Uno dei supercattivoni del mondo fantasy è anche uno dei più grandi attori della storia del cinema: analizziamo insieme la carriera di Sir Christopher Lee!
Non avrai pensato che un Hobbit potesse contrastare la volontà di Sauron? Nessuno può farlo. Contro il potere di Mordor non ci può essere vittoria. Noi dobbiamo unirci a lui, Gandalf. Dobbiamo unirci a Sauron. Sarebbe saggio, amico mio.
Saruman, Il Signore degli Anelli: La Compagnia dell’Anello
Sono pochi, anche tra quelli più celebri, gli attori che possono vantare un curriculum come quello di uno dei cattivi più amati del mondo del cinema fantasy, Christopher Lee. Sapevate che il signore, qui, ha recitato in quasi 280 lungometraggi, finendo nel Guinness dei Primati? Provate a fare il conto di tutti i soldi che voi e i vostri genitori potreste aver speso al cinema nella vostra vita: probabilmente in quasi due generazioni un buon terzo sarà andata a film in cui c’era Lee. Il nostro amato Saruman (inizialmente fece pure il provino per Gandalf, ma la parte gli fu negata: niente personaggi buoni per lui!) ha iniziato a recitare nel 1948 ne Il Mistero degli Specchi di Terence Young, ma il suo primo personaggio fantasy è il Conte Dracula, che interpreta in Dracula il Vampiro di Terence Fisher (1958). Da allora, il ciucciasangue di Bram Stoker è sempre stato uno dei punti centrali della carriera di Lee, che ne ha vestiti i panni altre 11 volte in altrettanti lungometraggi, la maggior parte dei quali prodotti dalla Hammer Productions (i responsabili del Ciclo di Frankenstein e di quello de La Mummia – da non confondere con quello più recente con protagonista Brendan Fraser).
Come tanti altri prima di lui, Christopher non ha iniziato la sua carriera recitando: dopo il divorzio dei genitori, finì in Svizzera con la madre (italiana, tra l’altro) e dovette lavorare in un chiosco di fonduta per mantenere sé e la sua famiglia. A Londra completò gli studi, e dopo che la madre si risposò col banchiere Harcourt Rose (che, guarda tu come è piccolo il mondo, era lo zio di Ian Fleming, il “papà” di James Bond), si arruolò da volontario nell’esercito finlandese contro l’Unione Sovietica, e servì anche i servizi segreti inglesi. Fleming ha detto che per 007 si è ispirato ad alcune missioni che Lee ha affrontato durante la Seconda Guerra Mondiale, e questa esperienza gli è servita anche durante le riprese de Il Signore degli Anelli: Peter Jakson ha confessato, infatti, di non aver inizialmente apprezzato la recitazione di Lee durante la scena in cui Saruman viene ucciso da Grima Vermilinguo, ma l’attore l’ha “zittito” chiedendogli se avesse davvero mai visto l’espressione di un uomo che muore accoltellato, che lui aveva invece visto più volte in guerra.
Come dicevo, per noi appassionati di fantasy Christopher riporta alla mente tanti bei ricordi. Oltre a Saruman, è anche il Conte Dooku in Star Wars Episodio II: L’Attacco dei Cloni e Star Wars Episodio III: La Vendetta dei Sith, dove non fa una fine migliore, decapitato da un furioso Anakin Skywalker. Lo ricordiamo anche per la sua interpretazione del giudice nel fantastico Il Mistero di Sleepy Hollow di Tim Burton, ed è pure il Capo del Magisterium ne La Bussola d’Oro di Chris Weitz, giusto per citare quelli più vicini a noi, sia cronologicamente che per tematiche.
Ma Christopher Lee è un uomo a tutto tondo, e non si è limitato al grande schermo: oltre ad apparire in molti film e serial per la televisione (tipo Le avventure del giovane Indiana Jones), ha doppiato parecchi personaggi, compresi il suo alter ego “animato” Conte Dooku/Darth Tyranus nel lungometraggio Star Wars: The Clone Wars, la versione digitale di Saruman nei due videogames strategici Il Signore degli Anelli: La Battaglia per la Terra di Mezzo, e Ansem il Saggio/DiZ in Kingdom Hearts II: Final Mix e Kingdom Hearts: 358/2 Days. In più, ha scritto dei libri e due autobiografie, e per finire, non sia mai si facesse mancare qualcosa, è pure cantante (ha realizzato diversi album, e ha collaborato con un gruppo symphonic power metal che, se siete appassionati di fantasy – e soprattutto italiani – dovreste conoscere, ovvero i Rhapsody of Fire).
Che altro dire su quest’uomo? Bazzicando in rete si trovano parecchie curiosità: oltre ad essere l’artista con più film in saccoccia, è anche l’attore più alto di sempre (ha raggiunto i 197 cm), e pare che abbia deciso che la sua tomba dovrà riportare le parole “I’ll Be Back”, ovvero “Tornerò” (a mo’ di minaccia? Boh). È l’unica persona del cast de Il Signore degli Anelli ad aver davvero conosciuto Tolkien, e chi di voi è appassionato di cinema ricorderà anche che ad agosto è stato in Italia per aprire la 66° edizione del Festival del film di Locarno, nel corso del quale ha ricevuto il riconoscimento Excellence Award Moët & Chandon: speriamo che gli basti, perché ‘sto poveraccio non è mai stato nominato per un premio Oscar, in 60 anni di carriera! Abbracciamolo, se lo merita.
– Mario Ferrentino –