Una clamorosa notizia rimbalza per la rete: l’Italia è infestata dagli spiriti! E forse anche dai lupi mannari…
No, non siamo impazziti, o diventati di colpo un ridicolo telegiornale gossipparo, con feticiste tendenze sugli orsetti degli zoo. Casomai lo è la rete negli ultimi giorni!
Quanti sono, isolani, quanti, i tentativi della scienza moderna, e più in generale dell’uomo del XXI secolo, di dare una risposta alle più grandi leggende metropolitane e dicerie che sin dal Medioevo continuano ad aleggiare pericolosamente su di noi, contornando la nostra vita di una nuvola di mistero? Tante, forse troppe.
Dal vampiro al lupo mannaro, passando per streghe, fantasmi, banshee, il mostro di Loch Ness, coccodrilli nelle fogne, fatine de denti, Babbo Natale, raggi gamma, lame rotanti, ecc, ecc, ecc…E come non citare l’Uomo Nero, quel grandissimo pezzo di fango che ancora ci sta aspettando tutti per tenerci un anno intero. Per fortuna, però, non staremo qui a raccontarci dei traumi infantili che i vostri genitori vi hanno donato tanti anni fa, nel caso non decideste di addormentarvi (ma se vi va, lasciateci pure un veloce commento sulla cosa che vi sconvolgeva all’epoca, e io vi confiderò la mia).
Oggi parliamo di Sant’Omero, un paesino nell’incantevole e rigogliosa regione dell’Abruzzo, teatro di recenti singolarità. Sovrannaturali singolarità, oserei dire.
A seguito di numerosi avvistamenti e relative segnalazioni, infatti, il povero sindaco
Alberto Pompizi (no comment sul cognome) si è visto costretto a dire “obbedisco”, manco fosse Garibaldi, e a rivolgersi direttamente all’E.P.A.S. (European Paranormal Activity Society), che per intenderci è la versione internazionale del nostrano C.I.C.A.P., alias Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale. Armati di affinatissime strumentazioni di ultima generazione, da termocamere, a videocamere a circuito chiuso, passando per rilevatori di campi magnetici e gli immancabili spettrografi (si chiamano così manco a farlo apposta) del suono, i ghostbusters italiani intraprenderanno un viaggio nel brivido, con l’unico scopo di dissipare le nebbie dell’auto suggestione collettiva. Sì, perché diciamocelo, ragazzi, quanto forte è il pericolo, in casi del genere che, da una svista personale, da una storiella tramandata per anni e generazioni, da una mezza palla raccontata un po’ per divertimento, “per vedere di nascosto l’effetto che fa”, il passaparola del popolo, specialmente in piccole realtà come Stant’Omero, dove la componente di credenza popolare resta sempre e comunque radicatissima, ingrandisca la cosa e la gonfi fino a farla esplodere?
Se poi aggiungiamo che, nelle grotte limitrofe alla chiesa di Santa Maria a Vico, la gente sia convinta di aver addirittura avvistato lupi mannari, siamo davvero alla frutta. La chiesa pare costruita su un antico tempio pagano, dedicato ad Ercole, databile antecedentemente all’anno mille. Metteteci un pizzico di questo, aggiungeteci 200 grammi di clamorosa suggestione che ne deriva, miscelate il tutto e ritorniamo al discorso di prima. Che sia una clamorosa manovra per attirare i turisti? Non mi sorprenderebbe. D’altra parte c’è chi, in Scozia, con una leggenda medievale, ci tira a campare un lago intero.
Voi, isolani, che ne pensate a riguardo? Siete degli scettici cronici, vi basate solo sulla ragione e sulle prove tangibili della scienza come il sottoscritto, o credete comunque in minima parte ad ogni notizia del genere? Si sa, le leggende hanno tutte un fondo di verità. L’importante, credo, sia non bersi tutto, e prendere con obiettivo spirito critico tutto ciò a cui le persone decidono di credere/vuole convincerti sia vero.
E mentre aspettiamo nuovi sviluppi dei nostri acchiappafantasmi abruzzesi, vi lascio con una scena memorabile dal primo film dei Ghostbusters, giusto perché impariate come rispondere quando, di fronte alla divinità fantasma di turno, questa vi chiede se siete un dio. Non incrociate mai i flussi e mi raccomando l’educazione: il “buonasera” introduttivo è d’obbligo!
– Mario Venezia –