Maddalena Cioce torna con un altro suo lavoro: Forgotten Times: -La Redenzione dei Dannati-. Possono i vampiri avere la loro Redenzione?
Forgotten Times: La Redenzione dei Dannati, è il nuovo romanzo di Maddalena Cioce, autrice che abbiamo già recensito sulle nostre sponde per un’altra sua opera, Le Cronache di Ériu: -La Faida-, di cui potrete trovare la recensione su questo link.
I protagonisti delle vicende narrate in questo racconto sono diversi. In ordine di apparizione troviamo Matthew, giovane sacerdote che, nel tentativo di proteggere il proprio maestro e parroco del paese, Gideon, si ritroverà faccia a faccia con vampiri di ogni genere, tra cui spunta il personaggio William, di cui però voglio parlarvi in un secondo momento. Tra i due scoppiano subito “scintille”, infatti Matthew è convinto che William sia in realtà il demone che sta trucidando gli abitanti del villaggio, quindi lo insegue e cerca di farlo confessare. Durante questa lotta, però, Matthew cade nelle grinfie del vero assassino del villaggio, una seducente Lamia che lo cattura tra le sue spire e tenta con le sue arti seducenti di far parlare Matthew. Si scopre, infatti, che quest’ultimo è il custode di uno spirito capace di poter rendere chiunque lo possieda immensamente più potente.
Mentre la Lamia, cerca di far confessare il giovane, William simpaticamente le stacca la testa e salva il ragazzo (non che fosse il suo vero intento, in realtà si trovava in quel villaggio proprio per eliminare quella sgradita collega). Prima di decapitarla, ascolta le domande della Lamia e capisce che il ragazzo possiede questo grande potere. Deciso quindi di indagare, interroga il ragazzo sulla vicenda. Matthew, pur cercando di rimanere sul vago, rivela che lo spirito che risiede nel suo corpo non è completo, ma per uno strano rituale di cui nemmeno lui conosce tutta la storia, molti secoli prima fu scisso in altre tre parti custodite da altrettante persone. William, stranamente interessato a questa vicenda, decide di “sequestrare” Matthew e i due partono per un lungo viaggio che li porterà in giro per l’Inghilterra. Durante questo viaggio incontreranno altri possessori dello spirito, come Patricia, bellissima ragazza londinese, che per evitare un futuro matrimonio senza amore, decide di fuggire insieme ai due avventurieri. Cruente battaglie, passioni viscerali, colpi di scena e tradimenti contornano il viaggio dei nostri protagonisti, in un romanzo che si distacca completamente da quelli che sono i dettami classici del genere.
Ora parliamo di William. Perché ne ho voluto parlare dopo? Beh perché il nostro rude gentleman in realtà è un Dampiro. Per chi di voi non sapesse cosa sia un Dampiro, si tratta del frutto del rapporto tra un vampiro e una donna umana. Gli appassionati di voi potrebbero obiettare:” Ma i Vampiri sono sterili!”. In realtà ci sono alcune condizioni che favoriscono questo evento e anche in questo racconto esiste una valida motivazione, che non vi spiego perché è alla base di diversi eventi chiave della storia. Questa sua condizione metà umana e metà demoniaca porta ad alcun conseguenze inevitabili. La prima e anche la più incidente è la coscienza della propria condizione da Dannato e la consapevolezza del dolore che causa intorno a sé con le sue azioni. Questa consapevolezza ha responsabilizzato William e lo ha portato a scegliere una vita priva di sangue umano e priva di malvagità. Altra nota che volevo mettere in evidenza è il rapporto di amore/passione che si viene ad instaurare tra Patricia, una delle ragazze custodi dello spirito, e il nostro Dampiro. Un rapporto che si evolve durante tutto il racconto, ma che non inizia nel modo più comune, se vogliamo dir così. Non vi voglio rovinare niente, vi dico solo che per poterle salvare la vita dovrà andare contro tutto ciò che ha cercato di evitare durante la sua vita, effettuando un rituale un po’ sui generis.
La prima cosa che si nota leggendo questo libro è l’attenzione ai particolari, soprattutto per quanto riguarda la mitologia e le tematiche esoteriche presenti nel racconto. Non per niente è la stessa autrice che ci rivela che questo libro nasce dal lavoro di più di 10 anni di ricerche, al termine del quale è nata questa narrazione. Ogni figura mitologica o creatura demoniaca viene non solo attentamente descritta nell’aspetto, ma anche sapientemente contestualizzata, descrivendone le origini e il rapporto con le altre creature demoniache presenti. Inoltre i riferimenti non solo a eventi e personaggi biblici, ma anche a figure folkloristiche poco note, come ad esempio quella del Dampiro vengono spiegate in maniera attenta e intelligentemente sinergizzate ai fini dello sviluppo narrativo.
Da un punto di vista stilistico, la lettura è piacevole e scorrevole, grazie una trama ricca di dialoghi, molto spesso anche ironici e divertenti, e da una trama ricca di sorprese. I momenti d’azione sono ben equilibrati con quelli più puramente discorsivi. Unici momenti più lenti sono le spiegazioni, a volte necessarie, in cui l’autrice, ovviamente non in maniera diretta ma parlando attraverso i vari personaggi, illustra alcuni eventi biblici accorsi secoli prima delle vicende del racconto, ma sono comunque descrizioni molto accurate e piacevoli da leggere che non appesantiscono eccessivamente la storia in sé.
Ad un lettore poco attento questo romanzo può sembrare un semplice racconto con in mezzo i classici vampiri (che per fortuna non brillano al buio), ma in realtà si tratta di un lavoro molto più profondo che cerca di raccontare il sempre caro e moderno tema del dualismo interiore che ognuno di noi vive quotidianamente, molto spesso anche senza rendersene conto. Aspetti come la castità e la razionalità, socialmente e universalmente accettati, e si contrappongono al vizio e all’impulsività, molto spesso segretati e nascosti nelle profondità di noi stessi. William è l’incarnazione di tutto questo. Questi due aspetti in lui convivono e si scontrano per quasi tutto il romanzo fino a trovare un equilibrio solo alla fine, rafforzandolo non solo nello spirito, ma anche nel corpo.
Forgotten Times: La Redenzione dei Dannati non è un lavoro autoconclusivo, ma continuerà con un nuovo libro, Forgotten Times: – La Nebbia della Corruzione che probabilmente porrà fine alle vicende di William e compagni. In attesa di questo nuovo capitolo, vi saluto e vi aspetto per la nuova intervista all’autrice.
–Vincenzo Mirra-