Un’antica stirpe di uomini lupo, due gemelli separati alla nascita e un Oscuro Signore: tutto questo, e molto altro, nel romanzo d’esordio di Pamela Calamida: Saraven!
Talek e Shaman: due gemelli che ignorano l’uno l’esistenza dell’altro. Quale oscuro segreto nascondono le loro origini? Perché sono stati separati alla nascita? Appartenenti all’antica stirpe degli uomini-lupo, per tutti estinta, nelle loro vene scorre anche sangue elfico. Nelle terre di Saraven, tra villaggi di uomini e foreste incantate, dimore degli elfi, i due fratelli partiranno alla ricerca delle loro origini.
Leggo la descrizione di Saraven, il fantasy d’esordio di Pamela Calamida, e di primo acchito provo un leggero disappunto. Il libro conta centonovanta pagine: non sarà esagerata? Non sarà un po’ troppo spoilerosa, per un libro così piccolo? Per fortuna ho avuto modo di ricredermi.
Saraven narra la storia di Talek e Shaman, due ragazzi che hanno strane caratteristiche: orecchie a punta, occhi magnetici e soprattutto la capacità di mutare in forma di lupo. Una peculiarità ben strana, visto che gli uomini lupo sono estinti!
Al principio della storia, come anticipatoci dalla descrizione, i due non si conoscono.
Talek è stato allevato da Brini, una vecchia saggia che al principio della storia, allertata da una visione, non ha esitato a sacrificare la propria vita per permettergli di scappare, accompagnato dalla misteriosa lupa Lamira. Il ragazzo è infatti braccato dai Creed, mostruosi ibridi di uomini (o elfi) e cinghiali, al servizio di Kail Heil, l’Oscuro Signore, colui che una volta era uno degli elfi più saggi e rispettati, e che è, per così dire, passato al lato oscuro, plagiato dal misterioso Libro delle Ombre. Durante il viaggio Lamira, che è capace di comunicare telepaticamente, insegna al giovane i rudimenti della magia, ed i successi di Talek svelano da subito che nelle sue vene scorre anche sangue elfico.
Shaman è stato invece cresciuto nel villaggio di Bitrel da Semel e Gael, e nasconde le sue capacità di mutaforma conducendo una vita normale. Il giovane dalle orecchie a punta comincia però ad essere tormentato da visioni che gli mostrano realtà lontane e sconosciute, e ben presto scopre anche che quelli che crede essere i genitori naturali sono invece adottanti, che l’hanno accudito ed amato come un figlio dal giorno in cui, neonato, gli è stato affidato dal fratello di Semel.
Le vicende dei due si intrecciano il giorno in cui un corvo, che è altri non è che la vecchia Brini, sopravvissuta con uno stratagemma ai Creed, si palesa a Talek, intimandogli di recarsi al villaggio di Bitrel. Lì il ragazzo lupo potrà finalmente ritrovare suo fratello e cominciare con lui un viaggio appassionante, alla ricerca di se stessi e delle proprie origini.
Un romanzo breve ma intenso, con qualche vago accenno tolkeniano nelle tematiche (l’oggetto magico che corrompe chi lo possiede, gli ibridi mostruosi), ma che ha i suoi slanci di originalità.
La giovane autrice cagliaritana riesce a catturare il lettore con una storia semplice, ma dal ritmo serrato. I capitoli brevi, punto di forza del suo modus scrivendi, non stancano affatto, ed aiutano il lettore, quasi incoraggiandolo a divorare, affamato, il resto delle pagine.
Curiosi di scoprire il resto della storia? Eccovi la pagina Facebook dedicata al romanzo!
-Barbara Sergio-