Nell’immaginario collettivo il Drago è la creatura fantasy per eccellenza. Ma se non fosse solo il prodotto della nostra immaginazione?
La figura del Drago è stata elaborata, studiata e disegnata in migliaia di modi per secoli, la sua origine è remota ed è impossibile districare i fili che ne ripercorrono la storia. Alcune recenti teorie avallate da ricercatori e biologi hanno fatto supporre che potrebbe esserci un’origine reale nella figura di questo animale, “sacro” agli occhi di qualsiasi giocatore di ruolo o lettore di libri fantasy. Del resto è davvero difficile trovare un’avventura fantastica che non annoveri nella sua storyline la presenza di almeno un draghetto (Harry Potter che affronta un drago spinato ne “Il Calice di Fuoco”, Il Trono di Spade con Daenerys Targaryen e i suoi tre “figlioli”, la dragonessa Saphira per Eragon, Smaug nel mondo di Tolkien e che troviamo ne Lo Hobbit, ecc).
La nostra sfida è ora quella di capire quanto di reale possa esserci nella figura del drago.
Storicamente, ritroviamo il drago nominato o descritto in moltissime civiltà, distanti sia nello spazio (Asia, America, Europa) che nel tempo (Medioevo, Grecia antica). Con i greci prima e i romani poi, assumono il nome di drago tutti i serpenti, che venivano tenuti anche in casa come animali domestici… anche se non credo facessero le fusa anche allora. Il drago è già presente nella mitologia greca in vari miti, come in quello del drago Ladone, padre delle Esperidi, ucciso da Eracle ed entrato nella costellazione del Draco, o del drago Pitone ucciso da Apollo. Per non parlare del vero e proprio drago che difende il famigerato Vello d’oro nelle Argonautiche di Apollonio Rodio.
Già questo può essere un punto di partenza: possibile che gli uomini di continenti diversi abbiano la stessa fantasia o c’è un nesso biologico comune? Più recentemente, così come ci dice anche livescience.com, i marinai che si recavano in Indonesia riportavano di aver visto dei draghi, identificati poi successivamente nel Varanus komodoensis, una bestiola che può raggiungere i 3 metri di lunghezza e i 70 kg di peso.
Tutti noi ben sappiamo che non esiste un solo tipo di drago, ma i resoconti tanto storici quanto fantasy ci descrivono tipologie di drago estremamente diverse, marini, sputafuoco, fellbeast (i draghi cavalcati dai Nazghul nel Signore degli Anelli). Questa diversità però non spaventa di certo la biodiversità di creature reali che sono state assimilate a quelle fantastiche, ad esempio il drago marino comune (che a me ricorda tanto Efrey Oltana di Final Fantasy X) o il Draco, diffuso in Asia e con 42 sottospecie conosciute, che sembra una impressionante miniatura di un vero e proprio drago.
Ma le similitudini non finiscono e ci si è spinti fino a chiedersi ma… come potrebbe fare un animale a sputare fuoco, come fa la maggior parte dei draghi classici?
Ebbene la natura non ci delude neanche questa volta ed ha prodotto – sebbene in una famiglia di animali non così assimilabili ai draghi come lo potrebbero essere i rettili, ma nei coleotteri – una sottofamiglia di insetti chiamati Coleotteri bombardieri: questi dolcissimi animaletti, se disturbati, espellono con violenza un mix di sostanze prodotte da speciali ghiandole, il cui effetto è molto simile a quello di una fiammata. Chimicamente, queste armi biologiche in miniatura, generano dentro di loro delle reazioni che causano elevati livelli di calore, portando ad ebollizione, per poi espellere, dei liquidi particolarmente irritanti che per i loro nemici sono fatali, per l’uomo sicuramente fastidiosi.
Nessun fossile è mai stato ritrovato che possa confermare la passata esistenza di creature assimilabili ai draghi così come li intendiamo oggi, perciò qualsiasi ragionamento non è altro che un’ulteriore fantasia… certo, questo finché non verrà ritrovato o le uova fossili di qualche donna nata dalla tempesta non si schiuderanno.
– Alessio Giaquinto –