strazi di Boldi, De Sica e compagnia brut varia.
Nota personale: c’è comunque da esserne contenti, perché si spera che questa pellicola tolga mercato a quella boia cioè film scalcin cioè pellicola che risponde al nome di 50 Sfumature di Grigio che, per l’appunto, arriverà nelle sale a ridosso di San Valentino, per la precisione il 12 (e cosa c’è di più sanvalentinese di una pellicola in cui una tizia inetta accetta di prostituirsi venendo sottoposta ad ogni fantasia malata di un uomo? Ahhh, il romanticismo…).
Tornando a noi, Into the Woods è un film che si presenta se non altro accattivante sulla carta: un avvincente mosaico di varie tessere, ciascuna delle quali è una storia tratta dalle fiabe dei Fratelli Grimm, come Raperonzolo, Cappuccetto Rosso, Jack e La Pianta di Fagioli (alcuni conoscono questa storia come, semplicemente, Il Fagiolo Magico) e Cenerentola (probabilmente, gli omaggi non si fermeranno qui, ma il trailer non lascia scoprire molto altro).
Nonostante il tenore di film commedia, è verosimile che esso si presenti anche come un musical: intanto, non sfugge che la regia è stata affidata a Rob Marshall, già noto al pubblico per Chicago (un grande film, con Richard Gere, Catherin Zeta-Jones e Reneé Zellweger, che è valso l’Oscar al nostro Rob), Nine (questo decisamente al di sotto del precedente) oltre che per il più recente e meglio noto al grande pubblico Pirati dei Caraibi -Oltre i Confini del Mare: un regista che non vanta una grande filmografia, va riconosciuto, né che lavora spesso e tanto, ma che se non altro sa far parlare di sé.
I primi due film che ho citato sono, in effetti, dei musical e Into The Woods dunque si candida ad esserlo perché, tra le altre cose, prende spunto dall’omonimo musical di Stephen Sondheim (libretto di J. Lapine), che venne presentato nel 1986 all’Old Globe Theatre di San Diego e premiato l’anno successivo a Broadway: nello spettacolo (e, quindi, anche nel film) si esplorano le conseguenze dei desideri espressi dai protagonisti delle fiabe già citate, e dell’affrontarle: “Attento a ciò che desideri, perché potresti ottenerlo” è la frase traino del trailer e sarà anche il fulcro della narrazione.
E’ interessante notare che il musical originale (e così il film, sempre stando al trailer) si poneva quale un gigantesco cross-over tra le varie fiabe, con l’incipit che vede Cenerentola lamentarsi per la propria sorte, mentre Jack (della fiaba omonima) deve sopportare le lamentele della propria madre tirannica ed una coppia di fornai si interroga sul perché non possa avere figli proprio mentre una fanciulla, Cappuccetto Rosso, giunge da loro per acquistare del pane.
Raccontato in due parole, con queste premesse l’opera potrebbe assomigliare ad un guazzabuglio, ma al contrario si tratta di una storia assai divertente, musicata con cura e capacità e con un intreccio affatto lasciato al caso, senza contare le performance attoriali: basti pensare che questo spettacolo riscosse un enorme successo che permise in tre anni di raccogliere circa 30 milioni di dollari di incasso che, per gli anni 90, non sono assolutamente un risultato da poco.
Come da copione, tornando a parlare del film di prossima uscita, non sarebbe un vero film Disney se non ci fosse la star che non ti aspetti: e così, dopo l’Angelina Maleficent, eccovi Meryl Streep in un ruolo, sicuramente più credibile, di strega malvagia: nulla contro il tentativo di rendere bone belle le cattive delle fiabe, ma noi siamo un po’ old school, e chi è cattivo deve essere anche brutto forte. Oltre a lei, l’altro nome di grido è quello di Johnny Deep che, ultimamente, se non aveva il rimmel e non era vestito da pirata non sapeva più rendere al meglio le sue eccezionali performance attoriali: in questo film interpreta il Lupo Cattivo. E stiamo parlando di due pezzi da 90, per così dire, garanzia di sicura attrattiva al cinema e richiamo al botteghino.
Altri attori coinvolti nel progetto sono un po’ meno garanzia di successo: Emily Blunt (Le Verità Negate, Il Diavolo Veste Prada, molti altri film dimenticabili), James Corden (Tutto Può Cambiare, I Tre Moschettieri, e…ehm Lesbian Vampire Killers…boh), Chris Pine (Star Trek, Into Darkness, Baciati dalla Sfortuna) e Anna Kendrick (già che ha partecipato alla saga di Twilight non c’è molto da aggiungere), tanto per citare i più importanti.
Le riprese sono state già terminate, pare, quindi non resta che attendere con una certa trepidazione l’uscita del film: ah, se doveste sentirvi interessati, su wikipedia trovate un sunto abbastanza corposo degli atti dell’opera originale, a questo indirizzo; magari sarà un mezzo per scoprire, effettivamente, l’aderenza all’opera originale del film di Marshall.
– Leo d’Amato –