Oggi su Isola Illyon abbiamo intervistato Gianmarco Leone, giovane composer e sound designer che ha creato un album di musiche fantasy davvero stupendo: Dawn of Hope. Venite ad ascoltarlo!
Gianmarco, è un piacere averti qui. Mentre sentiamo le tue note parlami un po’ di te.
Come è iniziato il tuo viaggio nella musica e nella composizione?
Ho iniziato a suonare il pianoforte all’età di undici anni, e successivamente ho frequentato una scuola media ad indirizzo musicale dove ho approfondito lo studio dello strumento. Il mio percorso di educazione “tradizionale” di fatto termina lì, dal momento che già a quell’età essere semplice esecutore di brani classici iniziava a starmi stretto. Più o meno a 13 anni ho iniziato a realizzare le prime composizioni al pianoforte, avvicinandomi pian piano al mondo dell’informatica musicale. Il mio primo lavoro come compositore è stato per un breve videoclip realizzato da un mio caro amico regista e produttore, “Il duello”, che ha anche ricevuto una menzione speciale al Future Film Festival. Successivamente, nel 2009, ho ottenuto un Diploma in Media Composition presso l’inglese “Thinkspace Education” ed è iniziato il versante più professionale della mia carriera.
Quali e che tipo di lavori hai creato prima di Dawn of Hope?
La mia prima avventura nella musica fantasy è stata in occasione della collaborazione col team del videogioco open-source “The Battle for Wesnoth”, per il quale ho avuto l’onore di realizzare due brani della soundtrack. Successivamente ho avuto modo di comporre per diversi ambiti: videogiochi ma anche spot TV, cortometraggi e lungometraggi. Nel 2009 ho realizzato un album di piano solo, mentre a partire dal 2011 ho iniziato a collaborare con i ragazzi della Indomitus Games alla realizzazione del videogioco “In Verbis Virtus”. Sul mio sito (www.gianmarcoleone.com) sono comunque presenti tutti i miei progetti.
Cosa è la Indomitus Games e che tipo di lavoro stai facendo per loro nello specifico con “In Verbis Virtus”?
La Indomitus Games è il team che sta lavorando alla realizzazione di “In Verbis Virtus”, un gioco con controlli in prima persona ad ambientazione fantasy, caratterizzato dalla presenza del controllo vocale per il lancio degli incantesimi. Questi vengono poi usati per risolvere degli enigmi o per affrontare in combattimento i nemici che bloccano la via. Sul sito www.inverbisvirtus.com è già possibile scaricare una prima demo per provare il gioco. Per “In Verbis Virtus” sto curando interamente il lato audio del videogioco, quindi oltre alle musiche anche tutta la parte di sfx e di implementazione in-game degli assets che creo.
Com’è collaborare alla realizzazione di un videogame?
La realizzazione dell’audio di un videogioco richiede specifiche competenze che vanno oltre al semplice “comporre”, ed è principalmente questo l’aspetto che amo nel lavorare in questo ambito. Sono sempre stato appassionato di informatica e programmazione, e lavorare ad un videogioco è la sintesi perfetta delle mie passioni. Lavorare in team ad un progetto complesso, poi, è un’esperienza splendida, soprattutto perché consente di stare a contatto con altre “anime creative” in un continuo interscambio e “contaminazione”.
Parliamo del tuo album: Dawn of Hope, di cosa si tratta e come ti è nata l’idea di crearlo?
Premetto dicendo che la mia passione per il fantasy ha radici non recenti, a partire da un romanzo inedito che scrissi ormai diversi anni fa. “Dawn of Hope” è nato da una spinta creativa molto forte, che era quella di comporre musica fantasy orchestrale senza preoccuparmi di particolari vincoli e senza adattarmi ad un contesto specifico. Amo molto questo genere di musica e la ascolto spesso, ciò nonostante non avevo trovato – com’è naturale – un’esperienza musicale che interpretasse il fantasy così come lo sento io. Il tutto nasce quindi da questo: comunicare e far vivere delle emozioni che in prima persona ho visto nascere. A grandi linee, la struttura dell’album può essere vista quasi come una narrazione, che si può intuire dai titoli delle tracce ma che ho voluto lasciare volutamente indefinita, così che ognuno possa riempirla delle proprie fantasie.
Dove è possibile trovarlo, acquistarlo ed ascoltarlo?
L’album è disponibile in tutti gli store online, oltre che sul mio sito, da dove è anche possibile ascoltarlo grazie a Spotify.
La musica fantasy è un elemento caratterizzante dei videogiochi di genere, è vero che l’hai riadattata per una mod di Skyrim?
Forte della mia esperienza in ambito videoludico, ho riadattato l’album per l’inserimento in Skyrim, quindi curando la creazione di loop per i momenti di combattimento e utilizzando il tool della Bethesda per definire i momenti in cui le musiche dovevano partire. Fra l’altro, ai tempi, il tool era tutt’altro che user friendly, ed evidentemente non pensato per l’inserimento di musiche aggiuntive: prova ne è il fatto che la mia mod è stata la prima in assoluto a non sostituire i file di gioco per l’inserimento delle musiche, in modo da non andare ad intaccare le musiche originali. La mod, che ora ha un buon seguito di “appassionati”, è disponibile a questo link , oltre che sullo Steam Workshop.
Quale film o prodotto videoludico di genere fantasy preferisci per la solennità e bellezza delle sue colonne sonore?
I primi film che mi vengono in mente sono quelli della trilogia de Il Signore degli Anelli di Howard Shore, sicuramente molto ispirati dal punto di vista musicale (e non solo), soprattutto in riferimento a “Le Due Torri”. Il tema della contea e quello di Rohan hanno uno spazio particolare nel mio cuore. Passando ai videogiochi, non posso non citare i Baldur’s Gate di Michael Hoenig come essenziale tappa della mia “formazione” musicale. Restando alla serie Elder Scrolls, Morrowind secondo me si distingue per le tinte “acquerello” che Jeremy Soule riesce a trasmettere con la sua musica, mentre passando a qualcosa di più energico mi piace molto il lavoro di Inon Zur per Dragon Age: Origins.
Hai sviluppi futuri per Dawn of Hope o per nuovi progetti?
Mi piacerebbe moltissimo avere la possibilità di sviluppare una sorta di sequel spirituale di Dawn of Hope, magari anche in collaborazione con qualche artista. Il mio sogno è di riuscire a creare un prodotto artistico “complesso”, che non si limiti alla sola musica, ma che magari nasca dalla collaborazione di più creatività insieme.
Continueremo a seguire il tuo lavoro, tienici aggiornati su tutte le novità e le melodie fantasy a cui darai vita. E voi lettori, ascoltate l’album, è fantastico!
–Luca Scelza–