Dungeons & Dragons, il film che ogni appassionato di fantasy potrebbe desiderare… Ma è davvero degno del suo nome?
Probabilmente ogni nerd che si rispetti ha giocato almeno una volta in vita sua a Dungeons & Dragons, uno dei più famosi giochi di ruolo esistenti. Ma forse pochi sanno che da questo GdR è stato tratto nel 2000 un film, arrivato poi in Italia solo nel 2002.
L’attesa è stata lunga, ma col senno di poi non è stata una gran perdita. “Dungeons & Dragons – Che il gioco abbia inizio” si è guadagnato probabilmente un posto fisso nella top ten dei peggiori film mai girati! La trama, che dal gioco ha preso a stento il nome, si dirama in una serie di scene inutili e ricche di prove di recitazione pessime, con uno sfondo di effetti speciali da far venire il mal di stomaco a James Cameron. Il film è ambientato a Izmer, un paese governato da un aristocrazia di maghi, un paese diviso dove se non sei un mago vali meno dello sputo di un goblin.
La principessa Savina cerca di cambiare le cose per portare l’uguaglianza nel paese, ma il perfido capo dei maghi Profion, interpretato dal peggior Jeremy Irons che possiate immaginare, priva la regina del potere, e le impone di consegnargli lo scettro con il quale è possibile controllare i Draghi Dorati. La regina, ovviamente, rifiuta, e Profion decide di cercare lo scettro dei Draghi Rossi con l’ aiuto del suo servo Damodar, un bestione con un improponibile rossetto blu elettrico sulle labbra e dei parassiti animati da far schifo che gli escono dalle orecchie.
E come potrebbe reagire a quel punto la regina se non chiedendo aiuto al più improbabile e inutile gruppo di eroi che si sia mai visto nella cinematografia? Il gruppo è composto da due ladri, uno bianco e uno di colore (quest’ultimo muore non molto dopo la sua entrata in scena), un nano che di nanico non ha quasi nemmeno la barba (ed è alto quanto il protagonista) e un’elfa mulatta (non per essere razzisti, ma un elfa mulatta non l’avevo mai vista).
Come era presumibile, il gruppo fallisce miseramente e lo scettro arriva nelle mani di Profion che scatena un’epica (si fa per dire) battaglia contro i Draghi Dorati, battaglia all’insegna di effetti speciali osceni e sfondi finti quanto le labbra di Valeria Marini, in cui i draghi sembrano più che altro ippopotami con le ali. Non vi spoilero il finale ma vi assicuro che è degno del resto del film!
Trovare un pregio in questo film è davvero impresa ardua. I costumi sono penosi e improbabili, la recitazione è da cani come non mai e gli effetti speciali sono l’apoteosi del putridume. La trama si sviluppa con una logica ancora da scoprire ed è ricca di numerosi buchi e contraddizioni (come se non bastasse la sua bruttezza e banalità). A prima vista potrebbe sembrare volutamente trash, ma andando a scoprire che le intenzioni del regista Courtney Solomon erano tutt’altre, ti scende addosso la tristezza.
Da un amante del fantasy ci si potrebbe aspettare molto da un film del genere, ma le aspettative superano di gran lunga la realtà. E tuttavia varrebbe comunque la pena vederlo per un semplice motivo: è talmente brutto da risultare alla fine esilarante!
Kristhus il Demolitore