I Demiurghi, collettivo di scrittori e giocatori di ruolo, ci portano in un mondo che fonde i fasti romani a poteri divini e fantastici, scopriamone di più in questa recensione!
Chi ha detto che il fantasy disegna gli scenari più interessanti solo quando si sposa ad ambientazioni medieval? Il mondo epico greco-romano fatto di gorgoni, guerrieri mastodontici e druidi delle foreste non affascina forse tutti gli appassionati del genere? Con questo interrogativo, mi sono approcciato a leggere i due libelli (in verità erano ebook) del ciclo “I racconti dei Demiurghi – Le cronache della Legio M Ultima” intitolati rispettivamente “Requiem” e “Domine et serva”.
STORIA ED AMBIENTAZIONE
Ho sempre ritenuto qualsiasi periodo storico legato al mondo agreste, naturale, fatto di credenze, riti e tradizioni millenarie qualcosa di molto affascinante, ed è stato piacevole imbattersi in letture così evocative ed interessanti. La prima è stata “Requiem”, un racconto molto breve, che narra della fuga concitata da parte di Hosios ed Aurelia, guerrieri ed esploratori della “Legio M Ultima“, inviati in una missione di recupero di un potente e misterioso artefatto druidico. Il potere di questo oggetto era qualcosa di misterioso, che attanagliava genti e cuori, fino all’arrivo di Hosios e dei suoi uomini, i quali, non immaginavano cosa sarebbe avvenuto col suo ritrovamento. Brevissimo racconto, ma fortemente evocativo, aggettivo che mi sembra riflettere sempre più l’impegno profuso a creare questa ambientazione e tutti i suoi dettagli.
Il secondo racconto è intitolato “Domine et serva” ed è una storia molto più lunga e corposa della prima, firmata da Arianna Teso, detta Azia (Azia Medea Rubinia Antinea per dirla tutta), del gruppo dei Demiurghi. La maggior parte di questa storia si svolge nella città di Augusta Taorinorum (nome dell’odierna Torino), o meglio nelle mura di una villa dell’odierna città piemontese dove la passione di un padrone e della sua serva si avviluppa strisciante come un serpente si avventura tra vesti abbandonate nell’erba della radura.
La città di Roma, e molte altre zona italiche della Roma Antica vengono citate e vedono muoversi il protagonista di questa storia, ma sarà Augusta Taorinorum il fulcro di questa storia in cui Marco, nobile mercante che farà carriera come prefetto della città, incontra una ragazza dalla bellezza e dal fascino unico, rendendola sua schiava. Nonostante lei indichi di essere una donna libera, non potendo addurre motivazioni che attestino il fatto che non sia una schiava, viene condotta nella villa di Marco, dove le si prospetta un futuro da servitrice. Rhea, così chiamata da Marco, sostiene di avere un altro nome, ed altre origini, ma non trovando interesse o ascolto dal proprio Dominus, è costretta a servirlo e a riverirlo, attendendo l’occasione per fuggire. Con l’avvento di tutta una serie di circostanze, comportamenti rivoluzionari, serate con balli, canti, vino e fuoco, Rhea dimostra a Marco di voler essere di più che una schiava, e di essere una donna libera, che pian piano crea una piccante storia d’amore, che si consuma di pagina in pagina assumendo toni amorosi ed erotici. Ma quali sono le vere origini di Rhea ed il suo nome? Cosa nasconde dietro le sue visioni e le sue capacità misteriose?
LO STILE
Entrambi i racconti sviluppano uno stile chiaro e limpido, che non lascia spazio a passaggi oscuri o giri ed incroci strani, la storia è lineare, l’evoluzione parallela o volutamente sfasata di alcuni personaggi, come avviene nel secondo libro. Una caratteristica che salta subito all’occhio dei libri de “I Demiurghi” è l’utilizzo di parole latine che, segnate in corsivo, sono abbastanza cicliche, ma vengono spiegate con attenzione nel glossario situato a fine libro, in maniera da tradurre a chi aveva 4 in latino a cosa si riferiscono.
Questa coesistenza della lingua comune con il latino crea un’appassionante alchimia, che trascina il lettore nell’epoca raccontata. I nomi dei personaggi, della legione o dei gruppi seppure sembrano complessi all’inizio, poi divengono noti e riconoscibili, creando una qualche familiarità con il lettore. La seconda storia lavora molto sulla creazione di suspence e di curiosità su quello che accadrà e quale sia il ruolo e la figura della protagonista, raccontando questa dinamica in modo da non svelare mai nulla, e tenere alto l’interesse.
I nostri amici “Demiurghi” hanno da poco rilasciato un nuovo ebook, che continua con l’ambientazione scelta, e che approfondirò nel prossimo articolo. Maneggiatori di gladio che non siete altro, rimanete sintonizzati, ed intanto date un occhio al sito delle Cronache della Legione Ultima. Buona lettura!
-Luca Scelza-