Quest’oggi è tornato a trovarci Paolo Parente, autore de Il Cristallo di Nervasinar. Quali segreti avrà confidato, in esclusiva, a Isola Illyon?
Una settimana fa vi abbiamo recensito il suo Cristallo di Nervasinar, secondo capitolo della sua personalissima trilogia, che ormai è di casa qui sull’Isola. Ma la nostra missione ci impone anche di creare un doppio filo tra voi lettori e l’autore quindi, bando alle ciance, vi lascio con Paolo Parente e all’intervista che ci ha concesso, l’ultima per il 2013 della nostra Biblioteca di Gana.
Ciao Paolo, e bentornato su Isola Illyon. Il Cristallo di Nervasinar è recentissimo, ma buttiamo un occhio al suo predecessore. Domanda a bruciapelo: dai commenti della rete (Amazon ecc.), Il Cristallo di Necros sembra essere stato molto apprezzato. Sei soddisfatto? Ti aspettavi questo feedback dall’utenza?
Ciao, e grazie per il benvenuto. Come hai detto tu, Il Cristallo di Nervasinar è uscito da poco, e ancora deve farsi conoscere bene. Tuttavia credo molto in quest’ultimo libro, essendo quello in cui ho potuto esprimere meglio il mio stile di scrittura.
Nel primo ero ancora molto acerbo ma, stile a parte, ho ricevuto molti consensi positivi per via della trama che in molti considerano originale e avventurosa.
Sono sicuramente soddisfatto, ma è ancora presto per dire che sia un successo. La prova del fuoco sarà quella di riuscire a far conoscere quest’ultimo capitolo almeno allo stesso numero di persone che hanno letto il primo. Solo così potrò sapere se la storia è stata veramente apprezzata, invogliando i lettori a continuare a seguirmi.
I feedback sono stati davvero una gran sorpresa, soprattutto perché non provengono da amici e raccomandati (a malincuore posso dire che da queste due categorie ho avuto veramente poco supporto morale). Ogni volta che leggo un commento riguardante i miei libri, provo davvero una grande serenità, perché molto spesso evidenziano peculiarità della mia storia che speravo di riuscire a trasmettere, e questo per me è un traguardo raggiunto.
Torniamo al secondo episodio della saga: nell’ultima intervista (sul Cristallo di Necros, primo della trilogia – NdR.) ci hai parlato delle tue fonti di ispirazione, e delle influenze di R.A. Salvatore sul tuo immaginario fantasy. Nervasinar è pieno di combattimenti e riferimenti al mondo di D&D. Quanto ti piace tirare i dadi o, eventualmente, fare da Dungeon Master? Hai una classe preferita da interpretare?
Devo ammettere che nel mio passato c’è stata una grande influenza fantasy proveniente principalmente da libri e giochi di ruolo; soprattutto questi ultimi. Ho vestito tutti i ruoli possibili. Nell’ordine: il lettore, il master, il giocatore, e infine lo scrittore.
Ho imparato molto da ognuno, e l’insieme di queste cose ha permesso un grande accumulo di esperienza che mi ha fatto “passare di livello”.
Giochi di parole a parte, scrivere questi due libri mi ha fatto maturare e crescere interiormente, tuttavia con il secondo ho tentato di ottenere un mio stile personale. Mi piace amalgamare azioni estreme con background complessi, sia nella trama che nei segreti che ogni personaggio porta dentro di sé. Ho cercato di ottenere come risultato una storia ricca di azione e colpi di scena, come i migliori action movies americani, i miei preferiti. In molti hanno descritto alcune scene dei miei racconti come cinematografiche, e ne sono felice, perché è proprio quello che volevo esprimere.
Comunque, in altri casi, il mio stile viene associato proprio a D&D. Questo non mi disturba, ovviamente, perché è il mio retaggio, ma sto tentando di lasciarmelo alle spalle. Questo perché in molti associano il gioco di ruolo come a qualcosa di infantile, e per via diretta si pensa che uno scrittore con un passato di questo tipo possa scrivere solo avventure prive di spessore che assomiglino a una quest di Diablo. Purtroppo in molti casi è così, bisogna ammetterlo, e se un lettore pensasse a una cosa di questo tipo per i miei libri, allora posso solo prenderne atto e migliorare. Il problema è sempre capire se qualcuno lo dice per esperienza propria, o semplicemente perché va di moda appuntare uno scrittore fantasy come il giocatore di ruolo che vuole fare il passo più lungo della gamba.
Infine, il mio personaggio preferito da interpretare è il mago!
Ho apprezzato molto il tuo dare un perché a ogni aspetto del romanzo, e la presenza di un pantheon con divinità elementali, con annessa “Guerra Sacra”, è una di queste. Ce n’è una in particolare per cui “fai il tifo”, e che magari hai intenzione di sviluppare più approfonditamente?
Nei miei romanzi ho voluto dare molto spessore alle divinità e ai loro accoliti perché penso che in ogni Fantasy che si rispetti queste entità debbano essere qualcosa di veramente tangibile e d’influenza. È anche per questo che ho avuto necessità di approfondire ogni aspetto della loro storia in quella che viene chiamata Teoria della Creazione.
E la loro influenza porta immancabilmente a scissioni di ogni tipo, mettendo ovviamente più carne al fuoco per le mie storie, e lasciandomi sempre qualcosa a cui aggrapparmi per raggiungere gli scopi della trama.
Tra queste entità, tratte direttamente dalla Teoria della Creazione, il mio preferito è sicuramente uno dei concetti della genesi: Pensiero. Padre del mondo di Clivecraft e subdolo architetto delle emozioni.
Syn-Syndara: entrambi mezzelfi, dai nomi molto simili, entrambi legati a doppio filo…ci nascondi qualcosa?
Sarebbe scontato dire che un loro legame più profondo di quanto si possa leggere in questi due capitoli, sia qualcosa che non posso dire per non rovinarvi la sorpresa. Ma anche se fosse solo una coincidenza, è bello pensare che ciascuno può farsi una propria teoria.
Quello che posso dire, però, è che sia in questi due capitoli, che nel terzo che sto scrivendo, ho lasciato numerosi indizi, velati o meno, sul passato di Syn. Ma tutti i suoi segreti saranno rivelati solo a tempo debito, quando a conclusione di questa trilogia, mi dedicherò a dei nuovi romanzi che esploreranno questi aspetti.
Il mondo dell’editoria fantasy è una giungla, dove si emerge solo lottando con il coltello fra i denti, e non sempre correttamente. Dicci una cattiveria/commento acido su un autore fantasy famoso, recentemente diventato mainstream, che si prende secoli a scrivere un libro e che vuoi spodestare e sostituire sul suo dorato trono. Uno a caso, insomma: George “lo zio “Martin!
Il caro vecchio George. Io l’ho conosciuto solo dopo l’uscita delle serie TV, quindi se devo proprio dire una cattiveria, inizio a prendere di mira chiunque l’abbia seguito nelle promozioni e la vendita. Chi veramente l’ha reso famoso è invece la televisione: è innegabilmente un buon scrittore, ma più di ogni altro sembra una mossa commerciale.
Migliori meriti penso che debbano andare ad altri illustri colleghi, che prima si sono fatti conoscere come scrittori, e che poi sono sbarcati sul cinema.
Relativamente alla storia dei suoi libri, invece, la reputo davvero ben fatta, ma molto dispersiva. Considerando poi la frequenza di uscita dei suoi libri, è facile immaginare di dimenticarsi completamente la trama.
Personalmente penso che sia uno di quelli che scrive a impulso. Che sviluppa una trama un passo alla volta. È uno stile che va molto bene per generare molti colpi di scena che nemmeno lo scrittore si aspetta di avere, ma alla lunga diventa difficile da gestire, e le infinite ramificazione che ha ottenuto sono davvero un bel gomitolo da sbrogliare.
A quando la pubblicazione dell’ultimo capitolo della trilogia? Puoi anticiparci qualcosa, in esclusiva per i nostri lettori?
Il terzo capitolo è ancora in fase di scrittura, ma sono già riuscito a sviluppare metà della trama, quindi, se devo dare un pronostico, penso di averlo pronto per l’estate prossima. È tuttavia probabile che possa vedere la luce nelle librerie per l’autunno.
Vi posso anticipare che finalmente si uniranno le due storie parallele, quella di Syn & company, con Tulpriar, Astalfern e Bethrezen. E che questo farà esplodere molti imprevisti che farciranno la storia come da mia abitudine. Infine, la giungla del Tarsus diventerà la nuova protagonista della storia, e nessuno sarà più al sicuro. Sarà necessario sfoltire un po’ di fauna (Martin insegna).
Ringraziamo Paolo per essere intevenuto ai nostri “microfoni”. Ricordandovi che potete trovare la sua opera sia sul sito ufficiale derailchronicle.altervista.org, che sullo store di Amazon, non possiamo che augurarvi di trascorrere un Capodanno nella maniera più fantasy possibile. Al prossimo anno, isolani, con altre mirabolanti recensioni e interviste!
– Mario Venezia –