DISCLAIMER: l’articolo presuppone la conoscenza della trama della prima trilogia e, di conseguenza, contiene INEVITABILI SPOILER relativi al finale di ‘Mass effect 3’. E in fin dei conti, se non l’avete finito, che leggete a fare? Correte a giocarli tutti… e poi tornate qui!
La fine di una serie – di libri, di film, di videogiochi – porta sempre con sé sensazioni contrastanti. Prima di tutto l’attesa. Poi la speranza: la speranza di trovarsi di fronte a qualcosa di tanto bello da cambiarci dentro. La tristezza: la tristezza di sapere che tutte queste sensazioni le vivremo per una sola, irripetibile volta, e che anche a rileggere quel libro, a rivedere quel film, a rigiocare quel videogioco, non sentiremo che un’ombra delle sensazioni della “prima volta”. Il senso di compimento, nel sapere che un arco narrativo si è aperto, è stato da noi percorso nella sua interezza ed è pronto a chiudersi sotto i nostri occhi, tirando le fila di un discorso iniziato giorni, mesi, anni prima. La paura che quel finale ci possa deludere, rovinando tutto ciò che di bello è stato costruito fino a quel momento. Infine amarezza e nostalgia, per la perdita di personaggi che sono cresciuti con noi, attraverso i cui occhi abbiamo visto il mondo per ore e ore, e che stanno per lasciarci. Potremo rivivere quelle stesse avventure, ma non ce ne saranno di nuove. Non più. La conclusione di ‘Mass effect’, la saga videoludica inaugurata da Bioware nel 2007 e terminata con il terzo capitolo nel 2012, non fa certo eccezione a questo schema, Anzi, il suo è forse il finale più discusso della storia recente del videogame.
Di sicuro la conclusione di ‘Mass effect 3’ costituisce un precedente clamoroso: dopo le proteste dell’utenza per tutta una serie di “buchi” nella trama (che qualcuno aveva riempito con una fantasiosa quanto credibile teoria dell’Indottrinamento) e per la scarsa influenza delle scelte del giocatore sul finale, la Bioware è corsa ai ripari, tappando quei plotholes – e forse aprendone di nuovi – con una versione Extended Cut. Ciò nonostante, la sostanza non è cambiata: il comandante Shepard, il profeta di sventura che ha preannunciato l’avvento dei Razziatori, in un modo o nell’altro ha concluso la propria avventura. Nel finale rosso ha trovato la morte, distruggendo i nemici che non avrebbe potuto sconfiggere in altro modo; nel finale blu ha preso il controllo dei Razziatori, obbligandoli a ritirarsi e a lasciare in pace la Via Lattea; nel finale verde, ancora, ha usato il potere del Crucibolo per fondere la vita umana con quella sintetica, trasformando tutti gli esseri viventi e tutte le macchine in ibridi. In tutti i casi l’esplosione ha danneggiato i Portali che, come ben sanno gli appassionati, collegano i diversi punti della Galassia, consentendo viaggi a velocità fisicamente impossibili. Alla fine (o meglio: in una delle possibili conclusioni) del gioco ascoltiamo un bambino dialogare col proprio genitore, un’infinità di tempo dopo la fine delle vicende “dello Shepard” (ormai consegnato alla leggenda), e chiedere quando potrà mai raggiungere le stelle. “Un giorno”, gli risponde il padre.
Due anni dopo possiamo dire che quel giorno è più vicino di quanto si possa pensare. Lo conferma questo video che trovate qui sotto, mostrato all’ultima E3 di Los Angeles, in cui, mentre gli sviluppatori della Bioware discutono con voce pacata delle nuove frontiere da raggiungere e delle IP prossime venture, su schermo scorrono immagini che riconducono inequivocabilmente al lore di ‘Mass effect’: un krogan, delle corazze marchiate dal celebre logo N7, una sorta di esoscheletro dai colori vicini a quelli dell’organizzazione paramilitare Cerberus, il ponte di una nave simile alla indimenticabile ‘Normandy’, al cui centro ruota lentamente una proiezione olografica di una galassia… tutti indizi che hanno fatto fremere le antenne delle migliaia di appassionati della saga. Anche nella stampa specializzata, d’altronde, la connessione tra quelle immagini e il prossimo ‘Mass effect’ è data per scontata.
BioWare – The Next Mass Effect & New IP… di VGNetwork
Allo stato attuale, ogni informazione sul nuovo capitolo della serie è avvolto dal più assoluto mistero. La Bioware ha recentemente proposto ai fan un sondaggio su ciò che vorrebbero vedere nel prossimo episodio, il che suggerirebbe una lavorazione ancora in fase iniziale. A fronte di una manciata di certezze – ulteriori indicazioni potrebbero arrivare dalla prossima GamesCon, con la conferenza stampa prevista per il 26 luglio – quello che ci rimane sono dichiarazioni enigmatiche, ipotesi e speranze.
Il solo dato sicuro, finora, è anche inevitabile alla luce dell’epilogo del terzo videogioco della saga: Shepard non comparirà. Fin qui, nulla da obiettare. Più sibillina è un’altra dichiarazione, recentemente circolata per bocca del team Bioware al lavoro sulla prossima installazione: la storia del nuovo ‘Mass effect’ (provvisoriamente chiamato ‘Mass effect 4’) sarà completamente slegata rispetto all’arco narrativo del comandante della ‘Normandy’. Il che, a ben vedere, è preoccupante: come può una storia ambientata in un futuro lontano – anche rispetto al Ventiduesimo Secolo della prima trilogia – non avere niente a che vedere con Shepard, le cui azioni sono uno spartiacque per tutta la Galassia? Soprattutto perché la sua scelta fra i diversi finali non potrebbe fare a meno di ripercuotersi non solo sul lore di un ipotetico sequel, ma anche sulle sue premesse fondamentali: i Razziatori torneranno per effettuare il loro macabro raccolto? Se sì, tra quanto? Oppure: sono stati definitivamente eliminati? Certo sarebbe una gran perdita rinunciare a dei villain così ben riusciti, per la loro apparente invincibilità e per la loro totale disumanità. Ancora: se si è scelto il finale verde, tutte le specie viventi sono state, come si è detto, in qualche maniera ibridate con le macchine… e viceversa. Anche solo l’aspetto e la fisiologia dei personaggi differirebbero a seconda del salvataggio importato (sempre, beninteso, che sia possibile importarli) dal gioco precedente.
Di conseguenza, due strade si prospettano come le più probabili. La prima opzione è quella del prequel, possibilità che consentirebbe agevolmente di ignorare gli eventi di ‘Mass effect 3’, ma tutt’altro che scevra di problemi: tanto per cominciare, nel lore di ‘Mass effect’ l’ingresso dell’Umanità nel consesso dell’Alleanza dei Sistemi è talmente recente (solo pochi decenni) da rendere plausibile – e comunque poco soddisfacente – un’ambientazione collocata durante la Guerra del Primo Contatto, menzionata sia nel gioco che nel romanzo di Drew Karpyshyn ‘Mass effect: Revelation’; in secondo luogo, poiché si situerebbe in una serie di eventi rigidamente preordinati, una soluzione del genere tarperebbe le ali alla libertà di scelta e alla vastità delle conseguenze delle quali la Bioware ha sempre fatto la propria bandiera.
La strada del sequel, dunque, sarebbe decisamente più indicata. Probabilmente la Bioware sarà portata a scegliere, tra quelli proposti da ‘Mass effect 3’, un finale canonico, sul quale costruire una vicenda che sia davvero priva di confini nello spazio, nel tempo, nella libertà del giocatore di prendere decisioni e di affrontarne le conseguenze, in tal modo tagliando alla radice ogni preoccupazione sulla ramificazione delle scelte di Shepard. Anche se, su questo versante, è lecito chiedersi quale iato cronologico separerà il prossimo videogame dai suoi predecessori: quanto tempo impiegheranno Umani, Asari, Turian, Krogan, Salarian e Quarian a ripristinare i portali danneggiati dal Crucibolo? Un lasso di tempo ridotto consentirebbe di far relazionare il nuovo protagonista con alcuni dei compagni già conosciuti, rendendoli oggetto di comparsate più o meno approfondite come accade in ‘Dragon Age II’ e ‘Dragon Age – Inquisition’, sempre sviluppati dalla Bioware; diversamente, uno spostamento di decenni, o di secoli, in avanti lascerebbe in vita solo le Asari – per la gioia dei maschietti! – e, pur ampliando a dismisura la libertà d’azione, implicherebbe una serie di cospicue aggiunte al lore della saga.
Quale strada prenderà il team di Bioware? Riuscirà a ricreare la magia che ha già saputo conquistarci in passato? Voi che ne pensate? Attendete con ansia ‘Mass effect 4’? Fatecelo sapere nei commenti!
– Stefano Marras –