Giochi di ruolo multiplayer online: come si sono evoluti durante questi anni, e attualmente come se la passa il nostro Paese in quanto a popolarità del genere? Abbiamo fatto due chiacchiere al riguardo con i ragazzi del Clan Paladini.
Oggi il vostro Radda ha ricevuto la visita di un gruppo di amici, il clan di giocatori online Paladini, che si è fermato a fare due chiacchiere con me. Vista la loro passione per gli MMORPG, e il fatto che recentemente abbiamo trattato anche noi più volte questo argomento, ho chiesto un po’ loro cosa ne pensassero della situazione dei giochi multiplayer online in questi ultimi tempi, specialmente in Italia.
Ok ragazzi, prima di iniziare, siccome non tutti quelli che ci leggono potrebbero conoscervi, volete parlarmi di voi e del Clan Paladini?
Ciao a tutti, io sono Linch, vengo da Varese e sono uno dei fondatori e leader del clan. Gli altri due capi sono Garet (aka Luca), responsabile degli aspetti tecnici del sito e del forum, nonché supporter psicologico per le nuove “leve”, e Zizzera (aka Marco), che ci dà una mano generale nella gestione del gruppo. La gilda nasce in modo fortuito nell’ottobre del 2008, dall’incontro tra Garet e me in quel di Warhammer OnLine, e successivamente a noi si unisce Zizzera. Insieme abbiamo raccolto un nutrito numero di gildani, che presto sono divenuti un vero e proprio seguito; la gilda poi è cresciuta, diventando un Clan, e si è moltiplicata su più “fronti”: siamo partiti da Aion e Rift, per poi passare a Star Wars: the Old Republic, e parallelamente c’è anche chi ha scelto Heroes of Newerth, Stracraft II, Call of Duty, Diablo 3 e mille altri minori che sarebbero troppi da citare.
Capisco. Immagino, comunque, che abbiate iniziato a giocare agli MMO ben prima della fondazione di questa community. Ricordate qual è stato il primo MMO che avete provato?
Io ho iniziato con Guild Wars. Lì dopo alcuni mesi di gioco ho fondato una gilda (anche se non erano ancora i Paladini). Quella è stata la mia prima esperienza di Guild Master, nel 2006. Poi in successione ho giocato “seriamente” a: Warhammer Online, Aion, Rift e Star Wars: The Old Republic. Ne ho giocati/provati molti altri: Metin 2, Dark Age of Camelot, World of Warcraft, Aika, Il Signore degli Anelli Online, Lineage 2, Age of Conan, Vindictus, e diversi altri. Garet, invece, ha iniziato con Ultima Online, nel bellissimo periodo di esordio (quando ogni azione, ogni interazione con altri giocatori aveva il sapore di una magia, e nel campo degli MMO ci si aspettavano grandi rivoluzioni, cosa che poi non è mai avvenuta negli anni a venire, tutt’altro, i contenuti sono andati via via diminuendo invece di aumentare, ma questo è un altro discorso…). Lui ha giocato anche Dark Age of Camelot, World of Warcraft, Guild Wars (molto), Age of Conan, Warhammer Online, Aion, Rift, e tutta una serie di altri titoli minori (free to play e non). Per Zizzera, invece, tutto è partito da Dark Age Of Camelot, e passando a Warhammer Online si è unito a noi nel Clan, per poi spostarsi su Aion e Rift.
Bene. Voi che vivete in prima persona questa cosa, cosa ne pensate della situazione degli MMORPG in Italia? È innegabile che noi siamo un banda di caproni che non riesce a vedere il videogioco come un medium alla pari del cinema o della tv. Sì, sono stati fatti sicuramente dei passi avanti rispetto al passato, ma comunque il nostro mercato è insignificante se paragonato, ad esempio, a quello di altri Paesi come l’Inghilterra…
Credo che la popolarità del genere in sé esista, anche se a livelli inferiori rispetto ad altre nazioni europee (e non). Anche molti paesi scarsamente popolati o meno “importanti” (se vogliamo misurare l’importanza con i vari G7, G8, etc.) come Polonia, Romania, Repubblica Ceca, si sono conquistati fette di popolarità (e presenza) superiori a quelle italiche. Il problema, secondo me, rimane l’approccio ai “media”: non riusciamo a formare una vera e propria community italiana, ognuno vuole essere il “re” del suo piccolo orticello. Invece di pochi Clan ben organizzati e che durano nel tempo, trovando affiatamento e popolarità, guadagnandosi la stima della community internazionale, tendiamo a formare mille micro gilde in cui mille piccoli avventurieri possano fare il Capo Gilda. Diamo a queste nomi altisonanti tipo “The Legion of the Morning Star”, “The Lords of Killing Spree” et similia, finendo poi col litigare con gli altri membri della stessa e sparire, per poi tornare con un nuovo gruppo chiamandosi “The Forever Guild” (tra l’altro i nomi sono quasi sempre in inglese!). Anche all’interno delle chat di gioco abbiamo (noi italiani) la peggiore nomea. Spesso le gilde straniere, nel scegliere un server, si informano prima dove andranno gli italiani, per evitare quel server. Fondamentalmente perché siamo gli unici a sbattercene bellamente di scrivere in inglese nelle chat comuni: anzi, le utilizziamo a nostro piacere prima per chiacchierare, poi per insultare tutte le altre nazioni perché ci chiedono di scrivere in inglese…
Poi dicono che non ci facciamo sempre riconoscere. Comunque, giocando da tanti anni, avrete sicuramente visto anche voi come un po’ alla volta il modello di business dell’MMO stia pian piano virando sempre più verso il tanto da me odiato free-to-play, piuttosto che sulla sottoscrizione di un abbonamento periodico. Secondo voi è un bene o un male, e come credete che continuerà ad evolversi in futuro?
Diciamo che il modello free-to-play ha come “malus” (per i puristi del genere) il fatto di permettere l’ingresso in game praticamente a chiunque, dai “ragazzini” che non hanno un euro in tasca ai semplici curiosi che “tanto non mi costa nulla provare”. Il risultato è una piccola folla di persone meno “Role Players” di quanto mi piacerebbe, che danno nomi idioti ai personaggi, che parlano di calcio il lunedì, che fanno domande a tutti, che entrano in gruppi pur essendo totali incapaci, ecc. Il free-to-play, a parte questo inconveniente, è solo un sistema commerciale. Se con questo le software house riescono a guadagnare, bene. Senza il vil danaro non avremmo i nostri amati MMO. L’importante è che la parte a pagamento non incida sulle possibilità “in game”. Per esempio, se si pagano solo “vanity items”, benissimo: a quanto pare il mondo è pieno di gente disposta a spendere per una skin particolare. Altra possibilità interessante sono gli oggetti che ti permettono di guadagnare molti punti esperienza in Player vs. Environment, quindi senza giocare contro altri utenti. Se uno lavora e non ha, quindi, il tempo per stare dietro al Clan, può essere una soluzione. A patto che non abbia, poi, vantaggi quando andrà a giocare in Player vs. Player, quindi contro altri giocatori reali. Per quanto riguarda la semplificazione, invece, non ci trovo nulla di positivo. Le console, le ore di gioco e la difficoltà media sempre più risicate allargano sì il pubblico, ma rendono il nostro “ambiente” ormai quasi “per famiglie”, per cui tocca ritagliarsi un angolino “professional players only” in cui rifugiarsi. Alla fine a noi giocatori vecchio stampo piace ancora (e tanto) parlare una lingua incomprensibile per il vicino di casa, distruggere il casual player in quattro semplici mosse (per poi prenderlo in giro con parole che nemmeno capirà) e refreshare la Ladder di turno per vedere quanto stiamo scalando le classifiche!
Ok, abbiamo parlato di giochi di ruolo. Ma saprete meglio di me che ci sono anche altri tipi di MMO, come gli sparatutto in prima persona, o gli strategici in tempo reale. Voi quale genere preferite, e per quale vi aspettate o sperate in una maggiore diffusione?
Chiaramente il nostro “core-gaming” rimangono gli MMORPG. Per quanto riguarda tutto il resto del panorama MMO, non abbiamo mai valutato un genere di per sé, valutiamo gioco per gioco (più dal lato del divertimento che da quello squisitamente tecnico), per poi affezionarci ai migliori. Statisticamente, però, va detto che gli strategici in tempo reale sono quelli che ci hanno coinvolto di più.
Ho capito. Prima parlando del nostro Paese ho dimenticato di chiedervi una cosa: avrete letto della decisione di ArenaNet di non tradurre in italiano Guild Wars 2. Quanto la lingua è importante in un MMO? Pensate che il progetto di traduzione amatoriale verrà in qualche modo supportato dagli sviluppatori?
La lingua è importante con pesi diversi a seconda della tipologia (e specificità) del gioco. Siamo sicuri che un’eventuale traduzione in italiano di GW2 sarebbe apprezzata da molti players, ma essendo GW2 un gioco che punta molto al World vs. World vs. World, quindi al tutti contro tutti indipendentemente dalla nazionalità, nasce la necessità di collaborare con un numero elevato di gilde del proprio server. Quindi, a meno di ghettizzarci riempiendo un server di sole gilde italiane, ci si troverebbe di fronte comunque alla necessità di scrivere e parlare in inglese. Chiunque riesca a parlare, ascoltare e scrivere in tempo reale (ed in mezzo alla battaglia), troverà di conseguenza ben pochi problemi a tradurre le descrizioni delle abilità, ecc. Direi che una localizzazione in italiano sia più adatta a giochi incentrati sul single player (magari nemmeno online, per esempio Skyrim). Concludendo, la localizzazione in italiano sarà, a nostro avviso, più gradita agli amanti del Player vs. Environment che tendono a giocare spesso all’interno della propria gilda. Per quanto riguarda il supporto di ArenaNet, c’è da ben sperare essendo stata, in passato, molto aperta nell’ambito delle localizzazioni.
Bene, allora speriamo, perché tutto sommato i traduttori amatoriali stanno facendo un lavoro mastodontico che sarebbe comunque un peccato veder buttato al vento. E per quanto riguarda il futuro, anche non immediato, che progetti avete per il vostro clan? Potete già dirmi quali giochi avete intenzione di “adottare”?
In realtà Guild Wars 2 è il gioco che tutti aspettavamo da anni (io lo aspettavo già prima che uscisse il primo) e, per quanto riguarda gli MMORPG, nulla di particolarmente sfizioso sembra palesarsi all’orizzonte.
Per finire, nel caso qualcuno dei nostri bellissimi lettori avesse intenzione di iscriversi alla vostra community, dove può trovarvi?
Attualmente abbiamo i reclutamenti aperti per Guild Wars 2. Potete fare richiesta di gildatura direttamente sul nostro forum. I nostri contatti sono:
– Forum: http://www.clanpaladini.com/forum
– Facebook: https://www.facebook.com/ClanPaladini
– Canale Youtube: http://www.youtube.com/clanpaladini
– Twitter: https://twitter.com/Clan_Paladini
Ringrazio i ragazzi del Clan Paladini per la chiacchierata: se anche voi avete voglia di unirvi ad una gilda per l’imminente Guild Wars 2, sapete a chi rivolgervi!
Radda, smanettone dell’isola
–Mario Ferrentino–