L’autrice di Kissmet su Isola Illyon ci racconta di sé e delle sue passioni: ecco a voi Therry Romano!
Ciao Therry, benvenuta su Isola Illyon! Vuoi presentarti ai nostri lettori?
Grazie per avermi ospitata. Mi piace molto il vostro sito e devo dire che sono un po’ emozionata nel vedere la mia copertina ogni volta che lo apro.
Dunque, mi chiamo Theresa, con la ‘h’ mi raccomando, perché ci sono molto affezionata. È una delle poche cose che mi è rimasta della terra che mi ha vista nascere, ossia la Germania, e rende il mio nome un po’ particolare. Abito a Torino, ma sono stata per tanti anni in Campania dove risiede la mia famiglia e dove ho studiato. Ho sposato il ragazzo che ho conosciuto da adolescente e tra una manciata di mesi, festeggerò le nozze d’argento. Eh, non sono proprio più una ragazzina, diciamolo. Ho due figli, una ragazza ventenne e un ragazzo quindicenne, che mi hanno arricchito la vita e mi hanno insegnato che tenersi dentro il ricordo di quando sei un bambino, ti aiuta a vedere la realtà con una nota di colore e a sorridere sempre. Adoro la creatività, ma non sono mai riuscita a tradurre in attività lavorativa questa mia voglia di fare. Infatti lavoro in Polizia Locale, dove non hai proprio tempo e forza di esprimere la tua personalità, ma devi solo applicare leggi.
Adoro leggere libri e fumetti, ne ho diverse migliaia tanto che ho dovuto comprare casa per ospitare la mia ingombrante libreria. Senza contare le centinaia di ebook che sono stipate negli hard disk dei miei computer.
Come ti sei avvicinata alla scrittura, e come mai hai scelto un paranormal fantasy?
Ho cominciato a scrivere da piccola, perché a volte non trovavo di mio gusto il finale di alcune favole o storie, e quindi le riscrivevo in base a quello che volevo vivere in quel contesto o in quel momento. Adoro i paranormal che permettono alla mia mente di spaziare e soprattutto di parlare di quelle creature ‘magiche’ e i loro poteri che tanto mi hanno incantato come lettrice.
Sei una scrittrice piuttosto prolifica! Da dove trai la tua ispirazione?
Dalle situazioni di tutti i giorni. Mi muovo molto in giro per la città e mi piace osservare le persone. Le espressioni, la voce, i movimenti, disegnano nella mia mente scenari nuovi. E infatti ogni tanto mi perdo nei miei sogni… Tutto questo, unito alla musica, mi danno le idee per scrivere le mie storie, naturalmente modellando i soggetti a mio piacere. Adoro i personaggi brillanti, ironici, che esprimono vitalità e voglia di vivere.
I tuoi personaggi sono divertenti, freschi e dinamici (Adam è il mio preferito!). C’è un po’ anche dei tuoi amici, negli amici di Dea?
Io adoro Adam, l’ho ‘estratto’ da quello che mi comunica il cantante Adam Lambert con la sua musica e la sua energia. Mentre creavo quel personaggio, mi sono detta: ‘ecco, lui ci starebbe bene in questa storia.’ E infatti si è integrato perfettamente, anche se gli ho dato una personalità che non credo corrisponda alla star.
Per gli altri personaggi, tra cui la Dea, devo confessare che Solange esiste davvero. Lei, come altri di libri precedenti, sono persone che mi hanno chiesto di far vivere loro una splendida avventura. E io ho disegnato una vita diversa in cui potessero vivere emozioni intense. Questa, devo dire, ha superato le mie aspettative.
Ho apprezzato molto il riferimento alla leggenda di Brian Boru! Sei appassionata di mitologia e leggende?
Sì, lo confesso. Ho una vera predilezione per miti greci (infatti trovano posto nell’altro mio racconto ‘Time Vampires’) ed egizi. Per Brian è stato un po’ un caso. Cercavo un personaggio poco utilizzato, ma con presenza e mistero insieme. Ho prima deciso il nome e poi ho fatto una ricerca per capire quale re potesse aiutarmi in questa storia. Quando l’ho trovato, è stato amore a prima vista. Anche se ho un po’ ricamato sulla vera storia, devo ammetterlo. Ma anche storicamente è stato uno dei più grandi re d’Irlanda. Forse dovrei scriverci un vero fantasy…
Il tuo è un romanzo molto breve, e questo è uno dei suoi punti di forza: è una costante del tuo scrivere?
Sì, ho optato per le short stories perché mi piace che la gente le possa leggere ovunque. Di solito se non sei a casa, cominciare una nuova storia lascia tentennanti, in quanto arrivati al cuore del libro ci si deve interrompere. Invece se sai che le pagine non sono moltissime e la storia ti assorbe subito, senza darti respiro, la scelta è più semplice. Qualcuno mi ha detto che i miei racconti sono come un giro sulle montagne russe, che non ti lasciano spazio per respirare, e quando scendi fai un bel sospirone. Ecco, quello ci sta bene in ogni storia, significa che l’ha davvero vissuta sulla pelle.
Ho scritto anche storie più lunghe, ma sono un discorso a parte e di solito nate per questioni personali che ancora non rilascio sul mercato.
Cosa ne pensi delle recensioni online, e di Isola Illyon in particolare?
Le recensioni di solito mi preoccupano, perché ho notato che su alcuni portali ‘ci si fa la guerra all’ultima recensione’ soprattutto se sei uno scrittore emergente o un self come me. Credo che ci sia spazio per tutti e se hai davvero qualcosa da dire, arrivi al cuore del pubblico, senza infangare persone che attraverso la scrittura vogliono coronare un sogno. Per fortuna c’è una buona propensione da parte di molti blogger o siti come il vostro, a leggere e cogliere lo spirito della storia. Questo mi fa sentire realizzata. Voi di Isola Illyon devo dire che avete gentilezza e soprattutto voglia di presentare davvero un lavoro o un autore, donandogli lo spazio e l’attenzione che merita. E credetemi, a volte è tutto ciò che si desidera. Per cui ancora una volta… Grazie!
Grazie a te per averci tenuto compagnia!
Se Therry Romano vi ha incuriosita, qui trovate il link alla recensione di Kissmet. Buona lettura!
– Barbara Sergio –