Li avete visti duellare in tutta Italia (e non solo), e adesso i ragazzi de La Rosa D’acciaio parlano di sé e dei loro progetti su Isola Illyon!
Trasformare l’amore per il fantasy in uno spettacolo, è da sempre questo lo scopo dei ragazzi de La Rosa D’acciaio, gruppo di performer che noi di Isola Illyon abbiamo avuto modo di conoscere e apprezzare durante la scorsa edizione della fiera Salerno in Fantasy. In occasione del lancio di un cortometraggio che li vede come protagonisti e di numerosi altri progetti in cantiere, abbiamo pensato che potesse farvi piacere conoscerli meglio: ecco, quindi, un resoconto della chiacchierata fatta con Beatrice Barducci, coreografa, stuntwoman e, come si è definita lei stessa, un po’ la PR del gruppo!
Ciao Beatrice e benvenuta tra noi! Allora, vorresti spiegare ai nostri lettori cos’è La Rosa D’acciaio?
Ciao a tutti e grazie per averci concesso questa splendida occasione per fare conoscere a tante altre persone il mondo de “La Rosa D’acciaio”. La nostra associazione nasce tre anni fa dall’unione di alcune persone provenienti dalla Compagnia Mons Jovis, tutte accomunate dalla passione per il fantasy e per gli spettacoli in generale. Nel 2009, abbiamo avuto l’immenso onore di incontrare i nostri attuali maestri di Scherma, i Burdyri, dalla Repubblica Ceca. Con loro abbiamo conosciuto (e lo stiamo continuando a fare) un altro metodo di scherma… e grazie a questi insegnamenti ci siamo innamorati non solo della scherma medioevale, ma di tutto ciò che può regalare emozioni e divertimento. La Rosa D’acciaio nasce nel 2012 con questo presupposto: regalare emozioni a tutti coloro che incontriamo sul nostro cammino. Attualmente il gruppo è composto da cinque membri, più due ragazzi che stanno affrontando il percorso di preparazione che li porterà poi ad esibirsi assieme a tutti noi.
Dunque, di cosa vi occupate principalmente?
La Rosa D’acciaio è uno Stunt group formato da Stunt Performer e Stage Fight Choreographer, e l’unico gruppo italiano allievo dei Burdyri. Lavoriamo con i migliori stunt a livello nazionale ed internazionale per mantenere la nostra qualità sempre all’eccellenza. L'”impostazione” della nostra scherma (perché principalmente ci occupiamo di questo) durante i nostri show non è altro che un mix fra scherma medioevale e scherma moderna protesa allo spettacolo. Abbiamo intrattenuto, e lo stiamo continuando a fare, con i nostri spettacoli le principali piazze italiane ed europee, ma non è tutto: infatti, oltre alle esibizioni “dal vivo”, lavoriamo per video di presentazione di libri fantasy (di qualsiasi sottogenere), all’interno di film e/o cortometraggi e videoclip musicali italiani ed esteri creando coreografie di scherma e tanto altro – senza dimenticare la recitazione! Ad esempio, a marzo ci hanno chiamati sul set del secondo film della trilogia “Richard the Lionheart” intitolato “Richard the Lionheart: Rebellion” (prodotto dall’italiana Claang Entertainment in collaborazione con gli statunitensi della Wonderphil Productions, della Lionsgate e i russi della Doma Entertainment) che si ispira liberamente alla vita di Riccardo I d’Inghilterra detto «Cuor di Leone», per girare le scene di combattimento e di caduta dalle mura del castello di Fenìs in Valle D’Aosta. Le riprese ci hanno tenuti impegnati circa 4 giorni… e l’impegno è stato ricompensato alla grande, dato che il film è stato presentato qualche settimana fa al festival di Cannes.
Interessante! Quindi con i vostri show vi siete spostati molto? Quanto è difficile organizzare una trasferta?
Soprattutto nel periodo estivo abbiamo l’enorme fortuna di girare parecchio sia in Italia che all’estero, e a volte questo comporta stare via dei mesi interi (ad esempio quest’anno staremo via dal 19 luglio, e torneremo a casa per qualche giorno solo i primi di settembre). Tutto ciò però non è assolutamente un peso per noi, che ormai ci consideriamo come fratelli e sorelle in una pazza e allegra famiglia!
Come hai percepito nel corso del tempo, in Italia, l’approccio del pubblico verso il vostro lavoro e più in generale verso la cultura del fantasy e del fantastico? È cambiato negli anni?
In Italia, in questi tre anni di attività del gruppo, l’approccio delle persone al genere fantasy ha sicuramente avuto un’impennata di interesse, anche aiutato dalle numerose (e di grande livello) produzioni cinematografiche estere, come Lo Hobbit, Harry Potter, Pirati dei Caraibi, 300, 47 Ronin e tutti quei film che trattano il fantastico (in tutte le sue forme), che hanno portato ad un avvicinamento al genere. Di conseguenza, il pubblico che assiste ai nostri spettacoli dal vivo li comprende e li apprezza molto di più, ed infatti abbiamo notato un grandissimo aumento di presenze e di sostenitori del nostro lavoro. Quando abbiamo iniziato di certo non ci aspettavamo un riscontro così positivo, ed invece ora ci ritroviamo ad avere schiere di (passami il termine) “fedelissimi” che, quando possono, ci seguono ovunque: e noi ne siamo onoratissimi!
Ho visto che siete stati anche in Germania: com’è stata l’accoglienza del pubblico rispetto all’Italia? E hai notato delle differenze nel rapportarsi col genere fantasy rispetto al nostro Paese?
Sì, siamo stati in Germania e quest’anno ripeteremo l’esperienza: l’accoglienza del pubblico è stata a dir poco straordinaria sin da subito, a differenza del pubblico italiano, che qualche volta sembra, e sottolineo sembra, “freddo”… ma che poi puntualmente dopo la nostra esibizione ci regala sempre forti emozioni. Perché dico questo? Semplice: perché il pubblico tedesco appena entra nell’evento si immerge totalmente nell’atmosfera che la manifestazione trasmette, e anche in caso di maltempo è lì, con l’impermeabile o l’ombrello, che ti sostiene e tifa per te, e anche se sei sotto la pioggia, tra il fango e la polvere, per loro non fa differenza: ed è a quel punto entriamo in modalità “EPIC WARRIOR”, e non ci ferma più nessuno! Stupidate a parte (mica tanto!), quando ci è capitato per la prima volta siamo rimasti esterrefatti. In Italia, invece, spesso se piove o diluvia gli eventi vengono rimandati: per fortuna, ultimamente, abbiamo notato un’inversione di rotta anche qui, col pubblico che si sta abituando ad assistere alle performance degli artisti presenti agli eventi anche con le più avverse delle condizioni… e questo, anche se può sembrare strano, è una bella cosa.
Parlando proprio di eventi, qual’è stato quello che vi ha dato maggiore soddisfazione? C’è qualche luogo nel quale vi piacerebbe esibirvi o qualche manifestazione particolare alla quale desiderereste essere invitati?
In realtà ce n’è più di uno! Partendo dal presupposto che ogni evento a cui La Rosa D’acciaio partecipa è unico, e che ogni manifestazione ci regala sempre momenti incredibili, diciamo che ci sono due eventi, fra tutti gli altri, in cui il gruppo si è sentito maggiormente appagato e libero di esprimersi con tutte le sue potenzialità: il primo è la Ritterfest Amerang (quello in Germania di cui parlavamo prima) dove, essendo l’unico gruppo italiano presente (come nazione e come stile), abbiamo fatto (e faremo) di tutto per tenere alta la nostra bandiera – e a giudicare dai riscontri che ogni anno riceviamo direi che siamo sulla buona strada! Il secondo è stato il Salerno in Fantasy: sono sincera, all’inizio eravamo un po’ scettici per questo evento, dato che era il primo a cui partecipavamo che si svolgesse nel Sud Italia… ma non siamo mai stati più contenti di dire “ci siamo sbagliati di grosso: qui è una figata pazzesca!”. I motivi sono svariati: l’accoglienza e l’ospitalità dell’intero staff del SiF è stata semplicemente grandiosa, davvero è difficile descriverlo a parole; e che dire dello straordinario pubblico del Sif? Ci hanno letteralmente sommerso di applausi, foto, complimenti, regalando a noi davvero un’emozione unica; e non dimentichiamoci che abbiamo condiviso il palco con dei nostri carissimi amici, “I Giullari di Davide Rossi”, che non incrociavamo da anni! Tutto questo e molto altro ancora è stato il SiF, e siamo contentissimi di ritornaci anche quest’anno per riabbracciare tutti quanti. Per quanto riguarda i luoghi nei quali ci piacerebbe esibirci, posso dirti che siamo pronti a girare il mondo con i nostri show ma non ci dispiacerebbe partecipare nuovamente a produzioni cinematografiche importanti, tipo “Pirati dei Caraibi 5”! Questo per dirti che ovunque ci sia un po’ di Fantasy, ci possono chiamare: noi siamo pronti a partire, tanto ormai a fare le valigie siamo esperti… ci mettiamo veramente poco!
E allora lanciamolo quest’appello alla Disney! Parliamo ora del cortometraggio “The Dance of Hate”, che vi vede come protagonisti.
Sì: allora, “The Dance of Hate” è un corto ideato dalla Lepisberg Studios, un gruppo di persone con una grande passione per il cinema. Il progetto in sé è nato da un’idea di Marino Manfroni, fondatore della L.S, e si trattava essenzialmente della rappresentazione di guerrieri di varie epoche storiche. Poi però quando Luca Fabiani (regista ed operatore del cortometraggio) scrisse la sceneggiatura decise di modificarlo un po’, mantenendo sempre le stesse persone con un combattimento singolo per rappresentarli tutti. Questa decisione è servita per far comprendere meglio la semplice metafora alla base di tutto: le epoche, i costumi, le armi e gli stili di combattimento cambiano, ma nell’odio il genere umano rimane sempre lo stesso. Il cortometraggio è stato girato da Luca Fabiani, completamente in una giornata, e non è stato semplice, dato che ogni cambio di sequenza comportava anche un cambio di costume, trucco e coreografia di combattimento. Con un team ristretto al minimo indispensabile (e qui Luca mi ha detto che ci tiene a ringraziare tutti per la pazienza e per la professionalità dimostrata) eravamo sempre di corsa contro il tempo, e a fine giornata eravamo tutti stremati, ma soddisfatti del risultato. La post-produzione è durata circa 44 giorni, e questo ha consentito di rifinire al meglio il tutto: gli effetti speciale e la colonna sonora inedita hanno aggiunto un enorme valore a questo lavoro. Dopo l’uscita del corto, Luca Fabiani e la Lepisberg Studios hanno deciso di mandarlo al “My RØDE Reel”, una competizione internazionale per video di registi indipendenti; inoltre, in futuro, contano di farlo partecipare ad iniziative simili, per farlo conoscere a più persone possibili… e noi de La Rosa D’acciaio non possiamo che andarne orgogliosi, e anzi, ringraziamo nuovamente i ragazzi della Lepisberg Studios per averci scelto come protagonisti di questo loro splendido lavoro.
Bravi tutti. Allora, ci vuoi lasciare con qualche anticipazione sui vostri progetti futuri?
Beh, sappi che abbiamo milioni di progetti in mente, ma poco tempo per poterli realizzare tutti! Comunque posso dirti quali sono quelli imminenti in termini di tempistica. Allora parto dicendoti che pochi giorni fa abbiamo girato il nostro primo VideoPromo Ufficiale affidandoci al talentuoso amico Claudio Ripalti, regista del corto Diari dalla Terza Era (al quale, se ben ricordo, avete dedicato un articolo qualche tempo fa). Se tutto va bene – e incrociate le dita assieme a noi – dovrebbe essere pronto entro il 19 luglio, così che possa essere presentato, assieme a “The Dance of Hate”, al GIFFONI FILM FESTIVAL, dove saremo presenti in compagnia dei ragazzi del Salerno in Fantasy. Oltre a questo progetto, stiamo organizzando assieme alla Compagnia Mons Jovis, nostro gruppo di origine, l’evento “Le Notti delle Spade Mistiche” che si terrà il 20-21-22 giugno a Verucchio (RN), ovvero tre serate in cui percorrerete un viaggio “dal Medioevo al Gotico, fra il misticismo e l’arcano”. Ed infine concludo con il dirti che ogni evento a cui partecipiamo richiede comunque una buona dose di organizzazione, e se sbirciate nel nostro calendario eventi potrete capire che ogni giorno ne abbiamo una… ma amiamo tutto questo, e tutti coloro che quotidianamente ci sostengono e ci supportano con dimostrazioni d’affetto incredibili. Perché dovete sapere questo: La Rosa D’acciaio esiste perché ogni applauso, ogni complimento che riceviamo dal nostro pubblico, dai registi e dagli organizzatori con cui lavoriamo, è per noi una spinta quotidiana che ci permette di dare il massimo in ogni situazione in cui veniamo coinvolti!
Che dire, auguriamo ai ragazzi de La Rosa D’acciaio di crescere sempre di più, e speriamo di incontrarli nuovamente durante i nostri viaggi per le fiere di tutta Italia. Se volete rimanere aggiornati su tutto ciò che riguarda il gruppo, fiondatevi sia sulla loro pagina Facebook ufficiale, sia sul loro sito web.
– Mario Ferrentino –