Guild Wars 2, il gioco che farà bagnare i pantaloni di tutti gli appassionati di MMORPG, non sarà tradotto in italiano. Che si fa? Si bestemmia contro gli sviluppatori? No, ci rimbocchiamo le maniche e partiamo con la traduzione amatoriale!
Il fatto è proprio quello che avete letto nell’introduzione: ArenaNet, il team che sta sviluppando l’atteso MMORPG Guild Wars 2 (e se non sapete cos’è siete delle brutte persone e dovete correre immediatamente qui), ha confermato in questi giorni che l’italiano non sarà tra le lingue incluse nel gioco. Una scelta discutibile, ma in fondo neanche troppo biasimabile: è vero che noi paghiamo il gioco esattamente come lo pagano gli americani, i giapponesi, i francesi e i tedeschi, però tradurre un titolo per una percentuale praticamente insignificante di utenza (non mi risulta che il nostro sia un popolo di grandi giocatori di MMORPG) comporta costi che a loro non conviene per nulla affrontare. E ora? Se ve la cavate bene con la lingua di Elisabetta II, starete leggendo pigramente questa notizia, ma qualcun altro di voi si sarà probabilmente seduto nell’angolo più buio della stanza, guardando fisso nel vuoto con la schiuma che gli fuoriesce dalla bocca.
Pulitevi quello schifo, perché non tutto è perduto: gli dei antichi e nuovi hanno convinto un gruppo di eroi dei nostri giorni a lanciarsi in un progetto di traduzione amatoriale dell’intero Guild Wars 2. Essendo riusciti ad ottenere i file di testo completi del gioco (estratti probabilmente dalla beta), dallo scorso giugno hanno iniziato a lavorare sulla localizzazione, che nel momento in cui sto scrivendo si trova circa al 40% del completamento totale, almeno per quanto riguarda la prima revisione dei testi (ne è prevista una seconda e poi tutto dovrebbe essere ultimato). Pensate che ci sono ben 257 persone che hanno deciso di partecipare al progetto, e da quel che ricordo non credo che prima d’ora si sia mossa così tanta gente per una traduzione amatoriale. Speriamo, quindi, che ArenaNet non faccia la bastarda e non decida di intralciare il progetto, ma anzi, che magari faccia un bel piacere a tutti gli utenti nostrani includendo proprio un’opzione per importare rapidamente i file della traduzione. Risparmierebbe smanettamenti e imprecazioni a parecchia gente, e ci farebbe pure una bella figura.
In ogni caso, una mano in più è sempre gradita: se vi sentite caritatevoli, e siete pure bravi in inglese, fate una buona azione e collaborate anche voi al progetto. Tutti i dettagli e lo stato di avanzamento dei lavori li trovate qui.
Radda, smanettone dell’isola
–Mario Ferrentino–