L’intervista di oggi è dedicata a chi ha fatto della musica un’arte olistica capace di descrivere luoghi e memorie senza tempo: mae govannen, Lingalad!
Lingalad, benvenuti! Presentatevi al pubbico di Illyon.
Giuseppe Festa – I Lingalad sono un gruppo che nasce lungo il sentiero tolkieniano ma che prosegue su quello metafisico, analizzando l’ancestrale rapporto uomo/natura che da sempre interessa noi abitanti di questo Pianeta. Ultimamente siamo stati costretti a sostituire alcuni componenti della band che a causa dell’età avanzata hanno deciso di fermarsi per dare spazio a giovani talenti più freschi. Uno di questi è un ormai ex-fan che ci segue sin dalla tenera età di 17 anni e che nel tempo è diventato un po’ la nostra mascotte: ti presento Andrea, il nostro polistrumentista!
Andrea – Salve!
Ben trovato Andrea! Ma toglietemi una curiosità: che cosa significa Lingalad?
Giuseppe Festa – Lingalad significa “canto degli alberi“. Ed è la nostra missione in fondo, quella di interpretare la musica degli antichi signori delle foreste; sulla copertina di “Voci dalla Terra di Mezzo” è possibile notare il viaggiatore, una figura misteriosa che cerca se stesso e che ascolta la sinfonia arborea, rendendola comprensibile a tutti gli uomini.
A questo punto vi chiedo: possono il fantasy e le arti essere veicolo di messaggi importanti, come quello della difesa ambientale?
Giuseppe Festa – Penso proprio di sì. In Tolkien, ad esempio, la natura ha carattere evocativo, un po’ come i nostri antenati concepivano e percepivano il mondo naturale che li circondava: caricare un essere vivente di un significato simbolico fa assumere a quest’ultimo un ruolo nell’equilibrio complessivo, maggiormente percepibile di quanto possa fare la sola conoscenza materiale. Ricordo un bellissimo cedro libanese piantato nel giardino di mio nonno con il quale stabilii un legame pari a quello che si potrebbe avere con un fratello maggiore; quando venne sradicato per far posto a una palma – non me ne voglia il redattore… – ho sentito in me un vuoto profondo poiché a quell’albero affidai gran parte della mia infanzia. Non avrei potuto fare lo stesso se mi fossi fermato alla sola corteccia.
Possa lo spirito dell’albero vegliare sui nostri passi… Tornando ai Lingalad, quanto è difficile oggi fare musica?
Giuseppe Festa – Essendo una band di nicchia siamo riusciti a mantenere le vendite pressoché costanti anche grazie alla devozione dei nostri fan. L’ingresso delle nuove entry, inoltre, ci ha fatto guadagnare un bel po’ di dinamismo, tale da spingerci alla produzione di un nuovo album che consentirà ai Lingalad di muovere in tournée per promuovere la nostra creazione; per il momento, incrociamo le dita…
Che rapporto avete con gli strumenti innovativi del settore?
Giuseppe Festa – Ci stiamo sviluppando anche in questo senso, così da ampliare la base dei nostri affiliati: abbiamo oggi una pagina dedicata su Facebook, un account attivo e in costante aggiornamento su Twitter e gran parte delle nostre produzioni sono oggi presenti anche su iTunes. Ultimamente stiamo sondando Sound cloud e Spotify per tentare di contrastare l’inevitabile pirateria che ruota attorno a ogni produzione artistica; occorre sottolineare che il fenomeno in questione è un’arma a doppio taglio, poiché se da un lato viola il copyright, e quindi il lavoro degli artisti, dall’altro permette di espandere il proprio messaggio musicale, sebbene per vie assolutamente non legali.
Abbiamo parlato di fantasy, musica e natura: che ruolo possono avere nel futuro prossimo?
Giuseppe Festa – Viviamo un periodo in cui siamo quasi oppressi dalla connettività digitale e in cui l’esperienza tattile con il reale è pressoché nulla. In tal senso, il concerto live può rappresentare un ottimo mezzo di contatto tra l’artista e il pubblico, capace di sottolineare l’originalità e l’unicità della produzione musicale. I Lingalad hanno scelto di trasmettere le tematiche annesse al mondo fantasy e a quello naturale, ma qualunque sia la visione che si voglia mostrare l’importante è perseguirla con determinazione e temperanza.
Parlando del nuovo album, cosa ci aspetterà?
Giuseppe Festa – Il titolo è “Confini Armonici“: sarà composto da dieci brani che trattano alcune delle figure presenti all’interno dei libri che ho scritto, “Il passaggio dell’orso” e “L’ombra del gattopardo“, attinenti al rapporto uomo/natura di cui abbiamo parlato in precedenza. La promozione di “Confini Armonici” sarà affiancata, quando possibile, dalla presentazione del mio libro per sottolineare il confine armonico, appunto, tra letteratura e musica. L’uscita è stimata tra ottobre e novembre prossimi, a meno di complotti orditi dagli orchi.
Tornerà il tema tolkieniano?
Giuseppe Festa – Non per il momento, preferiamo calcare un sentiero originale per ogni album. Comunque, mai dire mai…
Avete intenzione di partecipare a fiere fantasy dedicate?
Giuseppe Festa – Abbiamo già preso parte a molte edizioni di Hobbiton e di Sentieri tolkieniani con grande successo per noi e per il pubblico; il prossimo appuntamento che ci vede coinvolti è il 22 giugno al Trezzo Folk and Fantasy. Durante questi eventi abbiamo conosciuto tipi bizzarri e super appassionati, ma il top del divertimento è stata la partecipazione alla prima de “Il Signore degli Anelli” tenutasi in Canada: Legolas barbuti, Aragorn intenti nel consumare hamburger, tanti piccoli Gandalf impegnati in attività poco consone al personaggio che vestivano…
Posso immaginare! Adesso è il momento di una domanda forse un po’ pungente: la cultura musicale dei nostri giorni è compatibile con il messaggio dei Lingalad?
Giuseppe Festa – Siamo in un periodo di omologazione e di ripetizione quasi ciclica, si possono contare sulle dita coloro che tentano di sperimentare e di osare. Sarebbe più illuminato in tempi di crisi investire sul nuovo e non su ciò che è già conosciuto; in attesa di tempi migliori, i Lingalad ce la mettono tutta!
Secondo Giuseppe Festa, i giornali digitali – come ad esempio Isola Illyon – possono avere un ruolo nella riscoperta del fantasy più genuino?
Giuseppe Festa – Lo scambio di idee e la ricerca letteraria è sintomo di freschezza intellettuale, specie sulle piattaforme digitali; tuttavia dovremmo cercare anche di tornare nei boschi e nelle piazze per leggere tutti insieme i nostri libri preferiti.
Un saluto agli isolani?
Buoni sentieri stellati…
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Sito ufficiale – Lingalad
– Pasquale Palma –