Dopo aver recensito i loro libri sulla Roma antica e il fantasy storico intervistiamo il collettivo di scrittori de “I Demiurghi”!
Nelle scorse settimane, mi sono gettato a capofitto nell’analisi di tre ebook ambientati nella Roma antica con degli interessanti innesti di fantasy, che mi ha divertito leggere e recensire. Se ve li siete persi, cliccando sui titoli trovate la recensione rispettivamente di “Requiem” e “Domine et serva” e di “Un morto che cammina”. Oggi ho voluto invece intervistare Azia Medea Rubina, alias della scrittrice Arianna Teso, ed elemento cruciale del collettivo di scrittori e giocatori di ruolo “I Demiurghi”, che hanno scritto i libri di cui ho parlato qualche rigo più su. Scoprite cosa mi ha raccontato!
Ciao Azia, e benvenuta su Isola Illyon. Parliamo dei “Demiurghi”, cosa sono e perché lo sono?
Salve a tutti ragazzi! Cosa siamo… dura dirla, perché il nostro è un gruppetto eterogeneo. Lo zoccolo duro del gruppo è composto da me e da Elios Tigrane, che oltre a “produrre” materiale a vario titolo, coordiniamo anche blog e la pagina di FB, l’account di twitter (più per dovere che per piacere, non siamo capaci a essere sintetici) e la pagina di G+.
Poi ci sono Bastet (addetta ai racconti, quando riesce), il Magister Grafitarum Andrea Tentori Montalto che ci delizia (lavoro permettendo) delle sue copertine e di altre bellissime tavole, il Magister Ludicum che invece si sta dedicando alla sua passione, cioè regole, regolette e regolamentazioni varie per GdR e l’ultimo acquisto Darius Varro che per ora esordisce tra le pagine del nostro blog come recensore o, come preferisce definirsi lui, appassionato lettore.
Tutti comunque, anche se può non sembrare, abbiamo pure una vita privata fatta di lavoro e famiglia. Veri, intendo.
Perché lo siamo? Mah…direi perché siamo strani, bizzarri, tuttavia attuali, esprimiamo un concetto revisionistico lambiccato enfatizzato che cela l’attaccamento emotivo dello svarione al suo contenuto. Potrei anche continuare su questo tono, ma in definitiva possiamo restringere il campo a una sola parola: perché siamo pazzi!
Quali sono i gdr con i quali il vostro gruppo si è formato?
Oh, beh, questa è bella…quanto spazio abbiamo in pagina per la lista? Devi considerare che giochiamo tutti da molti anni, più o meno da venti i più vecchietti di noi (io ed Elios, già…), almeno cinque o sei gli altri. Per cui la lista è parecchio lunga. Però, ovviamente, siamo tutti nati gidierristi con la mitica scatola rossa (D&D per chi non lo sapesse), ne abbiamo seguito l’evoluzione in AD&D e quando è uscita la versione 3.0 siamo subito tornati al buon vecchio AD&D.
Poi non sono mancate le puntate a GIRSA, GURPS, Vampiri, Cyberpunk e la sua versione fantasy Shadowrun, passando per il Richiamo di Chtulhu e Stormbringer. E come dimenticare Toon? O uno dei più bei GdR dal vivo: Killer? Non possiamo poi dimenticare uno dei nostri più grandi Amori: Lex Arcana. Difatti, siamo stati tra i beta tester del gioco quando uscì ancora con la vecchia Edizioni Del Negro, quando i GdR erano ancora una scatola con manuali, schede PG e un set di dadi in omaggio.
Nell’ultimo anno abbiamo esplorato i giochi basati sul Fate System, in particolare ci siamo dedicati all’indie Awesome Adventures, con risate a non finire su scene davvero epiche. Avrei voluto provare anche Archipelago e Montsegur, ma non mi hanno mai davvero attirato, mentre vorrei provare a mettere in piedi – tempo e figli permettendo – una sessione tutta specula con “Fiasco!”: prevedo assurdità allucinanti…
Come nasce “La Specula”, l’ambientazione che è alla base dei vostri libri?
Dopo un lungo periodo di stop, durante il quale ci siamo anche persi di vista per una decina d’anni o giù di lì, un giorno ci siamo trovati in un bar a bere uno spritz e parlare dei bei vecchi tempi. Non ricordo bene chi, ma uno di noi due (sempre io ed Elios, già… l’ho detto che siamo lo zoccolo duro del gruppo?) ha lanciato i dadi e ci siamo ritrovati a giocare. A Lex Arcana. Dopo qualche sessione ci siamo accorti che non ci bastava: alcune regole non erano previste, altre cose erano troppo “all’acqua di rose”. Allora abbiamo convertito le schede dei PG e abbiamo usato AD&D come regolamento di gioco, con l’ambientazione di Lex Arcana.
Però ancora non ci bastava e, soprattutto, avendo iniziato a scrivere (più per promemoria che altro) una sorta di relazione sulle sessioni di gioco, non volevamo rischiare di infrangere qualche legge sul copyright quando volevamo pubblicarle sul blog. Inoltre l’idea di creare qualcosa di nostro ci arrideva e ci seduceva un po’ di più ogni volta che ci pensavamo o che ci confrontavamo sulla cosa, così sessione di GdR dopo sessione di GdR abbiamo finito per costruire un’ambientazione e una struttura paramilitare con lo scopo di giocare meglio. E poi lo scopo si è ampliato all’ambito narrativo, visto che è stata anche la base di vari nostri racconti pubblicati sul blog e, in definitiva, di tutto quello che finora abbiamo realizzato: eBook, blog, romanzi, ecc.
Siete più appassionati di storia o di fantasy? La Specula in alcuni momenti riflette il desiderio di fondere queste due cose insieme?
Buona la seconda.
La Specula, come progetto, nasce e cresce negli anni proprio con l’intento di fondere il fantasy e la Storia (e storico è il nostro lavoro visto che è dal 2009 che ci lavoriamo su… sì, lo so che siamo lenti, visto il poco prodotto, ma l’ho detto, no, che subiamo delle pesanti interferenze da parte di lavoro e famiglie vere!).
Per essere più precisi, la nostra scelta è quella di far scovare il fantasy nell’ambito della nostra storia classica, in quella mitologia tutta mediterranea che nulla ha da invidiare a quella norrena sfruttata da Tolkien e diventata poi la base ispiratrice per tutto il fantasy oggigiorno riconosciuto. Insomma, sfido io le persone a dire che solo il periodo medievale è quello che meglio si addice al fantasy epico… Shelob non è certo superiore a un discendente maledetto di Aracne e poi, scusa dove li vogliamo mettere Scilla e Cariddi?
Se siamo più appassionati di fantasy o di storia non saprei dirti, le cose viaggiano di pari passo e la sfida più grande è proprio metterle insieme in modo omogeneo, credibile e appassionante per chi ci legge. Se ci riusciamo o meno, non siamo noi a poterlo dire (perché, suvvia, se lo facessimo qualcuno potrebbe pensare che siamo un po’ megalomani, no? Il fatto che siamo bravissimi non c’entra niente…)
Il genere narrativo storico quanto va forte nel mercato letterario italiano? Ha un nutrito seguito?
Ahi, tasto dolente…
Innanzitutto direi che è meglio se sorvoliamo sul fatto che in Italia il genere storico si è attestato dopo il romance/regency e quindi per un lungo periodo è stato “etichettato” come robetta da sciacquette o limatura culturale per casalinghe annoiate (che poi si sono tuffate nel genere erotico). In secondo luogo, analizzando meglio la cosa, ti dirò: in realtà la narrativa storica sul panorama editoriale italiano va forte se lo scrittore è straniero (o presunto tale): basti vedere i numeri di Scarrow o di Stack. Almeno, per il filone romano. Poi abbiamo i nostrani Manfredi, Frediani, Colombo.
Insomma, è un genere narrativo che sembra funzionare molto bene…se sei famoso e ben pubblicizzato. Se invece sei un esordiente o un autore self come lo siamo noi… hai mica una domanda di riserva?
Anche se non famosissimi, siete molto bravi, e questo vi aiuterà a far strada. Prossima domanda: progetti futuri e nuovi libri?
Progetti futuri e nuovi libri? Si, certo! Tanti, tantissimi, cinquanta! (ehm… ho appena rivisto l’ultima puntata di Crozza, chiedo venia…)
In realtà di progetti ne abbiamo veramente un quantitativo industriale, quando finiremo per metterli in cantiere tutti non ne abbiamo la minima idea perché, è risaputo, la vita vera tende a volere per sé un bel tot del nostro tempo.
C’è poi quella maledetta parte di noi che tende alla perfezione e che quindi ci porta ad avere tempi decisamente biblici nello sfornare qualcosa (come vedi anche solo per un racconto di una cinquantina di pagine cerchiamo di farlo il meglio possibile) perché c’è sempre una revisione da fare, un refuso da scovare e via dicendo.
Per ora ci siamo dati a scaletta un paio di termini: settembre, in onore del primo compleanno della mia piccina, per l’uscita del primo vero romanzo, sia in digitale che in cartaceo, con un’avventura (niente sentimentalismi qui, ma tante mazzate, tante, tante) della coorte VI Arcana, dove ritroverete il mio personaggio (Azia Medea bla bla bla) e il terzetto di nuove reclute più scalcinato che si possa immaginare. Poi a ottobre, per il Lucca Comics&Games, abbiamo l’ambizione di portare una versione beta giocabile, facendo delle partite di prova a chi vorrà partecipare, del nostro GdR, la cui uscita – speriamo! – è però prevista per il prossimo Modena Play 2015.
Eh già, ecco cos’altro bolle in pentola… cosa a cui si sta dedicando – per l’appunto – il nostro Magister Ludicum (ma anche tutti noi altri). Però, a dirla tutta, non è un GdR vero e proprio, ma un’espansione con regole proprie per Destino Oscuro, il GdR modulare dei ragazzi di Acchiappasogni con i quali collaboriamo attivamente da un anno a questa parte.
Poi per il 2015 speriamo di uscire con almeno altri due romanzi, se anche questi in self-publishing o con una casa editrice ancora non lo sappiamo; io sono una specie di rullo compressore da questo punto di vista (nel senso che, come dice mio marito, come schiaccio, scartavero e distruggi i co…siddetti non lo fa nessuno!) e sto sempre sul chi vive per proposte editoriali e quant’altro. Vedremo l’anno prossimo, di cose in divenire ce ne sono tante, devo solo trovare il modo di metterle in ordine per far in modo di realizzarle sul serio. Perché è questo il vero motore che ci spinge a continuare: la magia unica che ti scorre addosso al vedere una tua creatura prendere forma e poi… poterla stringere tra le mani (anche solo attraverso un eBook reader).
Altro da dire… no, direi che no, così basta. Ora il pubblico si è fatto un’idea chiara e tonda. E quel “pazzi” lassù in cima, alla prima domanda, dovrebbe aver trovato un notevole senso logico, no?
Pazzi o no, chi si rimbocca le maniche e vuole creare qualcosa, per me è sempre da ammirare, e ci ha fatto molto piacere inserire tra le nostre pagine, recensioni dei vostri contenuti, per comunicare ciò che fate, ciò che avete scritto, che scriverete, e ciò che desiderate. Un forte in bocca al lupo da tutta l’isola, Demiurghi, continuate così!
-Luca Scelza-