L’arte dei videogame giapponesi fantasy è affascinante, tra MMORPG e JRPG generici quali sono gli stereotipi dei giochi provenienti dalla terra del Sol Levante? Scopriamoli insieme..
Nella mia lunga esperienza di videogiocatore, di JRPG ne ho provati tanti e ho avuto modo di vivere molte storie emozionanti, commoventi, epiche, divertenti e a volte demenziali, ed in questo percorso ho trovato elementi e caratteristiche comuni che si ripresentavano incessantemente in quasi tutti i giochi! Gli stereotipi sono tanti, vi parlerò di quelli principali!
-USI E COSTUMI-
Se nel corso del gioco vi capita di incontrare buoni samaritani rettori di un’associazione a carattere religioso, molto probabilmente il loro capo prima o poi si rivelerà un brutto ceffo che mira alla conquista del mondo, i suoi servi saranno i vostri peggiori nemici e la divinità adorata sarà o un fake o un animale mitologico, e soprattutto vostro nemico, capace di distruggere il mondo con uno sputo.
Solitamente questi cattivoni inoltre sono in possesso della tecnologia per andare sulla luna mentre i buoni vivono in villaggi pacifici a contatto con la natura e sanno a malapena leggere e scrivere, basano la loro economia sull’agricoltura (con un capitale di 2 campi malridotti e un paio di vacche sterili), con un numero di case inadatte ad ospitare la mole di persone, che sono perlopiù donne, vecchi e mocciosi figli di nessuno.
I personaggi possono irrompere in casa altrui senza avere le chiavi, rubare oggetti preziosi, danaro e quant’altro come se niente fosse. Si può andare in giro con armi sguainate senza che nessuno osi dire qualcosa in contrario.
I contadinotti in questione avranno sempre fede nella società, nelle sette religiose farlocche e nei loro governanti, indipendentemente dal fatto che il numero di angherie subite tenda a più infinito (mmh, mi ricorda una certa Nazione…)
-SHOPPING-
La qualità dei negozi è direttamente proporzionale alla lontananza dal luogo di partenza e alla difficoltà per arrivarci. Nelle città “starter” ultramoderne ci dovremmo accontentare di spade arrugginite mentre nel più remoto villaggio vicino all ‘“end game” , magari in un luogo umile e bucolico , troverete le armi definitive che avrete sempre sognato!
Nel corso e anche alla fine del gioco ci sarà sempre qualche negoziante che vi seguirà fino in capo al mondo e in altre dimensioni e che prenderà residenza nei vostri mezzi di trasporto supertecnologici. Sarà pronto a vendervi i migliori oggetti e le migliori armi, ovviamente a prezzi da “acqua nel deserto”, e magari proprio fuori dalla base del boss finale.
È facile ottenere un botto di soldi ammazzando mostri come ragni giganti e budini magici che avranno sempre portafogli strabordanti di sonanti dindini (WTF?)
Tutti queste creature vi faranno ottenere monete della stessa valuta, accettate universalmente da negozianti che, dotati di scorte illimitate di prodotti, vi permetteranno di comprarne solo fino a 99 pezzi di quest’ultimi.
-PARADOSSO DEL VENDITORE IN BANCAROTTA-
Anche se un mercante si lamenterà della propria mancanza di danaro (magari a causa della crisi) per indurvi a compassione per comprare la sua vecchia roba ammuffita, sarà sempre e comunque in grado di pagarvi a prezzo pieno qualunque cosa voi abbiate intenzione di vendergli.
Però, nonostante il negoziante in questione non venda una cippa, una volta che gli avrete venduto un oggetto e tenterete immediatamente di ricomprarlo, il negoziante vi dirà che l’ha già venduto e non apparirà nella lista degli oggetti disponibili (sebbene siate in cima ad un obelisco e siate gli unici clienti del negozio).
-VIAGGIARE CHE PASSIONE-
Inizialmente si mendica un passaggio e ci si intrufola abusivamente in mezzi di trasporto sgangherati, per trovare poi una rivincita morale nel finale: una fiammante aeronave tecnologicamente all’avanguardia.
Solitamente il viaggio da un continente all’altro finisce dopo aver interagito con personaggi chiave della vicenda che si trovano a bordo.
-L’APPARENZA È TUTTO-
I personaggi dei giochi di ruolo orientali solitamente hanno un solo vestito, spesso eccentrico stile settimana della moda jappo, colorato e, nel caso delle eroine dark, succinto stile sadomaso, che usano per tutto il corso del gioco in barba a condizioni climatiche, ambientali e usanze popolari. La partecipazione a battaglie sanguinose non inficia minimamente sullo stato di usura degli abiti, che restano perfetti ed integri. Restano inoltre asciutti e brillanti anche dopo una nuotata in mari tempestosi.
I personaggi per occhi e capelli hanno diritto a scegliere solo colori ricercati e innaturali, e sembra sacrilego avere chiome non ingelatinate, bloccate in acconciature plastiche e surreali. L’età, inoltre, in genere non ha effetti sulle capigliature dei personaggi, che anche a 90 anni suonati hanno un quantitativo invidiabile di capelli.
Dopo battaglie durissime, nessuno dei personaggi riporterà ferite di alcun tipo, sebbene abbia combattuto con mostri sputa fuoco o uomini muniti di mitragliatori a canna rotante!
-JRPG-MEN, LE ORIGINI DEL MITO-
L’eroe principale, l’eletto, sarà caratterizzato da un ruolo fondamentale nelle trame della vicenda! Sarà magari l’ultimo discendente di una casata che tramanda terribili segreti da generazioni, ma ne sarà all’oscuro, comportandosi rozzamente e spavaldamente finché non riceverà una grande rivelazione da un saggio o dal boss finale verso la seconda metà del gioco. Questo gli conferirà improvvisamente una maturità e un nuovo grado di consapevolezza che va al di là dei comuni esseri umani.
Dopo una situazione tragica, traumatica o imbarazzante, al nostro eroe verrà posta la fatidica domanda: “Come ti chiami?”.
Il protagonista maschile ha solo due schemi da seguire:
– Essere un ingenuo cazzaro impulsivo spara-gaffes a raffica;
– Essere una persona che non stringe legami forti, malinconica ed esistenzialista;
La protagonista femminile ha di solito molte più caratteristiche, queste le principali:
– Un forte senso del dovere;
– È una sacerdotessa;
– Pudicizia che successivamente si trasformerà in erotismo sfrenato;
– Abbigliamento improbabile;
– Conoscenza di magie arcane;
– Nobili origini (senza però far pesare ciò ai suoi umili compagni tenendoli all’oscuro di ciò);
– Astio con un’altra ragazza, che è sempre il suo assoluto opposto;
Quasi sempre i protagonisti hanno drammi familiari, sono in genere orfani di genitori e con parenti (soprattutto fratelli) che un tempo buoni sono successivamente passati al lato oscuro della forza!
-LE STRANEZZE GEOGRAFICHE-
Le regioni del mondo di gioco sono strettamente divise da catene montuose invalicabili e suddivise in sorte di compartimenti stagni con assurde e brusche transizioni climatico-ambientali (dal deserto al ghiacciaio a piedi in 5 minuti!).
Ovunque, scrigni del tesoro hanno saputo resistere alla prova del tempo e aspettano ansiosi i nostri eroi, sott’acqua, in un vulcano, sotto le panchine per strada e anche in luoghi ai confini del mondo!
Strani portali vi teletrasporteranno sempre nello stesso luogo per svolgere i combattimenti routinari.
Insomma, infiniti sono gli stereotipi e le caratteristiche che rendono uniti e solidali i giochi di questo tipo, che hanno fatto la storia nell’immaginario videoludico. Voi vi trovate d’accordo con questi elementi? Quali sono quelli che incontrate in ogni avventura? Raccogliamoli tutti!
Virgil, sinistro occultista
–Jonathan Campione–