Torniamo a scoprire le avventure del mezzelfo Syn e della sua combriccola: quanto sarà disposto a rischiare per recuperare l’amore della sua vita?
Quasi un annetto fa, vi recensivamo “Il Cristallo di Necros”, fresco ed originale fantasy, primo capitolo di una più ampia trilogia uscita dalla penna – pardon, dalla tastiera – di Paolo Parente. Siamo ormai agli sgoccioli dell’anno, ma non per questo l’autore disdegna di naufragare sulle nostre dorate spiagge, rivelandoci il tesoro nascosto dal carico della sua disgraziata imbarcazione, ormai in pezzi: parlo, ovviamente, de “Il Cristallo di Nervasinar”, sequel ufficiale e continuazione della saga. Dove eravamo rimasti?
I nostri eroi erano riusciti, finalmente e caro prezzo, a sgominare i folli piani di Byron, seguace del dio Necros e malvagio villain della prima parte della storia. E Nervasinar inizia all’improvviso, dopo un breve flashback iniziale, catapultandoci ancora nel Greemdahl, nella medias res di una tentata evasione, ad opera di Syn e soci. Tentativo, ovviamente fallito, di liberare Alex, fratello della perduta Syndara, conclusosi con l’intervento dei Paladini dell’Ordine della Spada, protettori della Confederazione, e di Valisia, membro del consiglio degli Eletti e maga dotata di bellezza e poteri disarmanti, vecchia conoscenza del mezzelfo. Proprio quest’ultima, per debito di gratitudine verso il gruppo, gli darà la possibilità di redimersi, sfuggendo alle grinfie della Confederazione e tentando, grazie al recupero del mistico cristallo che dà nome a questo secondo capitolo, di riportare in vita la donna amata da Syn, creduta morta nel tentativo di fermare l’epidemia con la quale il seguace del dio della morte voleva assoggettare la regione del Tarsus. Questo grossomodo il filone narrativo principale che, ovviamente, andrà ad intrecciarsi con svariati subplot, tra le celate macchinazioni del sacerdote Mareg e la ricerca dell’Eredità Divina di Tulpriar e compagni, mentre le nebbie sul passato di Syn vanno diradandosi, sebbene molto lentamente.
Il Cristallo di Nervasinar si fa apprezzare per la sua immediatezza e facilità di lettura. Nonostante il lessico non sia eccessivamente complesso (il che non deve per forza rappresentare un male), l’autore non indugi troppo nelle descrizioni e la sintassi si presenti breve e quindi veloce e diretta, il libro riesce a coinvolgere appieno, dimostrando ben pochi punti morti. Un effetto dovuto, tra un viaggio e un altro, anche alle numerose scene di combattimento che si dipanano all’interno della storia, frenetiche e corali, dando l’impressione di trovarsi, a volte, dinanzi a un’avventura di D&D in forma romanzata. Il che, non risulta neanche troppo velato, venendoci rivelato dal linguaggio specifico utilizzato nella circostanza (un termine fra tutti? L’immancabile “incalzare”). Insomma, non di rado ci si immagina un tiro di d20, prima che uno dei protagonisti vada a segno di fendente o di arco.
Luci ed ombre sulla caratterizzazione dei personaggi. Syn, per forza di cose, è quello curato meglio: protagonista cinico ed enigmatico, incazzato nero per la perdita della compagna, sul cui passato misterioso si tenterà di fare luce più volte, ha sicuramente uno spessore più consistente dei suoi compagni di viaggio, a volte troppo bidimensionali e scontati. Primo fra tutti lord Erik di Breistov, il nobile che si unirà a loro dalla seconda parte, che personalmente ho percepito davvero come un PNG qualsiasi. Tuttavia, alcuni, sebbene si ritaglino uno spazio minore, funzionano discretamente. È il caso di Valisia, la maga più potente di tutto Yblamar, presente soprattutto nei flashback di Syn, ma che, vuoi per la sua “presenza scenica”, vuoi perché è l’unica donna con una scollatura in tutto il continente, voi per la sua autorità, riesce a colpire l’immaginario di chi legge.
Questo “secondo cristallo” è, per forza di cose, una tappa intermedia nella saga parentiana. Un passaggio obbligato nello sviluppo dei personaggi e nell’evolversi della trama, che si stende orizzontalmente come un mosaico, tassello dopo tassello, un dialogo alla volta, in previsione di ciò che porterà il concludersi delle gesta del party composto, tra tutti gli altri, da Syn, lo stregone Fanael e il druido Lothar.
Paolo Parente ha messo abbastanza carne al fuoco da renderci curiosi di leggere il terzo volume. Nel frattempo, a questo link potete trovare quelli usciti finora. Non resta che darvi ppuntamento alla prossima settimana, quando scambieremo due parole con l’autore stesso. Buon weekend, isolani!
– Mario Venezia –