Nella presentazione parlate di “effetti speciali”, di che si tratta?
FP: Questo lo consideriamo uno dei nostri punti di forza. Spesso nel LARP o nei giochi di ruolo in generale, uno degli elementi determinanti è la fantasia: grazie a essa si possono concepire dinamiche molto basilari su cui si fonda il fantasy, come la magia.
Partendo da questo presupposto, e vedendo il periodo storico che stiamo attraversando, ci siamo posti l’obiettivo di assottigliare sempre più la barriera che scinde realtà e finzione, cercando di non far solo immaginare un effetto al nostro utente, ma farglielo percepire come reale. Per riuscirci, sfruttiamo tecnologie ed effetti differenti a seconda del risultato finale che si vuole trasmettere al giocatore, in una determinata circostanza.
Uno di questi effetti, di cui andiamo fieri, è un sensore che implementa il sesto senso del giocatore: quando si viene a creare un pericolo, o una fonte di potere, o qualsiasi altro elemento, il giocatore riesce a percepirlo e in alcuni casi anche individuarlo direttamente sfruttando le sue “capacità”.
Ma non mancano effetti speciali visivi come giochi di luci o di fuoco, o elementi meccanici e tanto altro ancora.
Insomma la nostra parola d’ordine è immersività, quella reale, che non ti fa percepire più la differenza tra la realtà e fantasia.
È interessante l’idea di usare l’italiano per la lingua comune e l’inglese per il Nilfgaardiano: potete parlarmene un po’?
FP: L’idea alla base di questa scelta è quella di creare i presupposti per l’apertura al mercato internazionale. È evidente che tale passo non si può fare nelle primissime fasi del progetto, ma accomunando una delle lingue più diffuse nel gioco e nella saga alla lingua più utilizzata nel mondo, si viene a creare una base solida che permette all’utente estero di poter partecipare ai nostri eventi, reagendo alle difficoltà di reciproca comprensione come se fossero elementi di gioco a tutti gli effetti.
Così facendo possiamo evitare di fare due, o più, run distinte e separate a seconda della provenienza dei giocatori, creando invece una singola community di giocatori proveniente da parti diverse del mondo.
Quando pensate di iniziare le live? Avete già scelto una o più location?
CF: A settembre ci sarà una Closed Alpha alla quale seguirà, dopo un paio di mesi utili al risettaggio delle criticità rilevate in fase di Alpha, una Open Beta. In quell’occasione annunceremo il primo evento ufficiale di Strigo.
Sulle location, il lavoro è notevole e non privo di ostacoli (grazie alla Pubblica Amministrazione), ma abbiamo in catalogo luoghi che saranno usati in differenti eventi, al momento sempre in Puglia.
Ringraziamo Francesco e Carmelo per la disponibilità.
Insomma: di carne al fuoco ce n’è parecchia e pare proprio che Strigo abbia le potenzialità per crescere molto. Sicuramente, si tratta di un progetto ambizioso, ma sul quale il team sta lavorando con cura e professionalità.
Per quanto mi riguarda, è un bel po’ che sono fuori dal mondo dei LARP, ma Strigo ha riacceso la mia curiosità: voi che ne pensate? Partecipereste a una loro live?
–Gloria Comandini–
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