Abbiamo scavato nel passato per risollevare dalla polvere del tempo una vecchia pellicola fantasy che a suo tempo fece molto parlare di sé: Legend!
Ben tornati, miei cari viandanti del fantastico. Oggi sono qui per raccontarvi di quanto sia stato bello e stimolante scavare nel passato tra vecchi film e vecchi capolavori che hanno plasmato il nostro genere preferito grazie al loro charme. Qualche giorno fa mi son ritrovato a fare una bella maratona di “Old-Fantasy” e immaginate la mia gioia quando scopro, nonostante il mio assiduo cercare e il mio esser patito per questi film, che qualcuno era sfuggito alla mia ronda. Esatto!
Qualche sopravvissuto al mio occhio scrutatore c’era e attendeva solo me. Cosi mi son stravaccato sul divano e ho visto il film in questione. Me Tapino! Avrei preferito non scoprire mai che quella pellicola faceva parte, fin ad allora, della mia collezione. Il motivo principale è perché ne son rimasto profondamente deluso a fine visione. Ma poi, nel corso del mio rimuginare dissennato, ho pensato che qualcosa su cui parlare e speculare c’era: non era tutto da buttare! E quale posto migliore per farlo se non qui? Basta parlare di me e basta con questi preamboli durati già troppo, chiudiamoli qui e andiamo a parlare direttamente di Legend.
Voi lo conoscevate già da tempo? Eravate già consapevoli della sua esistenza? In ogni caso le cose che saltano all’occhio prima ancora di vedere il film sono, tutto sommato, due: la regia del tanto acclamato Ridley Scott (attenzione stiamo parlando del 1985, quindi i grandi film da lui sfornati fin a quell’epoca erano solo Alien e Blade Runner) che di fantasy ha girato ben poco; l’attore protagonista: un giovanissimo e “mega inesperto” Tom Cruise (il suo esordio cinematografico c’era stato solo 4 anni prima, nel 1981, sotto la guida del nostro Zeffirelli).
Il film si presenta come un fantasy davvero genuino e immediato, forse anche troppo, rischiando di rendere la storia un po’ troppo banale e sempliciotta. Il succo della trama è che Tom Cruise, alias Jack (ma quanti personaggi ha fatto in cui impersonava sempre tizi di nome Jack?), è un ragazzo dei boschi che vive a stretto contatto con la natura, capace persino di parlare con le creature della foresta. Un giorno si innamora della bella principessa Lili e come pegno d’amore le mostra il nascondiglio segreto degli ultimi due unicorni rimasti in vita capaci di mantenere la purezza e la pace nel mondo. Non facciamo neanche in tempo a dirlo che succede il guaio: i due piccioncini erano purtroppo stati seguiti da una banda di goblin inviati dal temibile re Tenebra (il diavolo in persona) che vuole governare il mondo con l’oscurità. Insomma per non farvela lunga e per non rovinarvi il gusto di vederlo, qualora ne aveste voglia, mi limiterò a dirvi che la ragazza viene rapita, Jack stordito, ritrovato da folletti amici che gli donano la forza di reagire e così inizia la classica “liberazione della propria amata”, uno degli archetipi di ogni pellicola fantasy, persino di Shrek.
Come potete leggere anche voi, la trama è un po’ quella che è: fine a se stessa e senza tanti sbocchi sull’inaspettato. Ma è il male minore, in quanto ciò che veramente è mancato nel film è la tipica caratterizzazione dei personaggi al quale Ridley Scott ci ha sempre abituato in maniera egregia. Insomma si è pasticciato parecchio con narrativa e cast ma per fortuna, a risollevarne un po’ le sorti, vi sono quei tocchi di originalità del regista quali le ambientazioni e le inquadrature maniacalmente eseguite. Un film discreto purtroppo, che forse poteva dare di più ma c’è anche da ricordare che solo un anno prima era apparso nei cinema di tutto il mondo “La Storia Infinita”, e forse “Legend” risente il peso anche di questo.
Non mancano però i rifacimenti moderni intesi come omaggio a “Legend” e immaginate quanto ne sia rimasto piacevolmente colpito quando ho scoperto da dove, la Bullfrog, avesse tratto le sembianze della Bestia Cornuta di Dungeon Keeper. Proprio dal malefico re Tenebra! Vi giuro che non lo sapevo, e proprio io patito di DK, non ero a conoscenza nemmeno di questo film fin a poco fa. Curioso non trovate? Va bene che i diavoli son diavoli e più o meno son un po’ tutti uguali ma qui la somiglianza è davvero tanta.
Il film però non ha goduto di pace neanche una volta finito nel dimenticatoio: la Universal infatti, non ci stava ad incassare il brutto colpo e decise di fare tagli e ritagli alla pellicola rimettendo in circolo una nuova edizione del film con una nuova versione dei fatti. Ma neanche bastò e le critiche negative aumentarono anche per via del “passo falso”. Non contenta, sempre la Universal Pictures, decise che il perno del fallimento risiedesse nella colonna sonora poco adatta e così la si sostituì completamente (Ridley Scott contrario a tale sostituzione) con una prettamente elettronica che potesse attirare un pubblico più giovane. Grande idea! Le critiche aumentarono più che mai facendo notare (era chiaro come il Sole, suvvia) quanto l’elettronica e le ambientazioni favolistiche fossero così in disaccordo. La faida e le tribolazioni cessarono lasciando il film in tre versioni diverse ormai divenute introvabili e divenute un tesoro per i collezionisti.
Che dire di più, forse non gli è andata molto bene al signor Scott con il fantasy, ma gli siamo comunque grati per averci provato e per averci concesso la possibilità di scegliere tra un suo film cosi “particolare” e non uno dei soliti blockbuster domenicali che girano su Italia 1: la vergogna del fantasy. Vi lascio ai vostri pensieri e spero di aver stuzzicato in voi curiosità e interesse. Come dico sempre: i commenti sono la way!
A presto!
– Giulio Marciello –