Londra, settembre 1915
“Ricordi il momento della tua creazione, Corinzio? E’ difficile creare qualcosa. Nutriamo tali aspettative per le nostre creazioni. Quando ti ho creato, volevo realizzare qualcosa che riflettesse l’umanità… Che la mostrasse a se stessa e mostrasse tutto quello che non voleva ammettere.”
E’ un uomo seduto sulla poltrona all’interno del suo ufficio a pronunciare queste parole. Un uomo cupo, misterioso, malinconico e si rivolge ad un altro, molto strano, vestito elegantemente, tutto in bianco. Parlano del mondo del Sogno e il mondo della Veglia, parlano di uccidere mortali, parlano di confini prestabiliti e di regole prefissate.
E’ in questa cupa cornice terrena che ritroviamo, all’interno del primo albo di Sandman Overture, la figura del protagonista di questa storia, già conosciuto dai molti appassionati dell’originale serie della Vertigo, Sandman, opera pubblicata e ripubblicata, apprezzata e amata oltre ogni dire e con cui Neil Gaiman, suo autore, ha conquistato i cuori di tutti i sognatori del pianeta. Qui sopra ho citato un estratto della conversazione che si tiene tra Sandman, più comunemente conosciuto come Morfeo o Sogno, e Corinzio, una sua stessa creazione. Morfeo è uno dei sette Eterni, incarnazioni antropomorfe di forze universali. È il Re delle Terre del Sogno e l’artefice di tutti i sogni: il processo di creazione del sogno con tutto ciò che ne concerne è opera sua e Corinzio non è nient’altro che la personificazione dell’incubo, incaricato di disturbare il sonno degli esseri viventi e utilizzato come mezzo per mettere a nudo all’interno del processo onirico le paure umane, le insicurezze e le più intime pulsioni. Corinzio, però, ha disubbidito al suo padrone ed invece di svolgere unicamente il suo lavoro di “disturbatore” all’interno del mondo dei sogni si è spostato alla cerchia del mondo della veglia: uccidere i mortali per puro piacere era fuori dalle regole stabilite ed ora merita di essere punito. Questa è una delle scene principali che troviamo nel primo volume di Sandman Overture. Possiamo con certezza dire che questo volume ha sicuramente soddisfatto i palati raffinati dei tanti che aspettavano un ritorno di Neil Gaiman alla sua creatura più famosa, ingannando l’attesa per la sua uscita, lo scorso 31 ottobre 2014, cibandosi intanto della nuova edizione dell’opera originale pubblicata dalla Lion, definita deluxe per la cura con cui è stata realizzata.
Con Overture ci troviamo di fronte al prequel della prima serie, e vede una vicenda suddivisa in 6 capitoli in cui si narrano le vicende di Sogno prima di essere imprigionato all’inizio di Sandman #1. Del resto tutti, leggendo i primi numeri di Sandman, usciti nel lontano 1988, si erano chiesti chi fossero questi Eterni, chi fosse Morfeo, da dove venisse e soprattutto cosa facesse prima di essere imprigionato.
La stragrande maggioranza di chi ha comprato questo volume l’avrà letto con una tale voracità (viste anche le poche pagine da cui è formato), bramando ogni singola vignetta, ogni dialogo e assuefacendosi del classico profumo da fumetto nuovo. Già partendo dalla copertina abbiamo il sentore che ci stiamo avvicinando a qualcosa di unico, dedicato ad un pubblico più maturo e che va oltre rispetto ad una qualsiasi altra opera di puro intrattenimento.
Neil Gaiman è ritornato. Sogno è ritornato.
Leggendo queste pagine veniamo totalmente rapiti dalla storia; e perché diciamocelo, di Neil Gaiman non ci stanchiamo mai, e perchè a livello psicologico ci prende talmente tanto da trasportarci in una dimensione onirica. Il fumetto si apre con una scena iniziale molto particolare: si svolge in un piccolo pianeta abitato da ben tre specie dominanti, tra cui una razza di immense piante carnivore dalla “mobilità limitata ma dalla bellissima mente” e proprio attraverso una di queste, chiamata Quorian, Gaiman ci mostra una visione di quello che succederà durante il proseguo della storia. Successivamente, con dei magistrali disegni da lasciare a bocca aperta, ci vengono mostrati altri due Eterni, fratelli di Sogno, già conosciuti dagli estimatori di Sandman: Morte, sua sorella maggiore, fa visita ad un uomo incappucciato con un grosso libro tra le mani a cui è incatenato. Lui è Destino e nonostante gli basti girare le pagine del suo libro per sapere le cose che accadranno, rimane ad ascoltare la sorella apprendendo la triste verità: a galassie di distanza Sogno è morto.
Lo scenario cambia e siamo trasportati sulla Terra, nell’ufficio londinese di Morfeo, dove incontra Corinzio per punirlo. Ma ecco che subito dopo questa scena, lasciando Corinzio impunito e pronto alla fuga per non finire giustiziato, Sandman è costretto da una forza misteriosa ad andarsene e come fossimo in un sogno, “in una frazione d’eternità viene trascinato nel cuore dell’universo, con un dolore che sembra quello della nascita”. Morfeo è trasportato in una dimensione sconosciuta ed intorno a lui è circondato da tante entità del tutto sconosciute ma che nel profondo invece sono a lui molto familiari. In questo modo, lasciando tutto molto aleatorio finisce Sandman Overture #1. In fondo non sappiamo cosa stia succedendo e non possiamo neppure immaginarlo, perché entrare nella vastissima immaginazione di Neil Gaiman è impossibile. Con tanta semplicità ma con altrettanta magia questo primo albo si conclude lasciando il lettore con l’amaro in bocca: vorrebbe sapere cosa sta accadendo, perché Sogno rimane in quell’ultima vignetta così…Vorremmo quasi essere Destino per sbirciare sulle pagine del suo libro e sapere cosa accadrà al suo povero fratello!
Neil Gaiman davvero con le sue creazioni ci porta nel Nessun dove (altro suo lavoro), ma in particolare in questo fumetto ci porta in una dimensione dove ritroviamo un personaggio che tanto conoscevamo e tanto era stato amato in precedenza, ma come se lo vedessimo per la prima volta, facendoci entrare nella sua mente, nel suo inconscio. E’ un opera ancora più introspettiva di Sandman: Preludi e Notturni e con dei meravigliosi disegni, frutto della matita e delle chine di J.H Williams III e dei colori di Dave Stewart, il tutto è reso ancora in maniera più epica. Una copertina dai colori sgargianti racchiude pagine con disegni e colori molto dark capaci di dare subito l’idea della scena a cui stiamo per “assistere”. Ma in particolare a lasciare veramente senza fiato è la bravura del disegnatore nel conferire alla figura di Morfeo, usando sapientemente i tratti e accentuando colori molto scuri e freddi, quell’atteggiamento altezzoso, serioso, ombroso e incline alla malinconia che è proprio di Oneiros (nome greco di Sogno).
Che altro aggiungere? Posso solo dire di gustarvi le 36 pagine di Sandman Overture #1 e di dare un occhio a tutte le variant cover uscite, giusto per rifarvi ancora di più gli occhi e di aspettare con noi l’uscita del prossimo volume che, piccola informazione utile, dovrebbe essere prevista per gennaio 2015.
Intanto vi lascio, per ingannare l’attesa fino ad allora con un piccolo spot uscito qualche tempo fa sulle TV americane proprio in occasione del lancio del fumetto.
– Alessia Bellettini –