Esplode la bella stagione, ed anche sull’Isola si va in cerca di un angolo fresco per fronteggiare l’afa. Ma rigorosamente fantasy!
È l’ora del tè! Questa ciurmaglia di debosciati ha trovato pane per i propri denti: cosa c’è di più fantasy, e insieme di più comfy, di un meraviglioso giardino incantato? Un artista inglese, David Freedman, svela ad ogni isolano la sua interpretazione in chiave fantastica dell’arredamento da esterni in ferro battuto e rame.
L’ispirazione nasce nei giardini di Londra e del Kent, dove realizza cancelli e palizzate per quindici anni, prima che queste siano colpite da un incantesimo e si animino, scomponendo le figure solite e ricercando il movimento e l’astrazione. Comincia a scolpire dopo un viaggio in Italia e studia alla Slade School of Art di Londra, apprendendo una tecnica di disegno che ricerca la mobilità e la vividezza dei soggetti. Ed infatti David stesso dice: “i miei lavori spesso contengono un’eco di sculture classiche ma con un sapore moderno, a volte umoristico.”
Ed è parodiando la funzione tipica degli oggetti che Freedman approda ad una tale varietà di figure, seppure seguendo sempre il modello di una natura stregata che appare suggestiva e curiosa, e che non si esaurisce nell’essere utile o armonica. Anzi, l’estro travolge gli schemi e prende a pretesto una sosta in giardino, per condurci in un salotto degno dell’atmosfera che respireremmo nella strampalata sala da tè del Cappellaio Matto, ma con un occhio alla magia dei giardini incantati popolati da folletti e fate, ninfe e spiriti silvani.
Le linee ardite svettano su uno sbocciare di campanule, nelle sedie e nei tavolini, che rincorrono la natura e la surclassano, con un passo verso l’impossibile e l’irreale di una dimensione libera dalla schiavitù del tempo:
“Se tu conoscessi il tempo come lo conosco io,rispose il Cappellaio, non diresti che lo perdiamo...”.
Cancelli ispirati ai viticci dell’uva, agli intrecci dell’edera ed ai ricami delle ragnatele, panchine e sedie raccolte in ciuffi di foglie di vite e tavolini di ninfee, ma non solo: il fantasygiardino di Freedman è popolato da animali (o Animagi?) dall’indubbio fascino leggendario: il cervo, il corvo, la libellula, l’ape.
Non è dunque un caso che le sue opere riscuotano sempre maggiore successo e che sempre nuovi fabbri si avvicinino a rivisitazioni innovative degli spazi, ed in questa direzione la magia del fantasy e delle leggende è il traino, il punto di partenza per una rivoluzione del gusto.
David, gestisce un sito web dove parla di se, della sua arte, e mostra tutte le sue creazioni, vendendole o spiegandone la costruzione. Potete visitarlo cliccando su www.davidfreedmansculpture.co.uk. Intanto, per capire meglio di cosa stiamo parlando vi mostro un video molto breve ma estremamente conciso sulla sua arte e creatività.
Raggiungete anche voi il fantastico giardino del Cappellaio, e fateci sapere cosa ne pensate…in fondo è sempre l’ora del tè!
-Maria Lorena Di Somma-