Oggi vi conduciamo alla s-coperta della prolifica e sovente ignuda attrice Miranda Otto, che ha vestito i panni di Eowyn ne Il Signore degli Anelli!
“È solo di un ombra e un pensiero che ti sei innamorata…” (Aragorn ad Eowyn, Il Signore degli Anelli Il Ritorno del Re)
“In realtà mi piace anche tutto il resto, bel maschione di Dùnedain che è destinato anche alla sovranità su Minas Tirith e Gondor tutta…” (pensieri mai pronunciati sotto forma di parole da Eowyn, in risposta)
Suvvia, non dite che non ci avete pensato almeno una volta al fatto che Eowyn potesse pronunciare qualcosa di simile in risposta alle parole di Aragorn, in partenza verso il Sentiero dei Morti.
E, in effetti, Peter Jackson ha sapientemente giocato sull’aspetto dell’umanità di Aragorn, sui suoi dubbi terreni, sulle paure intrinseche nel raccogliere l’eredità di Isildur e così via, laddove nel celebre romanzo di Tolkien egli mostra ben pochi dubbi su sé stesso o sul suo retaggio, mentre appare dubbioso su quelle che possono essere le vie da prendere per adempiere alle sue promesse (accompagnare Frodo a Monte Fato) oppure le pur tenui avvisaglie di ciò che stava accadendo in Boromir, tentato dall’Anello.
Tuttavia, il profilo di Aragorn tratteggiato da Peter Jackson è risultato gradito a tutti: e così, mentre Arwen stava sentendo un ingiustificato prurito sulla testa ed alcuni cervi iniziavano a scambiarla per una lontana parente, l’Aragorn cinematografico (Viggo Mortensen) tesseva un legame profondo e terreno con Eowyn, interpretata da Miranda Otto (rispetto ad altri film in cui ha recitato, qui è sempre vestita!)
Miranda Otto, australiana, classe 1967 (all’epoca de Le Due Torri aveva pertanto trentacinque anni, pur sembrando un po’ più adulta per i tratti del viso) è figlia d’arte in quanto il padre, Barry Otto, è un importante attore con all’attivo moltissimi ruoli in film come The Punisher del 1989, Mr. Nice Guy del 1997 e, non ultimo, Australia del 2008 assieme a Nichole Kidman: la Otto, peraltro, non è stata una scelta casuale per il regista perché, sebbene la parte sarebbe dovuta andare ad un’altra biondona di qualità non indifferente, Alison Doody (classe ’66, famosa soprattutto per aver interpretato Elsa Schneider, la tedesca nazista amante di Indy nel film Indiana Jones e L’Ultima Crociata), la quale però era in stato interessante e quindi indisponibile, il regista voleva una donna meno “femminile” e dalla bellezza più semplice. Miranda Otto, che in stato interessante non lo era ancora (cosa che invece accadrà quando, ne La Guerra dei Mondi, reciterà il ruolo della moglie gravida di Rey Ferrier/Tom Cruise in quanto effettivamente incinta al momento delle riprese), si dette disponibile (eddaje…) per il ruolo di Eowyn.
Vero è che la Otto ha sovente celato poco o nulla delle proprie grazie alle telecamere, affermazione suffragata dalle numerose foto in questa pagina, passando da ruoli discretamente vestiti di South Solitary a ruoli poco vestiti in Le Verità Nascoste, ad altri in cui era decisamente meno vestita, come Her Skin, l’impegnato (come no?) The Healer o la commedia sensualmente provocante Nostradamus Kid, alle cui pellicole si devono appunto gli scatti della Miranda meno coperta, che potete ammirare qua e là; né vanno dimenticati i vari Through my Eyes, o In the Winter Dark, film che le sono valsi riconoscimenti all’AFI Award come migliore attrice non protagonista, o il famosissimo La Sottile Linea Rossa, del 1998. Tuttavia c’è da dire che nella parte di Eowyn, Miranda ha offerto una bellezza meno appariscente di quella di Liv Tyler/Arwen, meno limpida e perfetta (perfettibile?) di quella di Cate Blanchett/Galadriel (che pure forse non è risultata una scelta azzeccatissima per la parte…) eppure più semplice, comune, umana, terrena; e la recitazione è risultata sempre all’altezza, naturale, spontanea, velata di romanticismo che non osava essere del tutto manifesto e di una tenerezza vinta in maniera tangibile dalle difficoltà cui era costretta quel personaggio. Una gran bella prova, insomma, per un’attrice che ha un bagaglio di esperienze (malpensanti che siete…) di tutto rispetto e, probabilmente, di maggior prestigio di Liv Tyler.
Il dato anagrafico, tuttavia, risultava e risulta essere abbastanza impietoso, e pur non saltando troppo agli occhi, appare comunque abbastanza evidente sia per chi è un purista e conosce il romanzo, sia per chi ha semplicemente visto la Trilogia de Il Signore degli Anelli. Miranda Otto, in effetti, non è stata sottoposta a particolari make-up che ne valorizzassero l’aspetto (non è stata trasformata in una bellona perché doveva incarnare una bellezza mortale e “vicina”, con cui fosse facile empatizzare sia da parte del personaggio di Aragorn sia per il grande pubblico, che altrimenti l’avrebbe percepita come una nemica in quanto ostacolo tra Aragorn ed Arwen), ma nemmeno è stata ringiovanita.
Il problema, infatti, è che Eowyn , nata nel 2995 T.E., al momento della Guerra dell’Anello doveva avere 24 anni circa: Miranda, invece, ne aveva 35, e non è che non si notassero, né si può dire ella sia una di quelle donne che appaiano d’aspetto più giovane della propria età; e così, pur senza che la cosa sia stata una tragedia, o abbia inficiato in qualsivoglia modo il film, pure per rendere appieno la potenza descrittiva di Tolkien in cui presenta per la prima volta la dama di Rohan con la frase “Così Aragorn mirò per la prima volta alla luce del giorno Éowyn, Dama di Rohan, e la trovò bella, bella e fredda, come una mattina di pallida primavera, e non ancora maturata in donna” magari ci si sarebbe potuti impegnare un poco di più e trovare o un’attrice differente che sapesse incarnare del pari l’idea di una donna guerriera – e Miranda questo è riuscito a farlo egregiamente – oppure puntare su un make-up diverso.
Fredda, non androgina ma un poco mascolina, Miranda ha comunque reso molto bene il carattere e l’indole di Eowyn, un personaggio a detta di tutti complesso come forse nessun altro tra quelli de Il Signore degli Anelli, simbolo di una donna forte e risoluta, che attua appieno il principio dell’oltreuomo di Nietzsche, in quanto supera determinate ipocrisie e luoghi comuni (la donna come custode del focolare, anche se “figlia di re” e “di nobili natali”), si concretizza nella volontà di potenza e punta verso la sua “umana” affermazione: l’abilità con le armi, il duello contro il Re Stregone di Angmar che “nessun uomo poteva uccidere”, il cuore che lentamente volge verso Faramir, sono tutte quante ottime dimostrazioni di come si possa caratterizzare un personaggio con assoluta naturalezza.
C’è da dire anche che Eowyn è apparsa nel celebre Il Signore degli Anelli del 1978, un cartone animato da rivedere ed apprezzare perché principalmente una pietra miliare del genere, e poi perché ad esso si è, sia pure in parte, rifatto lo stesso Jackson, anche se in esso Eowyn appariva disegnata e resa un bel po’ a cavolo (strabica? Incontinente? Stitica? Barrare la casella preferita…)
Al contrario, ne The Return of The King (1980), il “seguito” sia pure differente del cartone precedente, abbiamo una Eowyn quasi da anime giapponese, ma comunque rispondente all’immagine che molti si erano fatti del personaggio , vestita ed armata come si deve, eppure anche femminile e triste, malinconica e determinata così come avrebbe dovuto essere anche nel film..
In sostanza, Miranda ha rivestito e incarnato quasi appieno il ruolo di Eowyn, l’ha caratterizzata con cura, rivestita di umanità, fermezza, timidezza, convinzione, romanticismo, forza e fragilità assieme e il suo personaggio è risultato assai amato da critica e pubblico, che invece avrebbero potuto vederla quale un “terzo incomodo” nella storia d’amore di Aragorn ed Arwen. Ha saputo mostrarsi in maniera naturale allo spettatore, e trasmettere appieno i propri sentimenti. Aspettiamo con ansia, quindi, di vederla recitare nel film previsto per il 2014, I, Frankenstein.
Speriamo sappia mettere tutte le doti di cui sopra e nessuno dei vestiti di cui sotto.
–Leo d’Amato–