Il nostro approfondimento sulle combinazioni tra letteratura fantasy e diritto va avanti: addentriamoci oggi in alcune curiosità che ci riportano al periodo feudale!
I due ultimi articoli hanno interessato uno, in modo generico, i parallelismi tra il diritto e alcuni famosi testi fantasy che per forza di cose rievocano periodi passati e i relativi “regimi normativi” (articolo qui) e l’altro, sempre sommariamente, ha riassunto l’importanza del diritto d’autore per i giovani scrittori fantasy e gli strumenti per difenderlo (vai al testo qui).
Oggi affrontiamo invece la vita giuridica dell’uomo in pieno Medioevo, dato che molti Giochi di Ruolo, in particolare play by chat, si basano su quel periodo storico, per non parlare poi di film e serie tv, tutti o quasi rigorosamente fantasy, carattere che aggiunge, senza snaturare, il sistema politico feudale.
Qualche piccola considerazione iniziale sul sistema feudale è importante per comprenderne, poi, singolarmente tutti i dettagli. Il periodo feudale e, di conseguenza, tutti gli annessi giuridici e politici, nascono e si riconducono pacificamente al periodo in cui visse Carlo Magno, diffondendosi poi nell’Europa Occidentale e resistendo per molti secoli, fino a raggiungere quasi la nascita degli Stati moderni.
In questo stesso periodo prospera il vassallaggio: un rapporto tra Vassallo e Signore, dove il secondo attribuiva protezione e diritti al primo, in cambio di fedeltà e servizio, sia da un punto di vista militare che economico.
Una gerarchia rispettata e molto utile per comprendere i livelli di importanza degli appartenenti alle comunità medievali è quella dei nobili e dei vassalli: il Re o un grande Signore nominava un Vassallo, al quale venivano attribuiti territori molto ampi da gestire; il Vassallo a sua volta nominava dei Valvassori, che nominavano a loro volta dei Valvassini, creando un sistema piramidale che ritroviamo in moltissimi libri fantasy, con la relativa distribuzione di poteri e responsabilità.
Punto di interesse per gli scrittori – dal quale potrebbero far nascere interessanti idee, sempre basate sulla vita quotidiana nel medioevo – è che il vero diritto feudale era la consuetudine. Il comportamento e gli usi ripetuti nel tempo diventavano (e, in parte, diventano ancora oggi) il vero diritto vigente: ciò significa che un certo modo di fare o di essere, originale, di un personaggio o di una comunità fantasy, possono diventare un diritto nuovo e più creativo rispetto al solito rapporto di vassallaggio che tutti ben conosciamo, da quanto detto e dai nostri trascorsi scolastici.
In Italia, più che in altri Paesi, il sistema feudale è particolarmente sentito, magari in virtù del fatto che la nostra penisola è solo recentemente stata unificata, in proporzione al tempo che ha passato divisa in aree territoriali piccole o piccolissime, con poche eccezioni. Riportato alle nuove tecnologie, il Feudalesimo è infatti approdato anche su Facebook, inneggiato dalla pagina “Feudalesimo e Libertà” che, quasi come un gioco di ruolo sul social network, incita i suoi follower a servire l’Imperatore, condivide immagini in cui paragona fatti di attualità ai modelli feudali, e pubblica “comunicati” in linguaggio volgare/arcaico.
Vi lascio con una chicca: pensando al diritto feudale o medievale ed i relativi feudatari, detentori per volontà règia di vasti latifondi, o terreni abitati con villaggi o piccoli comuni, la prima cosa che viene in mente sarà lo Ius Primae Noctis, ovvero quel simpatico diritto detenuto dal signore feudale che gli permetteva, la prima notte di nozze di qualsiasi popolana, di godere in prima visione assoluta delle sue “grazie”. Secondo, quindi, il sapere comune, lo Ius Primae Noctis consentiva al feudatario di “verificare” la verginità della sposa, nel corso della prima notte di nozze, togliendogliela di fatto lui stesso.
Questa credenza è sbagliata! Lo Ius Primae Noctis è davvero esistito, ma rappresentava una tassa imposta dal signore locale sui matrimoni. Ci dispiace quindi per Mel Gibson ed il suo Braveheart, ma a quanto pare ha scatenato una guerra sulla base di un diritto feudale fasullo.
– Alessio Giaquinto –